Chiariglione: “Così nasce la televisione del futuro”. Dopo Mp3 e Mpeg una nuova scoperta dell’ingegnere di Villar Dora
Leonardo Chiariglione |
Alzi la mano chi conosce Leonardo Chiariglione. Non tantissimi crediamo. A parte gli abitanti di Villar Dora che lo possono annoverare come concittadino. Se però parliamo di Mp3 (il suono digitale), di Mp4 e di Mpeg (video digitali) qualcosa si incomincia a intuire. Bene, si sappia che Leonardo Chiariglione è uno dei padri di questi sistemi che hanno rivoluzionato il modo di ascoltare musica e di distribuire video e film.
Per saperne di più su Chiariglione basta cercare su wikipedia. “Nato nel 1943, dopo aver conseguito la maturità classica presso il Liceo salesiano Valsalice di Torino, si laurea in ingegneria elettronica nel 1967 al Politecnico di Torino. Ha conseguito il dottorato in comunicazioni elettriche nel 1973 presso l’Università di Tokyo. Dal marzo 1971 fino al luglio 2003, è stato membro dell’ex CSELT, oggi Telecom Italia Lab., il centro ricerche aziendale di Telecom Italia.Dal 2004 è amministratore delegato di una società di consulenza (CEDEO) che tratta di media digitali. È stato premiato con l’IBC John Tucker award, IEEE Masaru Ibuka Consumer Electronics award e Kilby Foundation award. Parla sette lingue, tra cui il giapponese.
L’etichetta di “cervellone” ci sta tutta. Ma ecco l’ultima novità. Che in termine tecnico si chiama Open Connected TV. Detto in parole povero potremmo chiamarla televisione interattiva. “Con l’utente – spiega Chiariglione – che non è più un telespettatore passivo in balia dell’offerta più o meno scadente delle reti televisive, ma l’artefice della scelta di ciò che deve passare sul suo piccolo teleschermo”. Un esempio pratico: “State guardando una partita della vostra squadra del cuore ma il gioco è noioso? Bene. Con un tablet, un telecomando, una tastiera o un altro dispositivo potrete comandare alla vostra tivù di farvi vedere la biografia e le gesta di un campione del calcio”. E’ solo un esempio, ma le applicazioni possono essere davvero tante. “In realtà – spiega ancora Chiariglione – questa volta non abbiamo inventato nulla di nuovo. Abbiamo organizzato quel che, in termini di software e di tecnologia, è già in qualche modo esistente”.La novità è stata annunciata durante il 103° MPEG Meeting di Ginevra (21-25 gennaio), da Digital Media Project.. Digital Media Project è un’organizzazione non-profit istituita il 1° dicembre 2003 a Ginevra che opera sulla linea tracciata dal Digital Media Manifesto. La sua mission è promuovere lo sviluppo, la distribuzione e l’uso dei media digitali, salvaguardando i diritti dei creatori e dei titolari dei diritti a sfruttare le loro opere, oltre che i desideri degli utenti finali di poter godere appieno dei vantaggi delle nuove tecnologie e gli interessi degli operatori di tutta la filiera che forniscono prodotti e servizi. Gli amministratori di Dmp sono Marina Bosi (Stanford University, Usa), Leonardo Chiariglione (CEDEO.net, Italia), Touradj Ebrahimi (École Polytechnique Fédérale de Lausanne, Svizzera),Tiejun Huang (Beijing Boyahualu Video Technology Research Ltd., Cina) e Kyuheon Kim (Kyunghee University, Repubblica della Corea). Una bella compagnia di cervelloni. Davvero.