In fiamme il magazzino di mobili usati sulla Statale
L’edificio bruciato |
I danni sono gravissimi: materiale distrutto, edificio per il momento inagibile. Hanno lasciato il segno le fiamme che nella notte tra lunedì e martedì hanno avvolto il negozio di mobili usati di Giuseppe Sannazzaro, lungo la statale 25 a S.Antonino. Si tratta di uno stabile da molti conosciuto come “l’Antichità”, un magazzino di circa 300 metri quadrati.
Fiamme che hanno lasciato il segno, oltre che nella struttura materiale, anche nel morale di Sannazzaro e dei suoi due figli che, il giorno dopo il fatto, quantificano il danno in più di 100 mila euro. Giuseppe Sannazzaro sembra far buon viso a cattivo gioco: “E che cosa devo fare? Se non faccio così vado in depressione.
Qui si tratta di rimettere in piedi un’attività e, prima ancora, di pagare i mobili andati in fiamme”. Già, perché, spiega Sannazzaro, “chi vuol vendere qualche mobile vecchio si rivolge a noi che glielo teniamo qui. E, se l’operazione va a buon fine, incassiamo i soldi trattenendoci il 30 per cento. E i nostri clienti stiano tranquilli: saranno tutti rimborsati”.
Giuseppe Sannazzaro: “Le fiamme son partite da qui” |
Ma cosa è successo lunedì notte? “Eravamo in casa quando ci hanno avvisati delle fiamme, che erano partite sul lato ovest, quello verso Borgone, della casa”.
Un fatto strano per Sannazzaro: “Qui non c’è nessun impianto elettrico, non possiamo quindi parlare di cortocircuiti o roba del genere. E neanche di scintille provenienti dai resti di stroppie bruciate, visto che quel giorno niente di tutto ciò è avvenuto”. Una manina dispettosa, forse? “Chissà”. Sannazzaro allarga le braccia: “Io di nemici non ne ho. Forse qualcuno che ce l’ha con i miei figli, che da qualche tempo gestiscono l’attività. Un dispetto finito male, oltre le intenzioni. Non saprei proprio”. L’assicurazione ce l’avete? “Macchè. Non ci è neanche venuto in mente di farla, visto quanto costa. E poi chissà se una polizza ce l’avrebbero proposta”. Giusto precisarlo, tanto per sgombrare il campo da idee maliziose circa rimborsi che non ci saranno mai. “Certo mi piacerebbe che le persone che hanno visto le prime fiamme e hanno dato l’allarme mi contattassero per farmi sapere se hanno notato qualcosa di strano”, dice Sannazzaro che aggiunge: “Io e i mei figli abbiamo cercato di domare le fiamme usando le pompe dell’irrigazione dell’orto, ma ci abbiamo rinunciato subito.
L’incendio si è propagato nel magazzino distruggendo tutto. E risparmiando solo la zona est, quella verso S.Antonino, dove tra l’altro i Sannazzaro parcheggiano auto e motociclette. “Almeno quelle si son salvate”. E adesso? “Cerchiamo di non perderci d’animo. Si può ricominciare anche alla mia età (ho 70 anni) e con i miei figli mi darò da fare”. Il primo problema, però, è fare al più presto una perizia: “Sono venuti l’altro giorno i Vigili Urbani sono stati qui per comunicarmi che ho 60 giorni di tempo per ripristinare la struttura e rimetterla a norma. Per cui, a mie spese, dovrò chiedere la consulenza di un ingegnere per chiedere una proroga”.
Chissà se la vecchia “Antichità” risorgerà dalle sue… ceneri.
Bruno Andolfatto