Piccoli egittologi crescono
La Quarta A di S.Antonino |
Hanno (chi più chi meno) dieci anni ma son già riusciti a navigare lungo le rive del Nilo, sono andati ad esplorare i misteri di Tutankhamon e hanno indagato sui mestieri degli antichi egizi. Insomma, piccoli egittologi crescono nella 4° A della Scuola Primaria di S.Antonino. Merito del laboratorio di storia organizzato dalle insegnanti Elena Bianco e Roberta Caramello e sostenuto, dal punto di vista economico, dai genitori dei bimbi. Con tre appuntamenti – il 30 gennaio, il 27 febbraio e il 10 aprile – durante i quali Cristiana Gribodo di Nitokris (associazione culturale per la divulgazione e la conoscenza dell’Antico Egitto) ha preso per mano i bimbi e li ha accompagnati nella scoperta della civiltà egizia.
Un’avventura che ha coinvolto ed entusiasmato i bimbi della 4° A. Ecco come raccontano l’esperienza. Martina: “Abbiamo costruito le barche per scendere lungo il Nilo e abbiamo anche costruito un piccolo shaduf”. Laura: “Una bella avventura, mi sembrava proprio di essere un’egizia che scendeva lungo il fiume”.
Poi la scoperta delle piramidi, dei tempi, delle divinità. Da Menfi a Tebe. E i bimbi ancora al lavoro per modellare piccole mummie con tanto di sarcofago.
Ma di cosa vivevano gli antichi egizi? Per saperlo, Cristiana Gribodo ha proposto un divertente gioco a squadre: “L’insegnamento di Khety, mestieri in terra d’Egitto”. Una lezione che è piaciuta tantissimo ad Emi che ricorda “i contadini che coltivavano il grano che, però, finiva sempre con l’essere requisito dai funzionari del Faraone”.
Ma quel che più ha affascinato i bambini è la storia di Tutankhamon, sicuramente al primo posto nella hit parade di classe. La storia del farone morto in giovanissima età, della sua tomba e del ricco tesoro, e poi le vicende legate alla scoperta da parte degli archeologi, hanno conquistato tutti. Davide, Nicolò, Fernanda, Anastasia, Zaccaria, Anas, Rebecca, Adriano, Cristiano, Valentina, Fabrizio, Lorenzo, Alessandro, Enzo, Martina, Fabio (e ci perdonino i bimbi che non sono citati…), si sono emozionati ed entusiasmati tantissimo nel rivivere il ritrovamento della tomba del faraone e l’apertura del sarcofago. “E poi che bello – dicono in coro – ricostruire il diadema trovato sulla mummia del Faraone e indossarlo per la foto ricordo!
Già, perchè quando la storia si vive “in diretta” diventa proprio interessante. Ed è bello studiarla; ci si diverte e si imparano tante cose.