Per la Tekfor di Avigliana è notte fonda. Preoccupazione tra gli 380 dipendenti
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Assemblea dei lavoratori Tekfor davanti ai cancelli |
“Per la Tekfor si sta mettendo davvero male”. A dirlo è il delegato sindacale Bruno Allegro protagonista, martedì, di un duro faccia a faccia tra rappresentanti e funzionari sindacali da una parte e vertici aziendali dall’altra. “Non ci siamo”, dice Allegro. E se il buon giorno si vede dal mattino, la trattativa per affrontare e superare la grave crisi degli stabilimenti di Avigliana e di Villar Perosa (che hanno generato qualcosa come 16 milioni di rosso su un fatturato di 160 milioni di euro, pari al 10 per cento), comincia proprio male. Primo scoglio, la questione degli impiegati impegnati ad Avigliana che l’azienda ha annunciato di voler trasferire quasi completamente a Villar Perosa. “Vogliono creare un solo centro amministrativo per i due stabilimenti – spiega Allegro – per risparmiare sul personale, sulle stampanti, sui fax, per razionalizzare gli acquisti. Fin qui niente di male. Peccato che nel 1998, quando arrivò la nuova proprietà, una delle prime decisioni prese fu quella di costruire una palazzina uffici stramoderna e che, tredici anni, dopo venne deciso di lasciarla vuota. Così per un anno. E adesso? Viene affittata ad un’azienda vicina, la Flenco”. Tutto questo mentre, per gli impiegati, “è stato allestito un container dentro lo stabilimento (preso in affitto) che adesso verrà restituito. E gli impiegati mandati a Villar Perosa”. Il commento del delegato, vien da dirlo, è poco… allegro: “Parliamo tanto degli sprechi della politica. Ma bisognerebbe aprire un capitolo anche sugli sprechi… privati, che tanto privati non sono visto che, alla fine, interessano il destino di centinaia di lavoratori”.
Anche sulla cassa integrazione c’è qualcosa da dire. “Abbiamo chiesto all’azienda di far fronte alla situazione difficile ricorrendo ai contratti di solidarietà, ma ci ha risposto picche sostenendo che i volumi produttivi diminuiranno del 50-60 per cento. Poi martedì ci presentano i conti e scopriamo che il fatturato del 2012 chiude intorno ai 163 milioni di euro mentre quello del 2013 è previsto sui 155 milioni di euro. Il calo quindi è del 3,5 – 4 per cento”. Commento ancora una volta poco… allegro: “Ma chi vogliono prendere in giro questi qua? I dati di martedì cozzano clamorosamente contro le motivazioni con cui son stati rifiutati i contratti di solidarietà”.
Su tutto, poi, c’è una spada di Damocle chiamata… futuro. Già, perché entro metà dicembre il presidente mondiale del Gruppo Tekfor Ulrich Mehlmann dovrà presentare al suo paese, la Germania, il piano per evitare il fallimento. E si dovrà aspettare qualche mese per vedere come andrà a finire. Intanto ad Avigliana, tra i 380 lavoratori, regna la preoccupazione: “Adesso i clienti più importanti, Fiat in testa, anticipano i soldi delle lavorazioni. Ma se continuiamo a fare acqua e ad accumulare debiti prima o poi questo vantaggio rischia di essere mangiato”.