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Il Consiglio dei Ministri approva il trattato: via libera del Governo alla Torino-Lione. Adesso la parola passa al Parlamento

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Semaforo verde dal Governo al disegno di legge che ratifica l’accordo tra Italia e Francia sulla realizzazione e sulle condizioni per l’esercizio della nuova ferrovia ad alta velocità Torino-Lione.

“Il provvedimento approvato dal Consiglio dei Ministri giovedì 6 giugno non comporta oneri di
spesa”, spiega il ministro allo Sviluppo Economico Flavio Zanonato. Mentre per il commissario governativo
 e presidente della Mario Virano, si tratta di “un passaggio importante grazie al quale si entra nel meccanismo operativo. E’ un passaggio fondamentale che innesca una serie di processi attuativi di
grande importanza. Ed è il coronamento dell’impegno del governo che sulla Torino-Lione ha agito con grande determinazione fin dalle primissime settimane”.

Adesso la palla passa al Parlamento. Non appena il trattato sarà approvato dalle due Camere, partirà l’iter per la costituzione del nuovo soggetto promotore che subentrerà alla società mista tra le ferrovie italiane e francesi LtF (Lyon Turin Ferroviaire) e bandirà  le gare d’appalto per i lavori della infrastruttura da 8,3 miliardi di euro, il cui inizio è previsto nel 2014.

“Stiamo dando un’accelerazione a quest’opera strategica – dice Maurizio Lupi, ministro dei Trasporti e delle
Infrastrutture – mantenendo tutti gli impegni che ci siamo assunti con i rappresentanti degli enti locali, con la Francia e con l’Unione Europea’’. Roberto Cota, presidente della Regione Piemonte chiede “che venga
impressa la maggiore accelerazione possibile alla realizzazione di quest’opera che è stata decisa, è necessaria e va fatta”. Mentre per il senatore del Pd Stefano Esposito, “questa è stata una settimana storica” per la Torino-Lione. Esposito elenca gli atti maturati nei giorni scorsi: ’l’approvazione delle
mozioni a sostegno della Tav, e lo stanziamento di 30 milioni per la Valle di Susa in aggiunta ai 10 approvati dal Cipe”.

Tutto questo mentre il fronte No Tav disapprova l’ok del Cdm al disegno di legge: “E’ – sostiene Sinistra Ecologia e Libertà- la prosecuzione di un errore che porta a sostenere un’opera non più utile e che non tiene conto dell’opposizione di migliaia di persone e di decine di amministratori locali’. Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, accusa: “Non sono mai state ascoltate veramente le ragioni di chi si oppone al Tav, la volontà dei valusini è stata calpestata”.

Marco Scibona, il senatore del Movimento 5 Stelle che vive a Bussoleno in Valle di Susa, ribadisce la sua opinione di “incostituzionalità”  di quella parte del trattato che prevede la cessione di sovranità  alla Francia di parte del territorio della Valsusa”. Inoltre, dice Scibona “il sottosegretario ai Trasporti Rocco Girlanda, che abbiamo incontrato, ha svelato ciò  che in Valle di Susa è  noto da anni: non esiste alcun impegno nei confronti dell’Europa alla realizzazione della Torino-Lione”.

Il disegno di legge

Lo schema di disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri riguarda l’intesa tra Italia e Francia siglata il 30 gennaio 2012 a Roma, che ha aggiornato il trattato per la nuova Torino-Lione firmato il 29 gennaio 2001.

L’accordo ratifica le modifiche al tracciato in Italia, decise dal 2006 in poi con la creazione dell’Osservatorio
tecnico, e le fasi di realizzazione dell’opera. La prima riguarda essenzialmente le stazioni internazionali di St.Jean de Maurienne, in Francia, e Susa, in Italia, il maxi-tunnel di 57 km che consente di attraversare la montagna riducendo drasticamente la pendenza rispetto alla linea storica, ed il collegamento con la linea storica a Bussoleno.

L’intesa stabilisce la ripartizione dei finanziamenti tra Italia e Francia indipendentemente dal contributo della Ue: le rispettive quote sono il 57,9% ed il 42,1%.

Viene anche definita la modalita’ di governance del progetto della Tav nella fase di costruzione ed, in particolare, del futuro promotore pubblico che subentrera’ alla Ltf (Lyon Turin Ferroviaire)
La Torino-Lione
La nuova Torino-Lione fa parte di una rete di 5.000 nuovi chilometri di ferrovie per il trasporto delle merci.  – Il tratto internazionale – oggetto dell’ultimo accordo italo-francese – va da St.Jean de Maurienne, in Francia, a Bussoleno, in Valle di Susa. Sara’ realizzata in 10 anni. I lavoratori impegnati saranno 2.500 in Francia, un migliaio in Italia.
– Il costo preventivato e’ di 8,3 miliardi di euro: se l’Unione Europea concedera’ la quota massima, 40%, di
finanziamento possibile, l’Italia spendera’ 2,9 miliardi, la Francia 2,1.  
– ’Il costo al chilometro sara’ di 86 milioni di euro – precisa Mario Virano, presidente della commissione
intergovernativa italo-francese – analogo a quello degli altri recenti trafori alpini, come Loetschberg e Gottardo’.
– Il progetto definitivo e’ stato presentato ad aprile dalla Ltf, la societa’ committente, e nel prossimo autunno dovrebbe essere completato l’iter di valutazione al ministero dell’Ambiente.
– A inizio 2014 e’ prevista l’apertura dei cantieri dell’opera vera e propria, di cui 57 chilometri (45 in Francia,
12 in Italia) nel tunnel di base.
– Attualmente e’ in scavo il ’cunicolo esplorativo’ di Chiomonte che dopo quattro anni di lavoro arrivera’ al livello della futura maxi-galleria. Sara’ lungo 7.541 metri con un diametro di 6,20. In Francia sono gia’ state ultimate tutte le tre discenderie.
– Gia’ alla fine di quest’anno e’ previsto l’avvio dei lavori del prolungamento di una delle discenderie francesi, che avra’ le stesse dimensioni di una delle due canne del tunnel di base.
– L’obiettivo della Torino-Lione e’ di spostare, entro il 2035, 40 milioni di tonnellate di merci sulle rotaie. Quando la Tav sara’ ultimata i treni passeggeri collegheranno Torino e Parigi in 3 ore e 17’. – Tra il 2001 ed il 2012 per gli studi di progetto ed i lavori di ricognizione sono stati impegnati 882 milioni di euro per finanziare le attivita’ della Ltf, la societa’ compartecipata da Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) e Reseau
Ferre’ de France (Rff).  
– La linea attuale avra’ un ’profilo di pianura’, pari ad una pendenza del 12,5%; la linea storica ha un ’profilo di montagna’, con pendenze fino al 33%

 

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