ATTACCO AL CANTIERE; LA SOLITA STORIA. Ferrentino: I valsusini isolino i violenti
Intorno alle 22 di ieri sera (sabato 21 luglio) un gruppo di No-Tav ha ’attaccato’ le recinzioni del cantiere della Maddalena a Chiomonte (Torino). Gli attivisti hanno iniziato – fa sapere la Questura di Torino – violenti tentativi di danneggiamento alle reti con grosse cesoie e alle pareti di calcestruzzo provando a ribaltarle. E’ seguito un fitto lancio di petardi, bombe carta e bulloni sulle forze di polizia schierate a protezione del cantiere basso.Si é reso necessario – fa ancora sapere la Polizia di Stato – l’uso dissuasivo di idranti e dilacrimogeni per contenere gli attacchi degli attivisti No-Tav. Si tratta di alcune centinaia di persone molte delle quali munite di maschere antigas e scudi di lamiera seguite da un gruppo compatto di 60 antagonisti vestiti di nero incappucciati e con scudi di plexigas.Nei violenti tafferugli al cantiere Tav di Chiomonte di sabato sera rimasto anche ferito il capodella Digos, Giuseppe Petronzi.Il dirigente è stato colpito da una bomba carta, che lo ha sbalzato a terra, causando la bruciature dei vestiti e nella parte inferiore del corpo. Coinvolti, nel medesimo contesto, altri operatori di Polizia che hanno riportato la bruciatura dei capi di abbigliamento e traumi acustici. Le pietre lanciate dagli antagonisti hanno causato il blocco della circolazione sull’autostrada in direzione Bardonecchia- Torino. I manifestanti, infatti, sono poi attestati nei pressi dell’imbocco della galleria di Giaglione, all’altezza dell’uscita di servizio del viadotto Clarea lanciando pietre ed oggetti contundenti contro le pattuglie della Polizia stradale poste a protezione del varco diservizio autostradale. Proprio la quantità di pietre lanciate sull’autostrada ha creato un pericolo tale da compromettere la sicurezza della viabilità. Proprio durante il lancio di pietre sulla A32, ha causato il ferimento di un agente della Polizia stradale. Solo verso l’una di notte la situazione è tornata lentamente alla normalità. Buona parte degli attivisti che hanno preso parte all’attacco alle reti ha fatto ritorno al campeggio no tavin regione Gravella, da dove era partito il corteo. Un’altra parte però ha continuato a ’presidiare’ le reti, senza fare nulla, cercando solo di tenere desta l’attenzione delle forze dell’ordine.E nel cuore della notte è stata riaperta l’autostrada.Tra i primi commenti ai fatti di sabato notte, va registrato quello di Antonio Ferrentino: “Il movimento notav – scrive in una nota su Facebook – era sinonimo di non violenza. Il silenzio in casi come questi è assordante. A Giuseppe Petronzi (il dirigente della Polizia rimasto ferito) gli auguri di pronta guarigione. Appena possibile andrò a salutarlo con l’amicizia e la stima che ci unisce. Adesso bisogna evitare che si ripetano querriglie continue. Piena solidarietà a lavoratori e forze dell’ordine. Il dissenso è legittimo ma la violenza gratuita è un reato da perseguire proprio nell’interesse di chi dissente pacificamente. Le istituzioni e le forze politiche devono reagire con veemenza contro questi professionisti dell’antagonismo. I valsusini tutti, istituzioni in testa devono isolare questi violenti”.