Tav. “Partiamo dalla linea storica”. A dirlo sono proprio i francesi
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Prosegue il dibattito sulla Torino-Lione. Cordoglio per la morte di De Palacio
“La questione Tav va affrontata, e se possibile risolta, con lo stesso metodo seguito per le Olimpiadi di Torino 2006. Senza una grande intesa politica e parlamentare il progetto dei grandi collegamenti infrastrutturali, e in particolare del Corridoio 5, rischia di saltare definitivamente”. E’ quanto sostiene il deputato della Margherita Giorgio Merlo, in una nota firmata anche dai parlamentari di entrambi gli schieramenti Osvaldo Napoli, Mauro Chianale, Mauro Marino e Valter Zanetta.
”Una forte e consapevole intesa politica bipartisan – scrivono i parlamentari – é l’unica strada realisticamente percorribile per evitare condizionamenti di natura ideologica da un lato e posizioni pregiudiziali dall’altro, che hanno l’unico effetto di bloccare ogni progetto teso a migliorare i collegamenti rapidi capaci di fare uscire sempre più Torino e il Piemonte da ogni isolamento”.
I parlamentari firmatari della nota chiedono, quindi, un incontro al sindaco di Torino Chiamparino, al presidente della provincia Saitta, alla presidente della regione Piemonte Bresso ed ai ministri Di Pietro e Bianchi “per accelerare un percorso capace di centrare l’obiettivo nel rispetto delle procedure indicate sia dall’Osservatorio Tecnico sia dalla Conferenza dei Servizi”.
Una nota che, però, riceve una dura replica dal presidente della Comunità Montana Bassa Valle Ferrentino: “Non è con azioni di lobby che si risolve la questione, ma cercando il dialogo e il consenso con la Valle di Susa”. Consenso piuttosto difficile da trovare. Stando almeno al
dodicesimo rapporto dell’ Osservatorio del Nord Ovest, secondo cui i due terzi degli abitanti della Val di Susa (il 62,7 per cento) sono sempre contrari all’alta velocità. Una sola ipotesi potrebbe incontrare dei valsusini, ed è il potenziamento della linea storica. Su cui anche i francesi, a questo punto, insistono con decisione. L’ipotesi, discussa martedì e mercoledì a Parigi nella conferenza intergovernativa sulla Torino-Lione, è infatti quella di accelerare con il cosiddetto “ferroutage”, cioè il trasporto dei tir sui treni che, dal 2003, viene almeno in parte attuato sulla cosiddetta “autostrada ferroviaria” tra Orbassano e Aiton (nei pressi di Chambery). La proposta francese è quella di “allungare” il servizio fino a Lione. E di scavare sotto l’attuale tunnel ferroviario del Frejus per ingrandire la sagoma della galleria e consentire in questo modo il trasporto di quei tir che, oggi, a causa delle loro dimensioni, non possono essere trasportati sui treni.
Tutto questo mentre venerdì 15 dicembre, a Torino, si è riunita la Conferenza dei Servizi. Disertata dai sindaci della bassa valle di Susa. Ma non dalla Comunità Montana Alta Valle, dal Comune di Meana e da alcuni sindaci della “gronda” di Torino. Conferenza dei sindaci che, però, non pare sia stata riconvocata. Probabilmente in attesa di un chiarimento interno al Governo.
Da registrare, infine, il cordoglio unanime, espresso anche in Valle di Susa, per la morte di Loyola De Palacio, 56 anni, commissaria europea per il Corridoio 5. L’anno scorso, dopo le proteste contro la Tav, aveva scelto di venire di persona in Val di Susa per discutere con i sindaci