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Andrea: il racconto di un viaggio nel cuore dell’Africa

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Quante volte alla TV abbiamo visto scorrere immagini di bambini africani poveri e affamati, sempre con il sorriso sulle labbra e ci siamo lasciati toccare da quegli sguardi di speranza ma solo fino al fatidico momento in cui sentiamo una voce, più o meno famosa, che ci invita a fare una donazione per aiutare proprio quei bambini.

A quel punto la reazione della maggior parte delle persone è quella di distogliere lo sguardo, cambiare canale perché, a causa delle troppe truffe di cui si sente parlare sempre più spesso, non ci fidiamo più a fare donazioni a queste associazioni.
Eppure esistono Associazioni con la A maiuscola che si distinguono per il loro impegno sincero e profondo verso quei popoli fratelli che chiamiamo “del terzo mondo” e grazie all’impegno del Centro Culturale Piergiorgio Frassati, in collaborazione con la Parrocchia di Sant’Antonino, si è avuta la possibilità di conoscere meglio una di queste realtà.
Nella serata di venerdì 24 maggio si è svolto infatti, presso il teatrino parrocchiale, un incontro dal titolo “Attraverso la comunicazione dell’io: l’educazione, speranza della rinascita dei popoli” a cui hanno partecipato la Lucia Castelli (Pediatra e Responsabile AVSI) e il santantoninese Andrea Andolfatto (che ha collaborato con AVSI e ha raccontato la propria esperienza).
La Fondazione AVSI è un’organizzazione non governativa senza scopo di lucro, nata nel 1972 e presente in ben 40 paesi del mondo; la sua missione è quella di promuovere la dignità della persona attraverso attività di cooperazione allo sviluppo con particolare attenzione all’educazione seguendo l’insegnamento della dottrina sociale cattolica.
Proprio grazie alla collaborazione con questa fondazione Andrea Andolfatto ha potuto trascorrere tre mesi in Kenya partecipando a un progetto sul sostegno a distanza dei bambini africani che lo ha portato a compiere tre visite nell’entroterra di Nairobi, per vivere e conoscere meglio la realtà keniota.
Il primo viaggio è stato alla Baldo Children’s Home dove 140 bambini orfani, abbandonati o in difficili situazioni familiari vengono seguiti ed educati dalle Piccole Suore di San Giuseppe coordinate da Suor Peris, un’inarrestabile fucina di idee e un’instancabile esempio di fede, che insegna ai bambini ad apprezzare ciò che è bello e ad impegnarsi per raggiungere i propri desideri.
Subito dopo è stata la volta del deserto dell’ East Pokot, luogo di missione delle Suore del Verbo Incarnato all’incirca dagli anni ’80. L’aridità del luogo e le elevate temperature, che toccano anche i 50°C, sono condizioni di vita davvero avverse che però non hanno scoraggiato Suor Victoria e le sue consorelle nella creazione di un asilo in cui aiutare i bambini della tribù Pokot con anche l’appoggio degli anziani della tribù che, dopo i primi momenti di diffidenza, hanno riconosciuto come fondamentale l’operato delle Suore per loro e le loro famiglie.

L’ultima realtà visitata è stata, proprio a Nairobi, la baraccopoli di Kibera, un labirinto di lamiere e rifiuti che ospita 300mila persone. Il viaggio nello “slum” è stato accompagnato, oltre che dalle educatrici AVSI Jackie ed Eddah, dai sorrisi dei bambini, sorrisi che si possono ritrovare anche sui volti degli adulti, sorrisi che li avvicina a noi per il loro significato: il desiderio alla felicità.
La serata ha mostrato ai partecipanti quante cose possiamo aiutare a fare, cose che magari ci possono sembrare inutili o di poco conto e che invece per quei paesi significano una speranza per una vita migliore. Tutti noi possiamo sostenere la fondazione AVSI attraverso il 5×1000, le donazioni e il sostegno a distanza facendo si che questi popoli ricevano educazione, adeguate cure sanitarie e sostegno nei bisogni psico-sociali (per maggiori informazioni www.avsi.org).
«In questo stupendo viaggio nel cuore dell’Africa ho potuto vedere quella Chiesa povera cui Francesco fa riferimento» racconta Andrea Andolfatto «Non è qualcosa da costruire, ma qualcosa che c’è e va sostenuto, con la preghiera e la carità, verso queste persone che offrono la loro vita per portare la speranza del Cristo Risorto fino ai confini della Terra».

MATTIA DAVRIÙ

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