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La neve c’è, grazie a Dio. E la stagione al Frais inizierà ufficialmente, conl’apertura degli impianti, l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata.
La novità più importante? Che i prezzi rimarranno quelli del 2011 . E poi che si potrà sciare in nutturna tutti i venerdì sera, che la pista Rossignol servirà per il collaudo dei materiali usati dagli atleti nazionali, che verrà ad allenarsi qui la nazionale spagnola (quella di sci, non di calcio… che avete capito?) Insomma la stagione 2012 – 2013 al Frais è ai nastri di partenza. E per presentarla, Luca Olivero, artefice della rinascita della stazione turistica, ha scelto di scendere nelle… terre di mezzo, quelle per cui la neve quando scende… all’inizio diverte e piace ma dopo un po’ diventa una scocciatura. Quelle dove le località invernali vengono guardate un po’ con sospetto e un po’ con gelosia. Una bella sfida anche questa. Ovviamente vinta a Condove lo scorso 8 novembre.
Un ‘occasione per chiedersi, per dirla con lo stesso Olivero, che senso ha il Frais? La risposta è semplice: ha senso perché esiste, perché è una località sciistica che, al contrario di altre più blasonate, “se la tira decisamente meno”. Perché non ha bisogno di distribuire gadget a pioggia (o a neve) per far parlare (o scrivere) bene di lei.
Ha senso per un motivo ancora più semplice: perché nevica.
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Luca Olivero illustra la stagione 2012-2013 al Frais |
Ma a Olivero non basta. Lo ammette lui stesso rievocando la domanda di un amico davanti al caffè, in un bar “Ma Luca perché hai voluto far rinascere il Frais, perché hai voluto fare una cosa tanto complicata e difficile? Che senso ha fare ciò che hai fatto?”.
“Ragionandoci sopra una risposta logica non mi è venuta – ammette Luca Olivero – perché come fai a fare impresa quando il tuo socio principale è il meteo?” Meteo capriccioso più che mai. Quindi per guardare avanti serve un’altra “merce”, oggi sempre più rara” La fiducia. Devi avere fiducia, metterci impegno massimo e avere tanta speranza. Devi comunque lavorare cercando il massimo del possibile. Se non fai queste cose, un senso proprio non lo trovi”.
E comunque aggiunge Olivero, “oggi, dopo due stagioni invernali trascorse con ansia e difficoltà di molti generi posso dire che ho trovato il senso della mia avventura al Frais. L’ho trovato nei volti di chi ha messo gli sci ai piedi dopo anni ed anni, perché al Frais puoi rimetterti nei piedi un paio di sci degli anni Ottanta senza sentirti un extraterrestre. E nei sorrisi gioiosi di centinaia di bambini che per la prima volta hanno messo gli sci ai piedi, oppure che hanno provato per la prima volta una tavola da snowboard e l’hanno potuto fare perché le loro famiglie, in un momento di crisi economica così grave hanno trovato un posto (come il Frais) a “dimensione sociale” per poter far iniziare lo sci ai loro figli. Ho trovato il senso nella disponibilità di giovani maestri di sci e snowboard che hanno scelto, rischiando, di investire la loro professionalità al Frais. L’ho visto negli occhi degli operatori commerciali che per anni han tenuto chiuse le loro attività oppure che han trascorso mesi e mesi languendo nella tristezza di una stazione sciistica chiusa”.
E c’è anche la soddisfazione degli atleti. “Quella di Maz Blardone felice di aver usato le nostre piste per tornare campione. Quella del canadese Ross Rebagliati, medaglia d’oro olimpica di snowboard, che ha chiesto di tornare e non solo per 15 giorni ma per ben di più. Perché, mi ha detto, “qui è come avere una casa in paradiso”.
Ancora. “Il senso del Frais è aver potuto fare le selezioni di sci del Piemonte ed aver ricevuto i complimenti per come le abbiamo realizzate. Il senso del Frais è aver dato lavoro a 16 famiglie direttamente e ad altre decine indirettamente. Ma per me, dopo anni di impegni di vario titolo per la valle di Susa, il senso del Frais è l’aver vinto la sfida di dimostrare che anche qui si possono fare belle difficili, le cose di tutti e per tutti”. Insomma, per Luca Olivero “il senso del Frais è il Frais, un posto magico, un posto speciale, un posto che deve essere di tutti e per tutti. Se questo, per tanti, diventerà il senso del Frais sono certo che mai più il sogno si interromperà”.
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