Parlamentari italiani e Francesi: “Una road map per la Torino-Lione”
“Andate avanti con la Torino-Lione: questo l’appello lanciato mercoledì a Parigi da un gruppo di parlamentari francesi, che si sono riuniti nella sede del Senato per chiedere al presidente, François Hollande e al premier Mario Monti – a meno di un mese dal vertice bilaterale Italia-Francia del 3 dicembre – di “fissare la rotta, determinando una road map indispensabile per giungere all’attivazione effettiva della linea” ferroviaria nel 2025. Secondo il quotidiano Le Monde, quasi in contemporanea si é tenuta a Montluel, nel dipartimento francese dell’Ain, una riunione dei No Tav per fare il punto della situazione.
“Escludo tassativamente un rinvio ulteriore” del progetto, ha detto Mario Virano, il commissario straordinario del governo italiano per la Torino-Lione, che mercoledì era a Parigi per partecipare al seminario. “Il buon senso ci impone di realizzare questo cambiamento epocale”, ha sottolineato ancora Virano, secondo il quale anche sulla tratta italo-francese “dobbiamo metterci al livello degli altri concorrenti”. “Siamo arrivati al dunque, ora diamoci concretezza”, ha avvertito.
Nei giorni scorsi, la Corte dei Conti francese ha reso pubblico un rapporto dello scorso agosto in cui esprimeva perplessità sulla realizzazione della linea. Alle riserve dei saggi, il premier francese, Jean Marc Ayrault, ha risposto con una lunga lettera in difesa del progetto. Per il primo ministro la Tav é “un interesse strategico per il nostro Paese e su scala europea”, che risponde all’”obiettivo” di “mettere in sicurezza gli scambi tra l’Italia e la Francia attraverso le Alpi”. Una necessità rafforzata a suo avviso dagli incidenti del 1999 e del 2005 nei tunnel alpini, che hanno evidenziato “la fragilità del sistema attuale che si basa principalmente sulla rete stradale”.
Nel loro appello, i parlamentari – che chiedono un incontro con Hollande prima del vertice Francia-Italia – dicono che la Torino-Lione “é essenziale non solo per lo sviluppo sostenibile e l’avvenire industriale delle nostre regioni, per la relazione franco-italiana, per garantire le capacità di valico delle Alpi, ma anche per la crescita e l’occupazione nell’Europa meridionale”, oltre che per l’”ambiente”. Essi chiedono inoltre ai due Paesi di “decidere sul calendario di lancio dei lavori principali e di impegnarsi nella finalizzazione dell’accordo definitivo per la realizzazione operativa del tunnel transfrontaliero già dal momento dell’approvazione del nuovo quadro finanziario dell’Ue”. In questo contesto, affermano, il vertice franco-italiano del 3 dicembre a Lione deve “costituire una tappa decisiva verso il lancio definitivo dei lavori”.
Ad appoggiare l’appello dei parlamentari, ci ha pensato anche il commissario Ue al Mercato Interno, Michel Barnier, che in un messaggio inviato da Bruxelles spiega che la Torino-Lione contribuirà al rilancio della crescita in Europa. A fine ottobre, anche i Verdi francesi si erano opposti chiedendo un rinvio sine die del progetto. Un gesto che rischia di spaccare la maggioranza di Hollande.
L’incontro di mercoledì é stato promosso dal sindaco socialista di Lione, senatore Gerard Collomb, dal presidente del Consiglio generale del Drome e vicepresidente del Senato, Didier Guillaume, dal vicesindaco di Grenoble, senatore Jacques Chiron,e dal vicepresidente del Consiglio generale della Savoia, Jean Pierre Vial.
Tra i partecipanti,anche i parlamentari piemontesi Stefano Esposito (Pd) e Agostino Ghiglia (PdL) che spiegano: Siamo venuti a Parigi, ospiti del Senato, non solo per ribadire “l’essenzialità” della Torino-Lione quale opera determinante per la crescita ed il lavoro nell’Europa del Sud ma soprattutto per sostenere l’appello dei Parlamentari francesi al Presidente Hollande, affinché sia ratificato velocemente l’Accordo tra Italia e Francia, firmato il 30 gennaio e avviare i cantieri preparatori entro il 2013”. “Nell’appello si chiede, inoltre, il sostegno del budget europeo (2014-20) al prossimo consiglio Ue, sì da poter ottenere i finanziamenti europei, e la conferma della firma dell’accordo definitivo nel 2013 con il relativo calendario lavori”.“In merito ai rilievi della Corte dei Conti francese, che come in Italia esprime pareri non vincolanti, recepiamo con favore e facciamo nostra – aggiungono i deputati Esposito e Ghiglia – la risposta puntuale e dettagliata con cui il Primo Ministro francese, Jean Marc Ayrault,ribadisce fermamente la volontà del Governo e della Politica francese di procedere con la realizzazione di un’Opera considerata strategica”.
“Organizzeremo – concludono – un’iniziativa analoga, a Torino, prima del vertice del 3 dicembre tra i Presidenti Monti e Hollande”.