La soluzione per sbloccare le caldaie ferme in Valle arriva da Mattie. Il cippato funziona grazie alla coop La Foresta
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La centralina e il camino della centrale |
Ha ripreso a funzionare dal 28 dicembre l’impianto a cippato che dà calore a tutti gli edifici comunali, dalle scolastici al palazzo comunale, dal polivalente all’ufficio postale alla palestra e alla biblioteca. “Il tutto – spiega soddisfatto il sindaco Paolo Catalano – con un risparmio dell’8 per cento rispetto al vecchio sistema di riscaldamento a gasolio. E, soprattutto, con un inquinamento drasticamente diminuito”. Obiettivo importante, presentato dal sindaco venerdì 15 febbraio in un incontro che ha visto la partecipazione della Provincia (l’assessore alla montagna Balagna), della Comunità Montana, del consorzio forestale alta valle e dello sportello forestale della valle di Susa.
Già perché Mattie è riuscito a capovolgere una situazione sfavorevole che negli ultimi anni aveva suscitato non poche polemiche. Quella delle centrali a cippato (che utilizzano come combustibile il legno proveniente dai tagli controllati nei boschi) realizzate ad Almese, Rubiana, Chianocco, San Giorio e, appunto, Mattie. Tutte ferme, tranne quelle di Chianocco e, da fine dicembre, di Mattie. Una partita su cui son stati spesi parecchi denari pubblici come, tanto per dirne una, il contributo di 500 mila euro ricevuto a suo tempo dalla Comunità Montana. Che però poi si è arenata per palesi errori tecnici.
A Mattie non ci si è accontentati di maledire il destino cinico e baro ma si è andati oltre. Come? Lo ha spiegato il sindaco: “Affidando la gestione (e prima ancora la riparazione, anzi la sostituzione) della centrale a biomasse, cioè a legna, alla Cooperativa La Foresta di Susa (amministrata da Giorgio Talachini) esperta in lavori forestali, teleferiche, servizi di ingegneria ambientale”. L’unica via di uscita dall’impasse, spiega Paolo Catalano, “era proprio quella di dar vita a un connubio tra il pubblico e il privato. E visto che in Valle di Susa c’è un impresa, come la Foresta, certificata in campo energetico abbiamo pensato di contattarla e di costruire un progetto comune”. Così la Foresta ha investito intorno ai 150 mila euro per rimettere l’impianto agli onori del mondo e farlo funzionare senza sprechi ma anche ottenuto la gestione del… combustibile, cioè del legno. “Che – spiega Catalano – proviene tutto dai boschi di Mattie e, se questi non dovessero rivelarsi sufficienti, dai boschi valsusini”. Alla base, infatti, c’è la convenzione, il 18 ottobre scorso dal sindaco Catalano e dalla Cooperativa, che prevede di affidare alla cooperativa stessa la gestione del patrimonio boschivo di proprietà comunale. Una mossa che prende non due, ma tre piccioni con una fava: manutenzione e pulizia dei boschi, riscaldamento degli edifici pubblici con fonti rinnovabili (con un notevole risparmio), diminuzione dell’inquinamento attraverso la riduzione delle emissioni di CO2.
E adesso? L’aspettativa è che l’esperienza di Mattie “contagi” gli altri comuni in cui son state installate la caldaie (non funzionanti) a cippato. Pare che l’interesse ci sia. Vedremo chi seguirà l’esempio.