Sovrappassi, ennesimo pasticcio all’italiana
VALSUSINI BEFFATI, e non è certo una novità. La riapertura entro marzo dei cantieri tra Sant’Antonino e Chiusa San Michele dei cavalcavia e del sottopasso è rimasta una promessa… da marinaio. Una delle tante sentite e non mantenute da una ventina d’anni a questa parte.
Alla fine la sostanza è questa: automobilisti e non solo, mettetevi pure il cuore in pace. Le opere rimarranno incompiute ancora per un bel po’. Perchè la riassegnazione dell’appalto (dopo il fallimento dell’Italcoge nell’agosto scorso) difficilmente verrà fatta.
Il motivo? Alla ditta interessata (La Preve di Roccavione, in provincia di Cuneo), fatti i conti, muovere operai e mezzi per i circa 3,6 milioni di euro stimati da Rfi per completare le opere proprio non conviene. Di qui la richiesta di un +18%. Non accolta da Rfi che si è viceversa limitata a un +3%.
Tutto rischia quindi di concludersi con un… arrivederci e grazie.
E con l’inevitabile riapertura della gara d’appalto che rischia di far ritardare di un altro anno la riapertura dei cantieri. “Le abbiamo tentate tutte – dice sconsolato il sindaco di S.Antonino e consigliere provinciale Antonio Ferrentino – ma non c’è stato proprio niente da fare. Ognuno è rimasto sulle sue posizioni”. A rimetterci, ancora una volta, sarà… pantalone, cioè il cittadino. E pensare, commenta qualche esperto, che per convincere la ditta ad accettare di completare i lavori, forse, sarebbe stato sufficiente assicurarle lavori nel campo della manutenzione per 400 – 500 mila euro. Ma sono mancati coraggio e sensibilità.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Adesso si torna punto e a capo, si rifà la gara; bisognerà mettere piu soldi sul piatto con maggiori spese per le ferrovie (e per la collettività) e almeno un anno buttato via. L’ennesimo. Ma il Gabibbo dov’è?
Bruno Andolfatto