Juve a Bardonecchia? Nemmeno per 300 mila euro
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Di sprechi che indignano è piena l’Italia. Lo sanno tutti.
Leggendo La Valsusa di giovedì (pagina 12), la domanda sorge spontanea: spendere 300 mila euro di soldi pubblici per far salire a Bardonecchia 11 o più milionari (al tempo delle lire si sarebbero chiamati miliardari) che prendono a calci un pallone, con tutto l’entourage e il circo che li segue, è uno spreco o una risorsa.
Accadde lo scorso anno.
La Juventus andò a Bardonecchia per il ritiro precampionato 2011. Operazione finanziata con 300.000 euro a favore del Comitato Grandi Eventi per coprire le spese effettuate.
Leggiamo ancora: i soldi devono ancora arrivare, ed è passato quasi un anno.
Ma per il sindaco di Bardonecchia la notizia cattiva è un’altra: “Non è ancora stato firmato il contratto con la Juventus”. Lo si saprà a fine aprile. Ma in lista d’attesa ci sono altre squadre come Atletico Madrid e il Siena.
Una cosa un po’ stupisce. Che questi grandi club vengano trattati come enti filantropici, dediti alla solidarietà internazionale, da sostenere con il contributo di tutti i cittadini (anche di quelli a cui del calcio non gliene può fregar di meno) e non come Società per Azioni che sguazzano negli euro dei diritti televisivi e degli oboli versati dai tifosi.
Ma Regione, Comitato Grandi Eventi (ma qualche innocua sgambata sull’erba verde di questi grandi campioni è poi un grande evento?) e Comune sperano ancora di “strappare un biglietto per vedere la Juve a Bardonecchia”, mentre per il 2013 non sarà più così.
Altra domanda: sarà pur vero che gli 11 in mutande che prendono a calci un pallone sull’erba costituiscono un irresistibile richiamo turistico. Ma vien da chiedere come mai, questi grandi Club, debbano essere assistiti e non possano permettersi di “pagare le spese” per utilizzare gli impianti sportivi di Bardonecchia (e di altri centri).
300 mila euro, in fondo, mica son bruscolini. E chissà quante “operazioni turistiche” si potrebbero fare con quei soldi….
Ma anche queste, ci verrà detto, son scelte… politiche