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S.Antonino, il consiglio nella jungla delle imposte

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 Il tema è sempre quello: le tasse. Se ne è riparlato giovedì 7 novembre in Consiglio Comunale.  Un argomento che ha cozzato, ancora una volta, contro le indecisioni, le accelerazioni, le retromarce e la confusione che regna sovrana nei Palazzi del potere dello Stato centrale.
Imu, Tarsu, Tares, Trise, Tasi, Tari, Tuc: chi ne capisce qualcosa è bravo. Il consiglio, però, giovedì, voleva fare i conti con le (poche) certezze che restano sul campo. Ci è riuscito su una parte della questione Imu, facendo propria la ratifica, da parte del Senato, al decreto del Governo con cui viene data la possibilità ai Comuni di esentare dall’imposta l’abitazione data in comodato d’uso tra i parenti di primo grado (genitori-figli e viceversa).
Il consiglio ha recepito la novità e, pertanto, in questi casi (ma solo per un’abitazione), alloggi e case saranno assimilate all’abitazione principale e, pertanto, esentate dall’imposta. Più complicata la vicenda relativa alla tassa raccolta rifiuti. Sindaco e Giunta sono stati costretti a ritirare il punto all’ordine del giorno. Motivo: una parziale retromarcia, fatta ancora una volta dal Parlamento sul passaggio da Tares a Tarsu, avvenuto il 30 ottobre scorso. “In poche parole – spiega il sindaco Ferrentino – un codicillo inserito all’ultimo minuto, ha dato ai comuni la possibilità di evitare il passaggio alla Tares, con la copertura totale del servizio da parte dell’utenza”. Il consiglio era pronto a prendere atto del repentino cambiamento. Ma, a poche ore dalla seduta, un pronunciamento della Corte  dei Conti, imponeva lo stop. “Solo chi non ha ancora il bilancio preventivo approvato, può fare retromarcia”, spiega il sindaco. “Così ad essere penalizzati risultano i comuni virtuosi mentre i furbi, ancora una volta, rischiano di essere premiati”, rimarca il sindaco.
Ma nell’aria c’è ancora un possibile “bizantinismo” all’italiana, con la sigla Tares che entra in vigore sopra la vecchia Tarsu.
Insomma, la solita storia. Cambiare tutto perchè nulla cambi. Tutto questo, ovviamente, per il 2013. Perchè nel 2014, sulle imposte comunali cambierà completamente la musica. Anche se le note non si sanno ancora.

Bruno Andolfatto

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