Puntaspilli

TAMARRI Sì TAV e “pacifici” INTERLOCUTORI

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In quel bellissimo spazio di cultura che è il salone del libro ci voleva uno spazio per i bambini pestiferi (non si arrabbino i bambini con cui mi scuso per l’irriverente accostamento). L’occasione? La presentazione di un libro apologetico sulla Tav da parte di un funzionario della provincia e di un deputato torinese. Contestati, a loro volta, da un gruppetto di persone che ritengono la protesta contro i nuovi binari e le nuove gallerie ormai più importante della crisi economica, della questione giovanile, della disoccupazione, delle tensioni internazionali. Sono volate parole grosse. E’ ovvio. La maleducazione, la cafonaggine, la prepotenza sono ormai stili di vita. A destra, come a sinistra. Sotto come sopra. Un talk show (direbbe qualche mio collega) che fa rimpiangere Gianfranco Funari (ve lo ricordate?) e i suoi programmi che, confrontati con uno dei  “relatori” di ieri (il deputato tamarro… con tante scuse ai tamarri autentici) e i suoi “pacifici interlocutori”, evocano l’immagine un gentiluomo attorniato da educande.
Contestato il “libro” Sì Tav

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