L’antimafia entra nei cantieri del Tav
Sottoscritto martedì in Prefettura un protocollo per prevenire le infiltrazioni della criminalità
Prima ancora della mafia, a entrare nei cantieri della Torino-Lione, sarà … l’antimafia.
Il cantiere della Maddalena a Chiomonte |
Questa l’intenzione del protocollo d’intesa sulla legalità sottoscritto tra Ltf (la società che sta progettando e avviando i lavori della nuova ferrovia), Prefettura e sindacati. L’obiettivo dichiarato è quello di prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori, a partire da quelli avviati per la realizzazione del cunicolo esplorativo della Maddalena a Chiomonte. Il Protocollo, pubblicato sul sito internet della Prefettura, intende attuare un controllo penetrante sulle attività nel cantiere: affidamento lavori, organizzazione dei cantieri e modalità operative, controlli sulla manodopera, sui flussi finanziari, sui materiali.
Oltre alle verifiche antimafia sono previsti una serie di adempimenti ed obblighi a cura dell’appaltatore e di tutti gli altri operatori per consentire la tracciabilita’ dei mezzi e delle persone legittimate ad accedere al cantiere, nonchè controlli sulla qualità del calcestruzzo e specifiche disposizioni per la definizione della filiera dei pagamenti. E’ previsto anche il monitoraggio della manodopera e il controllo della sicurezza dei lavoratori, da realizzarsi attraverso un apposito tavolo presso la Prefettura con la partecipazione della Direzione Provinciale del Lavoro e dei sindacati edili.
Insomma, un vero e proprio codice contro la criminalità organizzata.
A spiegare il protocollo è il commissario straordinario per la Torino-Lione Mario Virano, intervenuto martedì pomeriggio ai lavori della commissione consiliare del Comune di Torino per la promozione della cultura della legalità e del contrasto dei fenomeni mafiosi, presieduta da Roberto Tricarico: “Il protocollo riguarda i lavori nell’area di Chiomonte, ma poi verrà replicato e ampliato con riferimento ai successivi lavori e riguarda vari aspetti: l’indagine preventiva sui soggetti che operano in questi cantieri, il tema della sicurezza dei cantieri in tutti i suoi aspetti, il tema della tracciabilità dei flussi finanziari e poi il tema del mercato del lavoro per evitare fenomeni come il caporalato e altre storture”.
Strumento fondamentale per la prevenzione, spiega Virano, “sarà il Gitav il gruppo interforze Tav, diretto da un colonnello dei carabinieri ’che comprende tutti i soggetti che a livello nazionale si occupano di contrasto alla criminalita’ organizzata, dalla Dia alla finanza, e che svolge un’azione autonoma di intelligence con tutti i soggetti che a qualunque titolo entrano in rapporto con la Torino-Lione. Noi abbiamo rapporti settimanali con il Gitav – ha detto Virano – e tutti gli elementi che man mano evolvono vengono messi a disposizione. Poi il Gitav svolgerà le indagini che ritiene e riportera’ al prefetto per le decisioni conseguenti”. Virano ha sottolineato che in Francia non esiste una normativa antimafia relativa alle gare pubbliche. “Ma Ltf per decisione dei suoi soci e con l’avallo delle autorità francesi ha deciso di assumersi l’onere di scegliere il profilo piu’ restrittivo nell’applicazione della normativa, sapendo che cosi’ facendo puo’ anche esporsi ai ricorsi da parte di un’ impresa che in base alla normativa francese ritenga di essere stata illegittimamente esclusa da una gara”.
I no Tav però dicono che le infiltrazioni mafiose nei cantieri della Torino-Lione ci sono già. Per Virano “’il problema della mafia e dell’antimafia non può essere usato strumentalmente. Basta vedere la scritta sul Musine’ (Tav = mafia,ndr), un messaggio che tende a dire che la Torino-Lione è un’opera criminogena. Il Gitav e la struttura messa in campo sono consapevoli dei profili di tutte le imprese, ne hanno analizzate centinaia, e se ci sono degli elementi, tocca a questo organismo far scattare i meccanismi di tutela, non ci si puo’ basare su dicerie o su accuse che non siano fondate e comprovate. Chi tira le fila e decide sono gli organi preposti. A partire dalla prefettura”.
Virano ha anche sottolineato che il sistema delle imprese della Valsusa “é obiettivamente debole e va aiutato a rafforzarsi, consolidarsi, associarsi e rendersi anche piu forte dal punto di vista operativo e finanziario”.
E oggi, giovedì 13 settembre, Virano é a Lione per un incontro promosso da Transalpine (la versione francese di Transpadana, nata per promuovere l’infrastruttura dell’alta velocità) a cui parteciperanno Jan Brinkhost,coordinatore europeo per il Corridoio 5, il capodelegazione francese della Commissione intergovernativa sulla Tav Louis Besson, e che prevedibilmente si concludera’ con una presa di posizione rivolta ai due governi a sostegno del Tav. Ma a parte questo – ha aggiunto Virano – sara’ un’occasione per
vederci e tirare un po’ le fila
B.A.