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I soldi del sindaco? Vanno ai casi sociali. Intanto però arriva la querela della Sitaf

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Antonio Ferrentino

Non è una cifra enorme ma, moltiplicata per dodici, fa pur sempre 9.600 euro. Che è la cifra spettante, secondo quanto stabilito dalla legge e dalla Giunta Comunale, al sindaco come indennità di carica. Il condizionale, almeno a S.Antonino, è d’obbligo perché, in realtà, Antonio Ferrentino (che è anche consigliere provinciale) questi soldi non li ha mai intascati. 
 Dal 1° gennaio di quest’anno, però, ha cambiato idea. Ma non per arricchire il suo conto corrente o le sue tasche. “L’indennità è stata ripristinata perché – spiega il diretto interessato – nel nostro paese le situazioni di povertà stanno letteralmente esplodendo. Non sappiamo più come far fronte alle tantissime richieste di famiglie messe in mezzo a una strada a causa per sfratto causato da morosità, alle mamme e ai papà che non mandano i bambini alla mensa scolastica perché non possono permettersi di pagare 1 euro e 20 al giorno, e così via”. E allora? “Allora sto provando a fare squadra con il parroco don Sergio Blandino e anche con la superiora di Casa Famiglia Suor Angelina Cavarzan. Visto che posso farlo, ho ripristinato l’indennità di funzione da sindaco mettendo però la cifra a disposizione delle famiglie che versano in situazione di disagio sociale”. Un bel gruzzoletto messo a disposizione di un’anomala ma agguerrita task force formata da parroco, superiora e sindaco che combatte nemici temibili come la crisi economica, la mancanza di lavoro, i redditi che diminuiscono, la povertà che avanza. 
“La mia è stata una scelta quasi obbligata, dice il sindaco, “dal momento che anche il Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali, il Conisa, fa quello che può, visti i continui, massicci tagli ai trasferimenti. E quindi bisogna inventarsi qualcosa”. Ogni settimana, anzi, ogni giorno ce n’è una: dalla mamma che non può permettersi la mensa scolastica per i figli alla famiglia sfrattata. “Proprio ieri – racconta Ferrentino – sono riuscito a convincere l’ufficiale giudiziario a rinviare di un mese lo sfratto di una famiglia con quatttro minori”. Una piccola parte degli ottocento euro mensili “del sindaco” finiscono anche in quelle che, con linguaggio lievemente ambiguo, vengono definite “spese di rappresentanza”. Nessun aperitivo, party o chissà che cosa. Qui si parla, piuttosto, delle manifestazioni del 25 aprile, del 17 maggio (l’eccidio dei partigiani), del 2 giugno, del 4 novembre. Già perché, spiega il sindaco, “quest’anno nelle casse comunali non c’erano neanche i soldi  per comprare la corona da mettere davanti al monumento ai Caduti”. Così si è ricorso ai “soldi del sindaco”. Forse esageriamo ma un po’ viene voglia di parafrasando uno slogan e di dire “meno male che Antonio c’è”. Se non altro perché, con questa scelta, Ferrentino prosegue una bella tradizione, quella dei sindaci generosi. Che aveva avuto un degno precursore nel compianto Gian Paolo Corciarino che a suo tempo aveva devoluto l’indennità di carica a fini sociali. Estrazioni politiche diverse, uomini della stessa pasta. 



E intanto arriva la querela targata Sitaf
Dopo la conferenza stampa sui lavori assegnati dalla società autostradale. Ferrentino: “Confermo tutto”. Esposito: “Un atto che sa tanto di intimidazione”

Una parola è troppa e due sono poche. A dirlo non Lino Banfi in versione nonno Libero ma l’amministratore delegato della Sitaf Gianni Luciani che, dopo la conferenza stampa indetta dal sindaco di S.Antonino e consigliere provinciale Antonio Ferrentino a proposito dei lavori assegnati dalla Società, ha deciso di sporgere querela contro l’esponente politico. “Apprendo la notizia con una certa sorpresa”, commenta Antonio Ferrentino che aggiunge: “Confermo tutto quanto dichiarato in occasione della conferenza stampa, in particolare la richiesta che mi venne fatta di “segnalare” le aziende a cui assegnare appalti, richiesta che peraltro non proveniva dall’Ad Luciani”. 
Con l’On. Stefano Esposito abbiamo voluto porre una questione di trasparenza, in quanto riteniamo che Sitaf debba ricorrere a gare di evidenza pubblica senza ‘corsie preferenziali’ per chicchessia. Attendo con fiducia l’operato dell’autorità giudiziaria alla quale verranno fornite le prove della fondatezza delle mie parole.  Intinta nel veleno la reazione del parlamentare Pd Stefano Esposito: “E’alquanto singolare che Sitaf quereli il sindaco di Sant’Antonino adducendo un grave danno di immagine, dal momento che proprio i vertici di Sitaf, il Presidente Cerutti e l’Ad Luciani, sono stati condannati per abuso d’ufficio relativamente alla vicenda degli appalti dell’Agenzia 2006. 
Sono un garantista convinto – commenta Esposito –  attendo quindi l’ultimo grado di giudizio, ma mi stupisce che la condotta del dottor Luciani e del dottor Cerutti non sia stata valutata da Sitaf ed Anas alla luce dei rigorosi principi affermati nei loro codici etici, mentre con celerità si sia deciso di sporgere contro Antonio Ferrentino una querela che sa tanto di intimidazione”.



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