ARRIVA IL LAVORO? I NO TAV NON LO VOGLIONO
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C’è la crisi, c’è fame di lavoro. E in Valsusa che cosa succede? Lo si respinge al mittente, soprattutto se è targato Tav.
A dirlo a chiare lettere è un manifesto, apparso nel fine settimana sui muri dei paesi della valle. Dove viene promosso il lavoro dei campi e bocciato quello sui cantieri sotto un titolo a caratteri cubitali: “C’è lavoro e lavoro”.
E poi l’elenco di alcune ditte (locali e non) che hanno accettato di lavorare per i cantieri della Torino-Lione, stigmatizzate con la frase: “Ecco le ditte che vogliono distruggere la nostra valle”.
Il manifesto è comparso dopo che, nelle ultime settimane, in valle di Susa sono proliferati i Consorzi che aspirano ad ottenere i lavoro per la nuova linea ad alta velocità. Uno di questi, il Consorzio Valsusa Piemonte presieduto da Luigi Massa, ex deputato di quello che un tempo era l’Ulivo ed ex City Manager nella Napoli amministrata da Rosa Russo Jervolino, una fetta di torta se l’è già aggiudicata. Con sette ditte valsusine che hanno acquisito da Ltf (la società italo francese che progetta la linea)lavori per 6 milioni di euro. Mentre il consorzio Cmc-Cogeis, che ha l’appalto per lo scavo del contestato cunicolo esplorativo di Chiomonte, ha assegnato i primi 425 mila euro di lavori in subappalto (progettazione, lavori edili vari, sondaggi) ad imprese valsusine. Qualche giorno fa, poi, si è aggiunto un nuovo Consorzio di venti piccole imprese valsusine che si è posto l’obiettivo di partecipare a tutte le gare d’appalto che si apriranno in tutto il Nord Ovest, a partire da quelle sulla tav.
A dirlo a chiare lettere è un manifesto, apparso nel fine settimana sui muri dei paesi della valle. Dove viene promosso il lavoro dei campi e bocciato quello sui cantieri sotto un titolo a caratteri cubitali: “C’è lavoro e lavoro”.
E poi l’elenco di alcune ditte (locali e non) che hanno accettato di lavorare per i cantieri della Torino-Lione, stigmatizzate con la frase: “Ecco le ditte che vogliono distruggere la nostra valle”.
Il manifesto è comparso dopo che, nelle ultime settimane, in valle di Susa sono proliferati i Consorzi che aspirano ad ottenere i lavoro per la nuova linea ad alta velocità. Uno di questi, il Consorzio Valsusa Piemonte presieduto da Luigi Massa, ex deputato di quello che un tempo era l’Ulivo ed ex City Manager nella Napoli amministrata da Rosa Russo Jervolino, una fetta di torta se l’è già aggiudicata. Con sette ditte valsusine che hanno acquisito da Ltf (la società italo francese che progetta la linea)lavori per 6 milioni di euro. Mentre il consorzio Cmc-Cogeis, che ha l’appalto per lo scavo del contestato cunicolo esplorativo di Chiomonte, ha assegnato i primi 425 mila euro di lavori in subappalto (progettazione, lavori edili vari, sondaggi) ad imprese valsusine. Qualche giorno fa, poi, si è aggiunto un nuovo Consorzio di venti piccole imprese valsusine che si è posto l’obiettivo di partecipare a tutte le gare d’appalto che si apriranno in tutto il Nord Ovest, a partire da quelle sulla tav.
Lavoro che fa gola a molti quindi. Ma non ai No Tav duri e puri che, anzi, con quel manifesto hanno duramente attaccato le imprese impegnate nelle fasi preliminari della Torino-Lione. Anche se non tutti gli oppositori della Tav condivide. “Quel manifesto è un atto immorale e incivile” ha detto il sindaco di Sant’Ambrogio, Dario Fracchia, espressione di una lista No Tav. Ma il leader No Tav Alberto Perino contrattacca e respinge le accuse di aver compilato scritte di proscrizione: “Facciamo solo informazione”. Alcuni sindaci hanno provveduto subito a rimuovere i manifesti, che il sindaco di S.Antonino Antonio Ferrentino definisce “barbari e intolleranti. I miei colleghi farebbero bene a togliere e a coprirli con la scritta ‘manifesto coperto dall’amministrazione comunale’. Il problema è che qui in valle di Susa ormai c’è un clima di intolleranza”. La dimostrazione? “L’abbiamo avuta sabato, quando a S.Antonino è stata inaugurata una struttura che ospita 20 disabili, a servizio di tutta la valle. Molti sindaci non sono venuti solo perché ho ‘osato’ invitare i presidenti di Regione e Provincia Roberto Cota e Antonio Saitta. In questo modo, senza rispetto per le istituzioni– commenta Ferrentino – non si va da nessuna parte”.
Bruno Andolfatto