Espropri Tav, è sconcerto. Ltf pubblica sui giornali un lungo elenco di nomi e dati riguardo i terreni. Preoccupazione dei cittadini, intervengono gli amministratori locali
Balzo sulla sedia, giovedì mattina, per centinaia di segusini e per un buon numero di valsusini che han visto il loro nome, cognome, data di nascita e dati catastali delle loro proprietà, pubblicati sulle pagine torinesi de La Stampa e su quelle nazionali di Repubblica.
Quattro pagine fitte fitte, al limite della capacità umana in termine di diottrie. Ma piuttosto chiare nell’enunciato anche se declamato in burocratese stretto: “Avvio del procedimento finalizzato alla dichiarazione di pubblica utilità conseguente all’approvazione, ai sensi dell’art. 166 del Dlgs 163/06 del Progetto definitivo 1° fase del nuovo collegamento ferroviario Torino-Lione, parte comune italo/francese, tratta in territorio italiano”.
Il tempo di prendere fiato e di capire che si tratta: 1) del Tav; 2) dei terreni (e degli immobili) in varia misura toccati dalla realizzazione della linea del treno veloce.
Una notizia che fa perfino passare in secondo piano l’altra news: che il progetto sulla tratta internazionale della Torino-Lione è stato depositato. E che lo stesso è stato inviato ai Comuni interessati in formato digitale proprio mentre, nella sede bussolenese della Comunità Montana venivano scaricati – suscitando una certa sorpresa in un ente piuttosto snobbato da qualche anno a questa parte dai proponenti la Torino-Lione – 29 scatole con gli elaborati del Progetto. Ma torniamo alla questione terreni.
Difficile quantificare quanta sia la gente interessata dalla pubblicazione dell’avviso di Ltf sui quotidiani. Ma qualcuno si è messo di buzzo buono a conteggiare e parla di qualcosa come 600 nominativi soltanto per Susa. Ma non mancano anche aziende e ditte. E accanto al nome i dati castali del terreno (e a volte dell’immobile) interessato dai lavori.
Di più. Non è soltanto Susa ad essere interessata. Ma anche Caprie, Chiusa San Michele, Giaglione, Chiomonte, Venaus, Mompantero e… Torrazza Piemonte (sito di deposito inerti). E qui la domanda sorge spontanea anche se, probabilmente, troppo semplice: ma a suo tempo non si era detto che, al massimo, la realizzazione della Torino-Lione, almeno per quanto riguarda Susa, avrebbe interessato solo tre case e una pizzeria?
Va detto che proprio qui sta una delle difficoltà ad interpretare l’avviso di Ltf che, anche questo va precisato, non parla esplicitamente di “espropri”. Perchè una cosa è parlare di esproprio definitivo (e questo riguarda ad esempio il territorio direttamente interessato dalla linea); un’altra cosa è parlare di terreni interessati in modo parziale e temporaneo dai lavori e che potrebbero (non si sa quando e come) venire restituiti ai proprietari.
La reazione del sindaco Gemma Amprino e degli amministratori locali
“Siamo sorpresi e contrariati, Ltf venga a parlare ai cittadini”
SUSA – “Sorpresi e contrariati”. E’ la reazione del sindaco Susa Gemma Amprino e della sua Giunta di fronte al chilometrico elenco pubblicato giovedì da Ltf sui quotidiani. “Abbiamo lavorato per tre anni per ridurre l’impatto di questo intervento. Mi vengono in mente tutti gli edifici, le case, anche i terreni su cui abbiamo discusso e “limato” per giorni e giorni. E adesso esce fuori quell’elenco che va ben oltre qualsiasi previsione”. Già, perchè i cittadini, gli amministratori e anche i lettori di questo giornale hanno in mente le frasi dette pubblicamente dai promotori della Torino-Lione secondo cui, a Susa, sarebbero state interessate poche case e una pizzeria. “Già – ammette il sindaco – e la cosa grave è che quell’elenco non ha alcuna legenda, alcuna chiave di interpretazione. Non è dato sapere, ad esempio, quali e quanti siano gli espropri definitivi e quali temporanei, quali siano totali e quali e quanto parziali. E per quelli temporanei, quando, come e in che stato verranno restituiti ai proprietari e quanto questi verranno indennizzati”. Insomma, oltre l’elenco nudo e crudo non si va. Anche se, nella giornata di mercoledì, dopo aver a lungo spulciato nella documentazione del progetto definitivo, l’Ufficio Tecnico avrebbe reperito un atto che darebbe spiegazioni piuttosto dettagliate”. Una novità che, comunque, non sposta i termini del problema: “Un passaggio come questo doveva essere preparato con cura e attenzione, incontrando i cittadini e gli amministratori comunali prima e non dopo la pubblicazione. Certo, la normativa non lo richiede. Ma lo richiede il buon senso. Possibile che Ltf non capisca gli effetti di una cosa come questa su un territorio sensibile come Susa e la sua Valle? A volte mi chiedo se non vivano su Marte”.
E adesso cosa succede? “Ho subito contattato Ltf – risponde il sindaco – per chiedere in tempi brevissimi che ci sia un incontro con i cittadini che hanno bisogno di informazioni precise e dettagliate. Anzi, è bene che Ltf abbia il coraggio di rapportarsi direttamente con i cittadini istituendo, ad esempio, un punto informazioni e di incontro coi cittadini, aperto una volta alla settimana con la presenza dei tecnici della Società”.
Le pagine di Ltf sui quotidiani suscitano l’inevitabile reazione di chi, come il vicesindaco Giovanni Baccarini e l’assessore Salvatore Panaro, non hanno risparmiato critiche su come i proponenti la Torino-Lione si stiano rapportando col territorio: “Da tempo – dicono – chiediamo informazioni, garanzie, progetti per tutelare l’ambiente, la sicurezza, la salute dei cittadini e anche per garantire giusti indennizzi ai cittadini. Le risposte continuano a non arrivare. E dubitiamo che arrivino visto che, anche su una partita su cui si è ampiamente discusso (come quella delle case e dei terreni coinvolti) poi ci sono sgradite sorprese come questa. Con questi presupposti mi pare difficile che il dialogo possa fare ancora molta strada”.
Critiche severe arrivano poi dal consigliere comunale di minoranza Giorgio Montabone: “Sono letteralmente basito di come si stia governando la questione Tav. E sono ancora ora più gravi le dichiarazioni del sindaco, che si dimostra stupita, e di alcuni assessori che si dissociano scaricando responsabilità. Da tempo chiediamo un consiglio comunale aperto dedicato a questo tema, ma non è stato ancora previsto. La cittadinanza ha il sacrosanto diritto di capire”.
L’assessore Giuliano Pelissero: “Sto dalla parte della gente”
Chi proprio la prende male, questa storia dei terreni, è Giuliano Pelissero, assessore alle frazioni del Comune di Susa. Uno che, a dirla tutta, questa storia del Tav non l’ha mai digerita. Tanto da partecipare, quand’era ancora “libero cittadino” a discussioni e manifestazioni di impronta No Tav. Poi l’elezione in consiglio e la nomina ad assessore nella Giunta di Gemma Amprino. “I dubbi su quest’opera – dice – li ho avuti sempre ma ho sempre sostenuto e condiviso l’idea che per tutelare meglio il territorio fosse necessario partecipare a tutti i tavoli di confronto e di concertazione. Perchè non esserci avrebbe potuto comportare guai ben peggiori”.
E il confronto c’è stato. Così come non sono mancati gli atti formali, come la famosa delibera della Giunta che fissava i paletti sulla Torino-Lione su ambiente, sicurezza, salute. Prescrizioni accolte, almeno formalmente, da chi propone l’opera.
Poi la pubblicazione di quelle tre-quattro pagine sui quotidiani. Che per Pelissero rappresentano un punto di rottura. “Avremmo bisogno che dall’altra parte ci fossero interlocutori attenti e rispettosi dei ruoli, capaci di comprendere che cosa significa per noi rappresentare e amministrare un territorio. Quanto è accaduto, invece, dimostra che non è così. Fatico a capire, e questo mi spaventa, che cosa significa quell’elenco. Nessuno di noi, sindaco compreso, sapeva che sarebbe stato pubblicato. E io non riesco a non stare dalla parte dei cittadini che vedono le loro proprietà a rischio. Mi immedesimo nella loro preoccupazione e anche nella loro rabbia. E come assessore che ha delega proprio sulle frazioni, non condivido per niente la mossa di Ltf che conferma i miei dubbi e anche la mia contrarietà su quest’opera. Sono sempre stato per il dialogo, ma attenzione: dialogare non significa cedere su tutta la linea”.
Ltf precisa: “Non c’è alcun esproprio, abbiamo seguito la legge. Si eviti di allertare pretestuosamente i cittadini”
Ma che dice Ltf su questa storia dei terreni? La replica è affidata a un comunicato ufficiale della società mista italo francese che dice: “Prima di allertare i cittadini immotivatamente e pretestuosamente occorrerebbe leggere con attenzione le disposizioni di legge. Come comunicato attraverso avvisi pubblici, i 60 giorni cui la Società fa riferimento servono per la convocazione della conferenza dei servizi e non per gli espropri, che avverranno solo dopo l’approvazione del CIPE. E’ assurdo e anche gravemente illegittimo che si rilascino dichiarazioni senza neanche leggere le comunicazioni ufficiali dell’11 aprile”. Già perchè per Ltf “l’oggetto della discussione è una semplice pubblicazione, prevista dal D.lgs. 163/2006 e Testo Unico sugli espropri, a tutela dei privati (o di chiunque vi abbia interesse) proprietari dei terreni interessati dal progetto e oggetto dell’avviso di LTF, i quali sono stati avvertiti dell’avvio del procedimento per chiedere la pubblica utilità dell’opera ed hanno 60 giorni di tempo (dalla data di pubblicazione) per inviare ad LTF osservazioni tecniche. Tale procedimento prevede l’avvio anche di una conferenza dei servizi in cui tutte le amministrazioni interessate potranno esprimere parere tecnico sugli elaborati progettuali depositati. LTF – si legge nella nota – contestualmente ha anche avviato la Valutazione di Impatto Ambientale per le parti variate del Progetto Definitivo rispetto al Progetto Preliminare. Chiunque vi abbia interesse potrà inviare al Ministero dell’Ambiente osservazioni di natura tecnico – ambientale entro 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’istanza di VIA (15 aprile 2013)”. E poi il messaggio rassicurante. “LTF ci tiene a tranquillizzare i cittadini ed i rappresentanti delle istituzioni che la società opera nel massimo rispetto delle leggi e che l’istruttoria si concluderà con l’approvazione del Progetto Definitivo da parte del CIPE, ultimo atto per l’ottenimento della pubblica utilità. I tempi di approvazione di solito variano dai 120 giorni ai 300 giorni ove vi siano ripubblicazioni richieste dalle amministrazioni competenti”.