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TORINO-LIONE: CONFRONTO A DISTANZA tra SI TAV e NO TAV

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L’analisi costi benefici: 700 mila tir in meno sulle Alpi

La nuova linea ferroviaria Torino-Lione intercettera’ i volumi di traffico, che la vecchia linea non e’ in grado di sostenere, e, al 2035, alleggerira’ le strade dal traffico pesante, con 700 mila tir in meno l’anno sull’arco alpino. 
Sono questi alcuni degli effetti piu’ rilevanti che deriveranno dalla realizzazione dell’opera, secondo quanto emerge dall’aggiornamento delle analisi costi-benefici condotta dall’Osservatorio Torino-Lione, sulla base dei cambiamenti intevenuti sul progetto e dello scenario macroeconomico. 

Le previsioni di traffico merci al 2035 sul valico del Frejus indicano, evidenzia il ponderoso rapporto presentato oggi dal presidente dell’Osservatorio Mario Virano al ministero delle 
Infrastrutture e Trasporti, indicano un volume di 39,9 milioni di tonnellate in caso di realizzazione del progetto contro i 15,5 milioni di tonnellate in assenza della nuova linea. 

In presenza di una crescita stimata del traffico merci totale sull’arco alpino sull’ordine del 2,3%, si prevede che la realizzazione della nuova linea consenta il drenaggio di circa 25 milioni di 
tonnellate, a causa del potenziamento del collegamento in capacita’, velocita’ ed economicita’ di transito. Questo, ha spiegato Virano, consentira’ una contrazione del traffico pesante valutata in circa 700 mila tir in meno l’anno sui 3,2 milioni in circolazione tra Ventimiglia e il Monte Bianco.


Un impulso arrivera’ anche per il traffico passeggeri internazionali. Le previsioni prevedono un aumento di 1,8 milioni di passeggeri l’anno rispetto alla situazione senza progetto. 
La quota di trasporto su ferro salira’ cosi’ al 4,5% rispetto alla situazione senza progetto. 

Sulla base di queste previsioni di traffico merci e passeggeri, l’analisi costi-benefici sviluppa un secondo livello di approfondimento per valutare il bilancio degli operatori interessati, 
dai gestori dell’infrastruttura ferroviaria agli operatori ferroviari e autostradali, che dal progetto avranno un miglioramento o un peggioramento della propria situazione. E cosi’ quello che risulta, nel rapporto costi-sacrifici, e’ un saldo contenuto ma positivo in termini economici per 0,2 miliardi di euro. 

Piu’ nel dettaglio, la nuova linea rendera’ la modalita’ ferroviaria piu’ competitiva. La voce operatori ferroviari vede, infatti, un valore attuale netto (Van) positivo per 6,3 miliardi mentre evidente risulta la perdita dell’operatore autostradale per 9,5 miliardi. Un maggior uso per il trasporto merci penalizzera’, infatti, i gestori delle concessionarie dei valichi del Bianco e del Frejus, ’che vedranno – si legge nel rapporto- ridurre i loro ricavi , cosi’ come gli Stati interessati vedranno una contrazione delle accise sui carburanti’. Tenendo conto dei costi di costruzione, per i gestori dell’infrastruttura ferroviaria il valore risulta negativo per 21 miliardi di euro mentre decisamente positivo e’ il valore per gli utilizzatori pari 30,5 miliardi
Alla luce dell’analisi costi-benefici, ’l’opera trova la giustificazione economica nel sostanziale pareggio dei costi di costruzione e gestione e dei benefici trasportistici’. E, oltre a questo, l’opera ’genera un consistente flusso di benefici netti derivanti da mancati effetti ambientali negativi (effetto serra, incidentalita’, inquinamento, congestione)’. L’opera va, dunque, ad 
incidere su quei costi esterni, che sono a carico della collettivita’ anziche’ dei soggetti che li generano’. E, non da ultimo, l’opera consentira’ l’abbattimento dei tempi di percorrenza nei collegamenti tra le principali citta’ e capitali europei. 

Come ha evidenziato oggi Virano, ’la nuova Torino-Lione non e’ una cattedrale nel deserto: e’ al servizio di un sistema di relazioni economiche e di scambi commerciali di prim’ordine, consolidato nel tempo e confermato nonostante la crisi’. E la nuova linea ’non e’ una linea solo italiana ne tantomento valsusina: e’ la tratta fondamentale dell’attraversamento alpino del corridoio mediterraneo riconfermato come asse prioritario nel ’core network Europe 2011’’



GLI ACCADEMICI NO TAV: “L’ITALIA NON E’ ROTTERDAM”

Per giustificare la necessita’ di una nuova ferrovia Torino-Lione ’si diceva, nel 1992, che i
passeggeri sarebbero saliti da duemila a ventimila al giorno entro dieci anni: la realta’ e’ che, dopo vent’anni, sono rimasti fra i duemila e i tremila’. E’ uno degli argomenti illustrato da Angelo Tartaglia, docente del Politecnico di Torino, al convegno di accademici, ricercatori e studiosi contrari al Tav. Tartaglia ha fatto un raffronto con altre linee ferroviarie ad alta velocita’, come la Tokyio-Osaka, che ne raccoglie 300 mila al giorno, o, in Francia, la Tgv Atlantique,

che si assesta sui 40 mila. 
Secondo i convegnisti nemmeno il traffico merci permette di ritenere l’opera indispensabile: dal 2000 al 2010 si e’ passati da dieci milioni di tonnellate all’anno a 3,9, le previsioni dei
Pro Tav su un aumento dei passaggi lungo la Valle di Susa di circa 15/20 volte in quarant’anni sono ’paradossali e incredibili’ secondo Tartaglia, visto che ’la direttrice est-ovest e’ stagnante mentre quella sud-nord, che riguarda i rapporti sia con il resto d’Europa che con l’Africa e l’Oriente, sta crescendo’.
Gli accademici contestano le conclusioni del governo sui tempi di percorrenza (non si risparmieranno piu’ di 39 minuti), sui tir che si potranno togliere dalla strada (142 mila a fronte
di un’indicazione di 600 mila), sul numero dei posti di lavoro diretti o indiretti (invece di seimila saranno duemila).
Al convegno e’ intervenuto anche Luca Mercalli, presidente della societa’ meteorologica italiana, che oltre ad avere parlato dei rischi globali di uno sviluppo ’gigantista’, ha lanciato una battuta: ’Perche’ un Paese con tante bellezze naturali vuole diventare un polo logistico? Un polo logistico e’ Rotterdam. E quanta gente per le vacanze sceglie Rotterdam?’.

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One thought on “TORINO-LIONE: CONFRONTO A DISTANZA tra SI TAV e NO TAV

  1. Il governo, fra i 14 motivi con i quali ha dichiarato di giustificare la realizzazione del progetto della galleria di base della nuova linea Torino Lione, si è dimenticato di segnalare un quindicesimo motivo: il nuovo record del costo a chilometro, che con questo progetto, sarà conquistato dall’Italia e che salirebbe a € 628 Milioni al Km. Chissà se Virano e Foietta se ne sono resi conto….

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