Ragazzi campioni di robotica a giugno voleranno in Olanda
Buono anche il risultato dell’altra squadra, giunta ottave nel resque under 14, dopo essere stata virtualmente sul podio per buona parte delle manche. “Ad averci danneggiati”, spiegano i ragazzi supportati dalle insegnanti, “sono state le condizioni della luminosità che hanno mandato in tilt i sensori dei robot”. Un fatto che nulla toglie alla grande soddisfazione di ragazzi, insegnanti e preside che spiegano il percorso di questi mesi. “La prova di Pescara – spiegano – è arrivata al termine di un laboratorio condotto grazie all’Istituto Ferrari di Susa (capofila di un progetto che coinvolge alcune scuole valsusine) che ha messo a disposizione un insegnante, Franco Di Ninno. Con lui e le insegnanti Gadoni e Rocci, 22 ragazzi hanno lavorato per cinque mesi in orario principalmente extrascolastico pomeridiano per preparare le gare”. I ragazzi hanno prima affrontato un periodo di avvicinamento alla robotica, hanno imparato a costruire i robot con i kit Lego Mindstorms Nxt, per poi comprendere le funzioni dei motori e dei sensori e le prime nozioni di base di programmazione. A questo punto la divisione dei 22 studenti in tre squadre: quella che ha vinto e che volerà in Olanda a fine giugno. E le altre due: la squadra “Speedo” (Leonardo Amodio, Filippo Bruno, Alessio Castagneri, Federica Chessa, Lorenzo Di Giovanni, Simone Rolando, Tiziano Maria Veglio); e la squadra “Heartquake” (terremoto), formata da Fulvio Bergomi, Pietro Chirio, Elia Cotroneo, Michael Melis, Alessandro Morea, Fabio Oliva. Tutte le compagini si sono cimentate a Pescara in prove molto impegnative e si sono messe a confronto con “colleghi” di altre scuole d’Italia con più esperienza e “anzianità” nel settore. Gareggiando però con grande combattività e determinazione e mettendo a frutto le conoscenze accumulate in questi cinque mesi.
“Alla fine – spiega Elena Gadoni – emerge tutta la potenzialità dello strumento della robotica nel campo della didattica. Perchè lavora sul piano motivazionale, mette i ragazzi di fronte a problemi reali, offre gli strumenti per affrontarli e risolverli e anche per correggere gli errori. Un processo di apprendimento in cui noi insegnanti siamo, più che altro dei facilitatori: i veri protagonisti, infatti, sono gli studenti”. Che devono affrontare a viso aperto la giuria. E’ il caso del gruppo che ha vinto e che volerà in Olanda a giugno: “Metà del punteggio che hanno acquisito nelle prove di Pescara – spiega Paola Rocci – è determinato dal colloquio con i giurati, druante il quale devono dimostrare le competenze apprese”. Una bella sfida, che si ripeterà ad Eindhoven. Con qualche incognita espressa dagli stessi ragazzi: “ll colloquio sarà in inglese?” E poi: “Come faremo con gli esami di terza media che “cadono” proprio in quel periodo?” Altre domande, altre sfide. Ma si sa: la vita è così.