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Vogliamo i sottopassi! Sabato marcia da Chiusa San Michele alla Stazione di Condove

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Uno dei cantieri dei nuovi sovrappassi, abbandonato dall’agosto 2011

Una storia infinita, una telenovela, una vicenda da Gabibbo. Le definizioni sull’annosa questione dei sovrappassi e sottopassi in bassa valle di Susa si sprecano. Adesso una soluzione, con il nuovo appalto, sembra avvicinarsi. Ma, visti i precedenti, meglio diffidare e… sollecitare. Per questo il Comune di Chiusa San Michele ha deciso di mettere in piedi una manifestazione, sabato 17 novembre dalle 9.30 del mattino con corteo da Chiusa (piazza della Repubblica) alla stazione ferroviaria di Condove dove, alle 11, ci sarà l’intervento degli amministratori locali. Alla manifestazione hanno aderito i Comuni di Vaie e Caprie. Non quello di S.Antonino (“Rfi si sta muovendo, e ha appaltato i lavori che partiranno presto”, dichiara il sindaco Antonio Ferrentino) e neppure di Condove (aderiscono invece i tre gruppi di minoranza Buongiorno Condove, Ascoltare Condove e Sinistra per Condove). “La nostra non è una manifestazione contro qualcuno ma per fare qualcosa e anche per dare un segnale ai tantissimi cittadini che da anni, chiedono con insistenza la costruzione dei sovrappassi, che i Comuni non li hanno abbandonati”, dichiara il sindaco di Chiusa Domenico Usseglio. Tutto questo mentre i lavori per il completamento delle opere (sottopasso a S.Antonino, strada di collegamento tra il lungo Dora di S.Antonino e Vaie, sovrappasso a Vaie e altri due sovrappassi a Condove e Chiusa San Michele), sono stati riappaltati il 14 ottobre scorso a una nuova ditta per l’importo di cinque milioni e mezzo di euro. Da quella data ci sono trenta giorni per la presentazione di eventuali ricorsi. Scaduto il termine, ci sarà la consegna del cantiere. Al momento pare ci sia il ricorso di una ditta che però, secondo quanto trapela dai legali di Rfi, non sarebbe tale da provocare ritardo. Nel periodo che parte dalla metà – fine di novembre novembre ogni giorno potrebbe essere quello buono per riprendere i lavori. L’ultimo atto della vicenda nell’agosto del 2011 con il fallimento della ditta (l’Italcoge) impegnata nelle opere. Se l’appalto filerà liscio ci vorranno però 400 giorni prima di vedere il primo mezzo valicare (o sotto passare) i binari. Un ritardo che è tutta colpa di Rfi? “Ma no, siamo seri – dice il sindaco di Sant’Antonino Antonio Ferrentino – io di solito con le ferrovie non sono tenero, ma questa volta hanno seguito correttamente la procedura”. Già la procedura. “Purtroppo Rfi ha scelto, e imposto alla direzione regionale, il metodo del massimo ribasso. E su questo non ci si può mettere più di tanto il becco”. L’alternativa possibile sarebbe stata quella di affidare il lavoro, come si pensava inizialmente, alla prima ditta esclusa in occasione del primo appalto. Purtroppo, però, la ditta interessata non ha accettato.

Forse, per spingerla ad accettare si sarebbe potuto cercare qualche… compensazione come l’affidamento di lavori di manutenzione. Ma è andata diversamente. E si sa che la storia con si fa con i “se”. Adesso non resta che sperare che non sorgano guai. Che la ditta che si aggiudicherà l’appalto non contesti le opere che troverà già realizzate. Staremo a vedere. Certo qualche rischio c’è

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