Don Sergio, sacerdote da 25 anni
Ma chi lo direbbe! Son passati 25 anni e sembra ieri. Don Sergio Blandino è sacerdote da 25 anni. Parroco di Sant’Antonino (e grande tifoso del Toro), don Sergio domenica 20 maggio è stato circondato dall’affetto della comunità parrocchiale e di tutto il paese. Una bella festa a cui sono intervenute le autorità del paese, le associazioni, tantissime persone che hanno testimoniato l’affetto nei confronti del parroco.
Non è mancato un ricordo per le vittime dell’attentato di Brindisi, per le popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna a cui si è aggiunto più di un motivo di riflessione anche per la situazione in valle, segnata dalle contrapposizioni sulla questione Tav.
Ecco il video della giornata
S.ANTONINO – “La parola di Dio ogni tanto ci invita a sopportarci. Vi ringrazio perché mi avete sopportato per quasi 12 anni e spero che il Signore ci permetta di sopportarci e di amarci ancora per tanti anni. Magari, perché no, per festeggiare insieme i 50 anni”. E’ un don Sergio visibilmente commosso e anche un po’ imbarazzato quello che, domenica 20 maggio, ha ringraziato la festa corale organizzata dalla comunità religiosa e civile per i suoi 25 anni di sacerdozio. C’erano tutti alla festa, iniziata con la Messa solenne delle 11. Il sindaco Antonio Ferrentino con il vicesindaco Susanna Preacco, i rappresentanti delle associazioni e dei gruppi parrocchiali, la mamma e il papà di don Sergio, Andreina e Angelo che qualche settimana fa hanno tagliato il traguardo dei 60 anni di matrimonio. Una festa a cui ha voluto essere presente, con un messaggio, anche un amico prezioso di don Sergio e di molti valsusini: il santambrogese mons. Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto e Norcia. “Desidero dire grazie a te per quello che sei stato e per quello che hai fatto”, ha scritto mons. Boccardo nel messaggio letto da Suor Angelina Cavarzan, superiora di casa Famiglia: “ Tante persone oggi ti fanno corona e il loro convenire riconoscente testimonia quale segno tu abbia lasciato nella loro vita. Con la chiesa di Susa rendo grazie per la dedizione generosa della tua vita alla causa del Vangelo”.
Il grazie della comunità parrocchiale è stato letto da Susanna Chiapusso: ““Carissimo don, guarda le tue mani e ricorda come esse ci hanno nutrito con il pane della vita, come hanno portato speranza nelle nostre vite, come ci hanno confortato… Grazie per il tuo servire schietto, amorevole e senza compromessi. Siamo tanto orgogliosi che tu sia il nostro parroco”.
Al termine della Messa anche il sindaco ha espresso la gratitudine del paese: “Porgo gli auguri miei personali e dell’intera comunità. A don Sergio mi lega un’amicizia e una stima reciproca. Questo ci permette di fare rete, di affrontare, con lui e con suor Angelina, la situazione critica di famiglie. Tante volte, modo anonimo ci troviamo a dover risolvere problemi delicati di famiglie e persone alle prese con la crisi. Da soli, nessuno di noi tre riuscirebbe a farcela.”.
E poi l’augurio: “Che don Sergio possa restare ancora molti anni tra noi, a meno che non venga chiamato a più alti incarichi”
“Ringrazio tutti”, è la risposta di don Sergio: “Attraverso la comunità sento il Signore che mi accompagna. Continuiamo ad affrontare la vita e le sfide che ci presenta, con il coraggio di cose grandi. Sabato abbiamo inaugurato una bella struttura per i disabili. Adesso ci apprestiamo, qui in Parrocchia, a far partire i lavori per una struttura che servirà tutta la comunità. Di questi tempi di fatica crisi e difficoltà sono delle belle sfide che insieme si affrontano e si superano”.
Al termine della Messa, su invito dell’infaticabile Carlo Lombardo, tutti nel teatrino “per un lauto rinfresco”. Qui, dopo il rituale “tanti auguri a te…” e tra una leccornia e l’altra, la consegna dei regali. Il sindaco ha donato a don Sergio uno zainetto: “So che sei un giramondo, ti potrà servire”. Mentre da parte della Comunità Parrocchiale è giunta una busta con un offerta per i lavori del nuovo oratorio: “Un altro mattone in più per questa grande sfida” – ha commentato don Sergio. “Mi fa piacere che tutti si stiano dando da fare”. E’ bello che quest’opera, al di là dei contributi che riusciremmo ad ottenere, venga vissuta come un bene della comunità”.
Bruno Andolfatto