La Sitaf chiede a Ferrentino 50 mila euro di risarcimento L’udienza “civile” il 6 maggio in Tribunale a Susa
Non una querela e una denuncia penale ma una richiesta di risarcimento danni. La Sitaf va all’attacco di Antonio Ferrentino e chiede al sindaco di S.Antonino e consigliere provinciale del Pd 50 mila euro di risarcimento. Motivo. Le dichiarazioni rilasciate nel corso di una conferenza stampa, riprese da alcuni quotidiani 10 novembre. Questa la frase incriminata di Ferrentino, riportata da un articolo su La Stampa a firma di Maurizio Tropeano: “Quando ho chiesto a Sitaf di fare in modo di agevolare nell’assegnazione degli appalti le imprese del territorio mi hanno chiesto di dargli un elenco delle aziende che dovevano lavorare. Ho risposto picche perché a me non interessa sponsorizzare nessuno anche se resto convinto della necessità di dare lavoro, attraverso il sistema delle gare, al sistema economico del territorio”. Ed ecco l’accusa della Sitaf: “Emerge un’evidente offesa dell’immagine di Sitaf…. Offesa alla reputazione della Società con l’attribuzione di un fatto specifico. Sitaf contesta la veridicità e la fondatezza di queste affermazioni”. Per la Sitaf “Ferrentino in presenza di altre persone ha accusato la società di aver posto in essere un grave comportamento di rilevanza anche penale, consistente nella richiesta di fornire un elenco di imprese”. Non solo, ma “ha ingenerato l’idea che la gestione degli appalti operati dalla Sitaf avvenga secondo criteri illeciti e illegali con violazione dei principi di imparzialità e buon andamento a tutela dell’affidamento dei terzi”. Conseguenza: il sindaco di S.Antonino avrebbe leso l’immagine della Sitaf. Di qui la richiesta di 50 mila euro di risarcimento che verrà discussa in sede civile il 6 maggio nel Tribunale di Susa
Ferrentino: “Confermo quanto ho detto e dimostrerò ogni cosa in Tribunale”
“Cinquantamila euro? Ovvio che non li ho. Se sarò condannato a risarcire (cosa che non credo avverrà) la Sitaf prenderà quei soldi per bene che vada tra una ventina di anni, magari attraverso Equitalia”.
E’ sereno e determinato il sindaco di S.Antonino e sulla richiesta danni avanzata dalla Sitaf nei suoi confronti per “danno di immagine” ci scherza anche un po’ su. Fino a un certo punto però. “Tra l’altro qui non c’è nessuna querela, nessuna denuncia penale. “Solo” una richiesta di risarcimento. Per cosa poi? Per un danno di immagine”.
Su questo Ferrentino è tagliente: “Se c’è qualcuno che ha danneggiato l’immagine della Sitaf, questi sono proprio i vertici Sitaf , visto che il presidente Cerutti e l’Ad Luciani sono stati condannati in primo grado a un anno per abuso di ufficio relativamente alla vicenda degli appalti dell’Agenzia 2006”.
Sì ma lei è accusato di aver detto pubblicamente che la Sitaf le avrebbe chiesto di fornire un elenco di aziende valsusine da far lavorare.
“E io confermo che questo è avvenuto, che però non è stato l’Ad Luciani a chiedermelo e che l’obiettivo della mia azione dei confronti della Sitaf non è mai stato quello di favorire qualcuno”.
E allora perché ha sollevato questo polverone?
“Perché la legge parla chiaro e prevede che fino al 31 dicembre 2012 il 40% cento dei lavori devono essere affidati attraverso gara e il 60% in affidamento diretto; mentre dal gennaio 2013, con l’entrata in vigore della nuova normativa il 60% dovrà essere assegnato attraverso gara e il restante 40% per via di affidamento diretto”.
E invece?
“Invece Sitaf affida tutti i lavori di manutenzione con trattativa privata. Io ho chiesto solo trasparenza. Non ho chiesto di favorire qualcuno e di penalizzare altri. Ho solo detto a Sitaf di rispettare le regole, di fare le gare e, quindi, di dare anche alle aziende della valle la possibilità di parteciparvi, con le stesse possibilità degli altri. Perché quando si fa una gara, il presupposto è chiaro: deve vincere il migliore non qualche… favorito”.
Ferrentino è deciso non solo a difendersi ma a contrattaccare: “Sto raccogliendo testimonianze di imprenditori che possono sostenere quanto ho detto in conferenza stampa. E tutto sarà documentato nell’udienza”. Tutto questo mentre il deputato Stefano Esposito accusa senza mezzi termini i dirigenti Sitaf : “Siamo in presenza di un tentativo di intimidazione nei confronti di un amministratore pubblico che ha avuto il coraggio di rompere il muro di omertà e connivenza che ruota intorno al sistema di appalti e subappalti di Sitaf e delle aziende ad essa collegate. Esistono diverse testimonianze, che verranno prodotte in sede di dibattimento, a conferma delle dichiarazioni fatte in conferenza stampa e a conferma della richiesta fatta ad Antonio Ferrentino da parte di dirigenti di Sitaf di ‘segnalare’ le aziende a cui assegnare appalti. E su questo punto non ci sarà alcun passo indietro fino a quando Sitaf non rispetterà la legge nazionale in materia di appalti.