Minacce di morte al sindaco di Susa Gemma Giorio e alla presidente dei commercianti della città Patrizia Ferrarini. Una busta con un messaggio minatorio e polvere bianca
“Se continuerai di questo passo la tua vita sarà breve. Sappiamo dove vivi, che auto usi e tutti i tuoi spostamenti. Guardati le spalle. Noi non dimentichiamo. Potranno passare ore, giorni, mesi, ma quando meno te lo aspetti ti capiterà qualcosa di grave e se non ti dimetterai allargheremo le minacce a tutta la tua famiglia. Le tue scelte non vanno con i nostri pensieri, non decidi per una valle, non ne hai diritto. Se continuerai di questo passo la tua vita sarà breve”.
E’ la lettera giunta in Comune martedì mattina, all’attenzione del sindaco di Susa Gemma Amprino Giorio mentre un’analoga missiva giungeva nelle mani del sindaco di Chiomonte Renzo Pinard e di Patrizia Ferrarini, titolare dell’Hotel Napoleon di Susa e presidente della locale Associazione Commercianti.
Dentro le buste, polvere bianca.
Subito sono intervenuti i carabinieri ed è scattata la procedura prevista in questi casi, con isolamento degli edifici, controlli, analisi e bonifica ambientale. Tutto transennato davanti al Municipio e davanti all’Hotel Napoleon con gli ospiti dell’albergo a cui, per ragioni di sicurezza, è stata impedita l’uscita.
Immediata la reazione del mondo politico che unanimemente ha condannato il gesto dei soliti ignoti.
Giovedì il sindaco di Susa, insieme al collega di Chiomonte Renzo Pinard, era Roma per la presentazione ufficiale del progetto della tratta internazionale della nuova linea ferroviaria Torino-Lione.
Le reazioni
“Ho saputo della lettera di minacce che ti hanno inviato e ti esprimo la mia solidarietà e la condanna per queste azioni mirate ad aumentare il livello di tensione in una Valle già provata da problemi di ogni sorta. Coraggio”. E’ il messaggio inviato a Gemma Amprino dal suo grande rivale Sandro Plano, suo predecessore nella carica di primo cittadino di Susa, fiero oppositore della Torino-Lione e (ancora per poco) presidente della Comunità Valle Susa e Val Sangone.
Solidarietà ai sindaci di Susa e di Chiomonte e al presidente dell’Ascom di Susa, destinatari martedì 29 di una lettera anonima di minacce, giunge da tutto il Consiglio provinciale. Il presidente del Consiglio provinciale Sergio Bisacca, raccogliendo il suggerimento dei gruppi di maggioranza e di minoranza, ha proposto di convocare un Consiglio provinciale in Valsusa subito dopo le elezioni politiche. Da parte sua, il presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta ha messo in rilievo il clima di isolamento in cui vivono e operano le istituzioni locali della Valsusa favorevoli al progetto dell’Alta velocità, e ha appoggiato la recente richiesta del Procuratore generale di Torino Maddalena di dotare le sedi giudiziarie di Torino di un maggior numero di magistrati per poter celebrare i processi per le violenze legate alla costruzione della TAV. “Bisogna fermare l’escalation di minacce e di violenza che sta ammorbando il clima intorno alla costruzione della Torino Lione”.
“Massima solidarietà e vicinanza ai sindaci valsusini per la grave intimidazione subita” viene espressa anche dal presidente della Regione Roberto Cota che aggiunge: “ Auspico una dura condanna e una chiara presa di posizione contro episodi come questi da parte di tutte le forze politiche e sociali piemontesi”. Lo dichiara il presidente della Regione Piemonte. E mentre il vicepresidente dei deputati del Pdl, Osvaldo Napoli, parla di “rigurgiti di terrorismo”, il sindaco di Torino Piero Fassino sostiene che “Le minacce inviate ai sindaci sono il ripetersi di un copione indegno e vile che denuncia l’incapacità di dialogo di chi le ha concepite. Metodi che chiunque abbia a cuore la democrazia disprezza” .
Solidarietà ad Amprino e Pinard viene poi espressa dal Segretario del Pd Piemonte Gianfranco Morgando, dal deputato della Lega Nord Stefano Allasia, dal parlamentare Udc Marco Calgaro, da Agostino Ghiglia (Fratelli d’Italia). Mentre Antonio Ferrentino, sindaco di S.Antonino e consigliere provinciale Pd parla di “avvertimento mafioso in Valle di Susa”, e di “minacce ad amministratori locali che svolgono il proprio ruolo con impegno e passione. Condannare non basta più. Bisogna isolare, denunciare comportamenti violenti siano essi verbali e o fisici”.
E sul fronte No Tav che si dice? Alberto Perino applica una sorta di “par condicio”. “Di minacce – scrive sulla rete – non ne sono state recapitate solo al sindaco di Susa o ad altri esponenti Sì Tav: personalmente ho ricevuto moltissime lettere di minaccia di morte, alcune con polveri strane che poi sono state analizzate dalla scientifica. L’ultima analisi irrepetibile su una di queste lettere è avvenuta il 15 gennaio e mi hanno anche avvelenato una cagna a casa nel cortile. Imbecilli che si divertono a scrivere stupidaggini (il termine è un altro ndr) ci sono sempre stati e sempre ci saranno. Fa un po’ specie – aggiunge – che quando tocca a qualcuno nessuno si preoccupa, quando tocca a qualcun altro tutti suonano la grancassa si stracciano le vesti e gridano “dagli all’untore…”