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Torino-Lione, disgrazia o opportunità?

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Ma siamo poi sicuri che la Torino-Lione per la Valle di Susa sia quella grande disgrazia che continua ad essere raccontata? Oppure può essere un’opportunità? Anzi, mettiamola con le parole di Paolo Griseri, giornalista di Repubblica e moderatore di uno dei confronti di lunedì: “Ai valsusini viene in tasca qualcosa?”

Se guardiamo le cifre arriverà più di qualcosa. Proprio quei soldi che per i No Tav sono sterco del diavolo e mangime per la mafia mentre, per il convegno del Pd, rappresentano benzina per riavviare il motore dello sviluppo.  

Paolo Foietta, della Provincia, prende a prestito una frase di Den Xiao Ping: “La povertà non è mai socialismo”. E se proprio abbiamo in testa il mito della decrescita non bisogna andare troppo lontano dai nostri paesi per vedere che questa c’è già. Con i risultati che vediamo ogni giorno.

E allora facciamoli un po’ i conti di quanto, a breve, pioverà in valle di Susa: per la Torino-Lione il governo ha stanziato nei giorni scorsi 790 milioni di euro. Poi ci sono i 100 milioni non spesi dall’agenzia delle Olimpiadi e che saranno reinvestiti in valle. Si aggiungono poi i primi 10 milioni per il Piano Strategico della Provincia di Torino. E poi 90 milioni nei prossimi 4-5 anni per le impronunciabili “compensazioni” legate alla costruzioni della tav.
Fatti i conti, in valle di Susa, pioveranno qualcosa come quasi un miliardo di euro. Mica bruscolini.
Come fare per spenderli nel miglior modo possibile, evitando piogge di denaro distribuiti a caso o in malo modo?  E’ Ferrentino a spiegare che “i primi progetti ci sono già e verranno presentati presto al governo. Riguardano la Smart Valley, la sicurezza del territorio, le energie alternative, gli edifici (le scuole) da rimettere a posto”

Per Stefano Esposito, “la sfida sulla Torino-Lione sta proprio nell’evitare che questa opera sia… uguale a tutte le altre. Bisogna evitare infiltrazioni mafiose (e c’è un protocollo a tale proposito) e bisogna che le morti sul lavoro siano pari a zero”.
 

Per il presidente della Provincia Antonio Saitta, però, “i progetti di rilancio del territorio sarebbero già finanziati partiti se non ci fossero state opposizioni pregiudiziali all’opera. E adesso è urgente stabilire chi si farà carico di gestire le risorse a disposizione, in stretta relazione col Governo. Dobbiamo individuare al più presto un soggetto”.

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