Read Time:4 Minute, 37 Second
|
Stefano Fassina, responsabile nazionale economia e lavoro del Partito Democratico |
“In valle di Susa è in gioco la credibilità dello Stato e delle sue istituzioni. Dobbiamo dare voce alle imprese e ai cittadini che vogliono lavorare e non possono farlo a causa di un clima ormai insostenibile e di minacce e intimidazioni. Serve subito un dibattito in Parlamento. E il Governo deve mettere in atto strumenti straordinari per ripristinare l’agibilità economica e sociale di un pezzo dello Stato Italiano”.
Stefano Fassina, responsabile nazionale economia e lavoro del partito democratico, non ha usato mezzi termini parlando ieri a Susa ai rappresentanti delle ditte impegnate nel cantiere di Chiomonte, preso di mira anche questa estate dai No Tav arrivati da ogni parte d’Italia (e non solo) per disturbare, con attacchi a base di lancio di sassi, petardi e bombe carta, i lavori in corso.
|
Ferdinando Lazzaro e Giuseppe Accattino, imprenditori |
Ferdinando Lazzaro, imprenditore segusino, fa il conto dei danni subiti dal 27 giugno del 2011, giorno del primo sgombero dell’area del cantiere: “Sei camion, quattro escavatori, un pullman e un altro camion incendiati. Quando abbiamo accettato questo lavoro sapevamo di correre qualche rischio ma non fino a questo punto”: Di più. “Le assicurazioni non coprono più il rischio attentati. Alla faccia di chi insinua che i mezzi ce li incendiamo da soli per recuperare soldi”. Lazzaro va oltre: “E quando finiranno i mezzi che faranno? Se la prenderanno con le persone? Alcuni miei operai sono stati minacciati e intimiditi”. E addirittura i figli di alcuni imprenditori e di qualche sindaco che non obbedisce ai comandamenti del movimento No Tav hanno subito minacce a scuola. “Ho dovuto spostare mio figlio due volte dalla scuola che frequentava”, dice Lazzaro. “Era preso di mira dai compagni ma anche da alcuni docenti. E’ stato bocciato. E ai colloqui con i professori, invece informarmi su come andava mio figlio a scuola mi hanno chiesto conto del mio lavoro nel cantiere Tav”.
Qualcuno poi ha subito veri e propri raid. E’ successo il 24 agosto alla Geovalsusa srl a Torino. Il racconto è di Giuseppe Accattino, ingegnere, uno dei titolari: “Noi alla Maddalena di Chiomonte non ci siamo neanche mai stati. Eppure ci hanno colpito lo stesso. Hanno suonato il campanello dicendo che dovevano consegnare una raccomandata. Quando gli impiegati hanno aperto sono entrati e hanno invaso gli uffici. Si sono messi a rovistare tra i documenti. I miei collaboratori sono stati presi di mira con frasi del tipo “vi conosciamo, sappiamo i vostri nomi, dove abitate e chi sono i vostri famigliari, queste carte sulla scrivania possono prendere fuoco facilmente”. Io ero in ferie e, al telefono, ho sentito il terrore nella voce dei i miei soci e dei miei collaboratori”. Un’azione che, tra l’altro, gli stessi No Tav hanno rivendicato sui loro siti definendo la Geovalsusa “complice della militarizzazione e della devastazione del territorio che continua ed essere imposta alla Valle di Susa”.
|
Mario Virano e Antonio Saitta a Chiomonte |
“Così non si può andare avanti – ha sbottato il presidente della Provincia Antonio Saitta -. Non siamo di fronte a una contestazione politica ma a veri e propri atti di intimidazione, tipici della criminalità organizzata. Non possiamo lasciare la valle di Susa ai gruppi estremisti e anarchici che ormai hanno in mano il movimento No Tav”. Ed ecco l’invito, rivolto al ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri (giunto ieri a Torino per la commemorazione del generale Dalla Chiesa) a salire al più presto a Chiomonte per rendersi conto di persona della situazione. “Serve al più presto un segnale politico nazionale dalle istituzioni”. Che potrebbe giungere al più presto. E’ ancora Saitta a informare che il ministro Cancellieri “ha manifestato l’intenzione di recarsi personalmente a Chiomonte entro settembre e ha garantito che rafforzerà il personale delle forze dell’ordine, da tempo impegnate nel presidio del cantiere per impedire devastazioni e disordini”.
|
Luigi Massa, presidente Consorzio Valsusa Piemonte |
Mentre intorno alla metà di ottobre proprio il Pd organizzerà in valle di Susa un convegno sul lavoro e l’economia in questo territorio.Proprio su questo versante 23 imprese valsusine, riunite nel Consorzio Valsusa Piemonte, attendono di conoscere l’esito della gara indetta da Ltf (secondo i dettami della legislazione francese) per realizzare opere di logistica e di sicurezza nel cantiere della Maddalena di Chiomonte. Lavori il cui importo si aggira intorno ai 12 milioni di euro. “Si tratta – spiega il presidente del Consorzio Luigi Massa – di predisporre l’area intorno al cantiere che sarà riempita con il materiale di scavo”.
|
Chiomonte: il punto dove verrà scavata la galleria geognostica della Maddalena |
Scavi che, assicura Marco Rettighieri durante la visita al cantiere con Fassina, Saitta e il Commissario di Governo Mario Virano, “partiranno al più presto”.
Nel cantiere è già visibile il futuro imbocco della galleria. Lo scavo inizierà con il metodo tradizionale: l’esplosivo. Poi, verso febbraio marzo, arriverà la talpa (che è già in Piemonte a “riposare” in un luogo ignoto e sicuro) che proseguirà nella realizzazione del cunicolo.
|
Marco Rettighieri, direttore generale di Ltf |
Rettighieri lancia la scommessa: “Contiamo di festeggiare Santa Barbara, il 4 dicembre, sotto le prime volte della galleria”. Tra i “visitatori” c’è anche Stefano Esposito, il parlamentare oggetto in più di un’occasione delle attenzioni dei No Tav. Che anche lunedì non sono mancate con frizzi, lazzi e insulti coloriti. Esposito non manca di replicare in modo altrettanto vivace. Poi si guarda intorno, guarda gli operai e i caterpillar in azione e commenta: “Qui si lavora, alla faccia di chi dice che il cantiere non c’è”.
Bruno Andolfatto
Happy
0
0 %
Sad
0
0 %
Excited
0
0 %
Sleepy
0
0 %
Angry
0
0 %
Surprise
0
0 %