Acqua, legno e fattoria per combattere la crisi. L’idea nasce al confine tra Vaie e Sant’Antonino
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La fattoria didattica sorgerà nei prati all’interno della curva |
L’acqua, la terra, il legno del bosco come risorse per nuove occasioni di lavoro. C’è questo e altro ancora nel progetto “Sviluppo e sociale in Valle di Susa” elaborato dai Comuni di Vaie e S.Antonino insieme alla società agricola Vayes, al Conisa, all’Anffas regionale (Associazione Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale).
In termini tecnici si tratta di un’Associazione Temporanea di Scopo, un accordo di collaborazione tra imprese ed enti allo scopo di svolgere insieme una determinata attività nel periodo necessario al suo compimento. Ma di cosa si tratta? Presto detto. “Vogliamo mettere in piedi progetti concreti per lo sviluppo locale – spiega il sindaco di Vaie Lionello Gioberto, presidente del Consiglio di Amministrazione della Società – utilizzando le risorse naturali e ambientali che stanno intorno a noi e offrendo opportunità di lavoro a persone svantaggiate”. Che non saranno solo ed esclusivamente “disabili”, perché, prosegue Gioberto, “essere svantaggiati, oggi, significa perdere il lavoro e non trovarlo più”. E allora? Basta guardarsi intorno per capire che una delle risorse da utilizzare sono i boschi e il legname proveniente dai tagli mirati e dalla pulizia del sottobosco: “Una risorsa energetica alternativa che a Sant’Antonino e a Vaie si può sfruttare. Basta farlo. E si comincerà quanto prima”. E poi? C’è l’idea più suggestiva, quella della fattoria didattica che sorgerà sul territorio di Vaie, nei campi oltre la ferrovia, sul lato interno della curva di quella che, una volta terminati i lavori per la costruzione del cavalcaferrovia, sarà la nuova strada provinciale. “Molti cittadini santantoninesi e vaiesi con problemi di disabilità hanno frequentato, in questi anni, l’Istituto Agrario di Pianezza. Dispongono quindi della giusta preparazione per affrontare l’avventura di costruire una fattoria”.
Tra le idee da non sottovalutare ce n’è anche una sull’acqua. Che a Vaie evoca la fabbrica dismessa delle Acque minerali San Michele. Un vecchio pallino di Lionello Gioberto è quello di valorizzare al meglio le rinomate sorgenti sul cui sfruttamento il Comune di Vaie ha l’esclusiva: “L’idea di rilanciare l’imbottigliamento industriale dell’acqua minerale ormai è tramontato – ammette il sindaco – ma si potrebbe utilizzare questa risorsa per succhi di frutta e altre bevande “ecologiche”. Stiamo lavorando su un progetto che coinvolgerà anche il birrificio Sorà la Mà”.
Bruno Andolfatto