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Tavolo politico, si fa sul serio

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Oggi, giovedì 9 novembre, a Roma, Palazzo Chigi, i sindaci della Valle di Susa incontrano il Governo: “Chiediamo l’attivazione dell’Osservatorio Tecnico sulla Torino-Lione e la sospensione della Conferenza dei Servizi. E deve cadere anche il progetto di Ltf”

Tavolo politico sulla Torino-Lione, si parte. L’appuntamento è per il tardo pomeriggio, alle 17, aPalazzo Chigi. Una riunione attesa da tempo. Che dovrebbe, finalmente, scrivere l’ordine del giorno dei lavori di un altro, importante, organismo: l’Osservatorio Tecnico sulla Torino-Lione, presieduto da Mario Virano. Che dovrà, a sua volta, analizzare tutte le alternative in campo per potenziare il trasporto merci su rotaia nel pezzo più critico del cosiddetto “corridoio 5”: la valle di Susa e il nodo di Torino.
Proprio in queste ore, la conferenza dei sindaci della valle di Susa ha definito la delegazione che domani volerà alla volta della capitale. E ha messo a punto la posizione che i primi cittadini valsusini e della “gronda” di Torino illustreranno al Governo. “Non andremo a Roma con un documento scritto”, informa il presidente della bassa valle Ferrentino che aggiunge: “Abbiamo preferito concordare una linea comune”. La prima cosa che i sindaci chiederanno, quindi, sarà l’immediata attivazione del tavolo istituzionale e l’avvio dei lavori dell’Osservatorio Tecnico. Ma anche la sospensione della Conferenza dei Servizi. “Sospensione non significa cancellazione – precisa Ferrentino – ma un rinvio a data da destinarsi in attesa che l’Osservatorio discuta l’intera questione”. Di più: anche la valutazione di impatto ambientale sul progetto della Torino-Lione, per i sindaci valsusini, deve essere rinviato: “L’ipotesi – spiega Ferrentino – era quella di affidare la stesura di un bando europeo a Ltf. Lo studio dovrebbe riguardare l’impatto cumulativo delle diverse infrastrutture (presenti e ipotizzate) sul territorio. Però, non ha senso che questo sia affidato alle ferrovie. Anche la Regione è d’accordo con noi”. Ma la cosa più importante, per i sindaci, è scrivere l’agenda dei lavori dell’Osservatorio Tecnico. Che per Ferrentino & C. “dovrà innanzitutto analizzare i flussi di traffico e i bisogni trasportici”. Che, in altre parole, significa rispondere alla domanda: “La Torino-Lioneserve o no?”. Solo a quel punto entreranno in campo le diverse opzioni. E per gli amministratori valsusini la prima da analizzare è la cosiddetta “opzione zero”. Seguita dal “potenziamento e ammodernamento della linea attuale” su cui, ad oggi, sono stati stanziati (e in parte spesi) 250 milioni di euro sul miliardo di euro che risulterebbero necessari. A seguire dovranno essere esaminati “gli elaborati progettuali” finora presentati da Ltf e Rfi: cioè il megatunnel di 53 kmsotto il Moncenisio (da St. Jean de Maurienne a Venaus), l’attraversamento della Val Cenischia, il tunnel fino a Chianocco, la piana di Bruzolo, la galleria da Borgone ad Almese e via, giù, fino a Settimo. Seguirà l’analisi delle “reali alternative ai progetti attuali”, che Ferrentino non esplicita anche se è chiaro il riferimento all’ipotesi “Valsangone” che, comunque, non risparmierebbe la Valledi Susa ma la attraverserebbe sulla riva destra della Dora per una quarantina di chilometri.
Al tavolo di Palazzo Chigi, i sindaci faranno anche valere la notizia-bomba (rimasta un po’… inesplosa, almeno per quanto riguarda i media nazionali ma non solo) dell’affondamento, da parte dei legali di Rfi (davanti al Tar del Lazio) del progetto riguardante la tratta nazionale. “Col passaggio dell’opera dalle procedure della Legge Obiettivo  a quelle ordinarie – hanno sostenuto gli avvocati delle Ferrovie – viene meno l’oggetto del contendere”. Tesi che, con ogni probabilità, verrà accolta dalla sentenza del Tribunale Amministrativo. Facendo quindi “cadere” legalmente i progetti finora presentati. Un destino che, per il momento riguarda, solo il preliminare di Rfi. Ma che a rigor di logica, per Ferrentino, deve toccare anche al “definitivo” di Ltf, approvato sempre con la Legge Obiettivo.I sindaci valsusini chiederanno che il tavolo politico “prenda atto di questa situazione”. E se non capiterà? “Allora saremo costretti a presentare un altro ricorso al Tar. Che a questo punto non potrebbe non darci ragione”.
Bruno Andolfatto
Palazzo Chigi, ore 17: chi partecipa all’incontro
A presiedere la riunione sarà il presidente del Consiglio, Romano Prodi. Con lui il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, e praticamente mezzo governo (i ministri Rutelli, Amato, Di Pietro, Bianchi, Padoa Schioppa, Pecoraro Scanio, Turco, Lanzillotta, Bonino). Di fronte, a loro la pattuglia dei sindaci valsusini (capeggiata dai presidenti delle Comunità Montane Antonio Ferrentino e Mauro Carena), con Bruno Gonella (Almese), Simona Pognant (Borgone), Loredana Bellone (San Didero), Sandro Plano (Susa), Nilo Durbiano (Venaus), Francesco Avato (Bardonecchia), Claudio Gagliardi (Pianezza), Nicola Pollari (Venaria). E ci saranno il Presidente dell’Osservatorio Tecnico Mario Virano, i presidenti della Regione Bresso, della Provincia Saitta, delle Ferrovie Innocenzo Cipolletta, il capo delegazione italiana della Cig Rainer Masera, sindaco di Torino Chiamparino e il Prefetto Sottile

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