Una pena alternativa al carcere? Lavorare in Comune a S.Antonino
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Scontare la pena per i cosiddetti “reati minori” non in carcere ma mettendosi a servizio della collettività svolgendo lavori di pubblica utilità.
E’ l’idea che, da qualche tempo, stanno mettendo in atto parecchi comuni che stipulano apposite convenzioni con il Ministero della Giustizia o su, delega di quest’ultimo, con il Presidente del Tribunale. In molti casi si tratta dell’impiego di alcuni condannati per guida in stato di ebbrezza.
Anche S.Antonino ha aderito all’iniziativa, estendendo però la convenzione anche ad altri reati per cui è possibile stabilire pene alternative al carcere come, ad esempio, gioco e scommesse clandestine, reati commessi negli stadi ecc.
Pertanto, nelle prossime settimane, toccherà a Massimiliano Buttà (responsabile dell’area tecnico manutentiva) e di Salvatore Urso (comandante dei Vigili Urbani) coordinare le prestazioni lavorative dei condannati.