Senza categoria

S.ANTONINO al voto. Chiude pure il Ferrentino bis, è tempo di pensare al voto

0 0
Read Time:9 Minute, 19 Second
S.Antonino  visto da…

Emanuela Prati, 47 anni, assicuratrice, ha l’ufficio proprio in mezzo al paese, di fronte al Comune. La domanda che le facciamo è semplice. Ci dica il paese che vorrebbe.
“Il paese che vorrei? E’ un paese più …“comunità”,  capace di diventare luogo di incontro, di confronto, punto di scambio, in particolare per i giovani. Guardiamoci intorno, i ragazzi hanno pochi punti di incontro per il tempo libero; non c’è un pub nelle immediate vicinanze, ci sono pochi luoghi di aggregazione. So che recentemente il Comune ha partecipato con un progetto al programma 6 mila campanili con  l’idea di costruire una Città della Musica, con spazi per la Banda, la sala prove ecc. E chi non fa musica che fa? Perché non si è pensato a una sala proiezioni, anche piccola?
E pensare che questo desiderio di “comunità” in paese c’è. E lo testimonia il successo di un gruppo facebook dedicato al paese e ai ricordi delle persone.
Poi c’è il commercio in difficoltà a causa di una crisi che non è certo stata inventata da Ferrentino e da chi l’ha preceduto. Adesso è arrivato il peggio della crisi, il tessuto del paese si è perso, per varie cause. E chiunque vada adesso a governare questo paese, lo deve fare amandolo, ma amandolo molto.
Alcuni commercianti in questi anni si sono spostati sulla statale e nei centri commerciali. Non so se ci abbiano davvero guadagnato. Certo, il paese avrebbe bisogno di attività commerciali. Alcuni giovani (penso ai due panettieri, a Raffaele Dello Ioio, a Mariella Rumiano) hanno fatto sacrifici bestiali per andare avanti. Altri hanno provato, con meno successo. Forse bisognerebbe  puntare sull’originalità e sui prodotti tipici. E forse servirebbe uno studio sul paese, per capire quale potrebbe essere la sua vocazione commerciale.  Potrebbe essere una buona idea per l’amministrazione entrante.
Forse ci saranno tre liste? Ognuna di queste dovrebbe darsi l’obiettivo di tirar fuori idee per ricostruire un paese. Da tempo le persone, sono costrette a cercare qualunque cosa fuori S.Antonino: dal lavoro, agli acquisti, al divertimento. E questo fa correre a S.Antonino, come ad altri paesi della valle, il rischio di diventare un paese dormitorio.
Altre cose riguardano la viabilità che andrebbe riordinata e resa meno complessa e l’incrocio del semaforo della stazione che andrebbe messo in sicurezza”.

La parola al sindaco Ferrentino: “10 anni di cantiere continuo”
Antonio Ferrentino
Dieci anni e si scende dalla giostra. La legge sui sindaci è chiara e non ammette deroghe: 10 anni con la fascia tricolore, non uno di più. Rimane l’opzione di stare nella squadra ed, eventualmente, di risalire sul ponte di comando con il mandato successivo, cinque anni dopo. Come sono stati questi 10 anni? Risposta “Un’esperienza entusiasmante e arricchente. In questo  periodo S.Antonino è stato un cantiere continuo e solo negli ultimi 4 anni abbiamo fatto interventi per 6 milioni e 337 mila euro”. Il sindaco fa l’elenco, si va dalla messa in sicurezza del territorio, al raddoppio della fognatura e agli interventi sull’acquedotto (a cura di Smat), agli impianti sportivi (il bocciodromo, il completamento del polivalente,) le scelte sulla refezione scolastica (“mensa fresca e prezzi diminuiti due anni fa del 17 per cento”). E poi gli interventi nel settore socio sanitario, con il via libera alla Raf  (la residenza permanente per disabili), il  servizio medico in forma associata e poi, in questi giorni, la destinazione del primo piano del centro polivalente a polo per i minori della valle. L’elenco continua con i lavori pubblici: “Ma ve la ricordate com’era fino a poco più di un anno fa la piazza del paese? Era un enorme parcheggio con i cassonetti strapieni di rifiuti. Dopo i lavori, inserita insieme al sagrato della chiesa, alla chiesa e al campanile romanico appare come una delle piazze più belle della valle”. 
Basta così. Si fermi un attimo signor sindaco. C’è questa crisi che morde sempre di più”. Il comune fa qualcosa?
“Ci proviamo, in collaborazione con il parroco don Blandino e con Casa Famiglia guidata da suor Angelina. Insieme abbiamo fatto cose importanti  e abbiamo cercato di fare in modo che nessuno rimanesse indietro. A dicembre è partito un progetto di sussistenza alimentare, abbiamo stanziato 10 mila euro”.
Come funziona? 
“Famiglie e persone bisognose, segnalate dai Servizi Sociali, vengono in Comune e ottengono un contributo di 150 euro che vengono erogati attraverso un “buono” da spendere in due negozi di alimentari che hanno dato la loro disponibilità. I negozianti tengono gli scontrini a fine mese vengono per essere pagati. L’iniziativa integra le circa 70 borse della spesa che ogni settimana vengono date dalla parrocchia”.
E proprio in zona Cesarini per il mandato amministrativo è arrivata la soluzione per quello che doveva essere il centro di riabilitazione e invece è diventato un centro per minori.
“E meno male che la soluzione è arrivata. A suo tempo fu la Regione a scegliere di abbandonare la soluzione “privata” della riabilitazione per affidarla al pubblico, cioè all’Asl. Alcuni dirigenti locali dell’Asl avevano capito subito che poteva essere un errore. Però la Regione ha insistito. E si è visto come è andata. La trattativa con l’Asl per arrivare a una soluzione è stata durissima. L’Asl voleva addirittura abbandonare i locali alla scadenza del contratto di affitto. Ho minacciato anche di incatenarmi davanti alla sede dell’Asl!  Alla fine una soluzione è stata trovata. Certo  l’impatto positivo sul paese sarà inferiore ma dal punto di vista socio sanitario è una risposta importante. Qui ci saranno tutti i servizi per minori, fino ad ora distribuiti su dieci diverse strutture”.
Ma il riordino della viabilità del centro storico rimarrà un sogno? C’è chi vorrebbe via Torino tutta a senso unico anche se non mancano i contrari. Perché il Comune in questi anni non ha fatto una scelta?
“Riordinare la viabilità ha senso se si recupera via Torino. L’intervento si farà e sarà per gran parte a carico di Smat che sistemerà una volta per tutte i “sottoservizi” (fognature e acquedotto). L’intervento rientra nel programma triennale dell’Autorità d’Ambito. I lavori dureranno un anno intero e interesseranno tutta la via, dall’incrocio con via Abegg in giù Sarà l’intervento principale dei prossimi cinque anni. Smat rifarà rete idrica e fognatura e ripristinerà l’assetto viario, con un investimento complessivo intorno ai 3 milioni e mezzo di euro.  Il Comune farà l’intervento di riqualificazione dell’arredo urbano (pavimentazione, marciapiedi, illuminazione) spendendo   500-600 mila euro”. 
Dipenderà da questo il rilancio commerciale del paese? “Sì e no. S.Antonino è circondato da centri commerciali e supermrcati . Via Torino riqualificata potrebbe attirare qualche negozio in più. Ma potrà certo tornare la S.Antonino di tanti anni fa, quando migliaia di persone uscivano dalle fabbriche e andavano a fare gli acquisti. Quell’epoca è finita da un pezzo .  Il rilancio del commercio può essere aiutato da un centro storico più bello ma serve soprattutto una riqualificazione degli esercizi commerciali”. 

Le minoranze: “Un governo scellerato 
e un grande debito pro capite”
Donata Cappuccio
Per la lista Unione Democratica per Sant’Antonino abbiamo sentito Donata Cappuccio per un bilancio di questi ultimi cinque anni. « Il momento che stiamo attraversando è difficile ed è segnato da una crisi fortissima: per questo l’aggettivo più appropriato per descrivere un modo di governare che non è andato incontro ai problemi attuali è scellerato, un giudizio che può essere esteso anche al primo mandato di Ferrentino. S.Antonino è uno tra i comuni più tassati della Valle. Imu, mini-Imu, Tarsu, Smat sono nomi noti; nel 2012 Ferrentino & C. hanno aumentato le aliquote sulla prima casa e ci siam visti addebitare la mini-Imu proprio a causa di questo aumento, mentre in altri comuni vicini non la si è pagata. La Tarsu è più complessa ma ci potevano essere modi differenti per gestire il servizio; stesso discorso vale per l’acqua che già dieci anni fa, quando ha avuto inizio la gestione Smat, abbiamo definito in un manifesto “l’oro azzurro”.
E poi, prosegue Cappuccio “riteniamo prioritario un intervento per dare nuova linfa al commercio di Sant’Antonino; ma,  la maggioranza ha avuto idee differenti, basti vedere la nuova Piazza Libertà, bellissima ma per nulla funzionale a rilanciare le attività. Risultato paghiamo tasse su tasse per andare a coprire i mutui accesi dall’Amministrazione per realizzare opere a nostro avviso inutili come la nuova piazza, la nuova via Roma, la nuova palestra (il cui costo è raddoppiato rispetto all’iniziale progetto dell’Amministrazione Corciarino) e poi, solo per fare un esempio, paradossalmente non mettiamo le luci di Natale lungo la via principale del paese (forse l’unico della Valle). È un controsenso! Per non parlare poi dell’ambiguità e dell’incoerenza di questa Amministrazione che, senza entrare nello specifico, ha promesso mari e monti prima delle elezioni ma poi ha fatto scelte di segno totalmente opposto».
Laura Favro Bertrando
L’altra minoranza, quella di “S.Antonino Lista Indipendente”, nelle settimane scorse ha affidato le sue riflessioni a uno scritto di Laura Favro Bertrando, pubblicato su “Il Comune Informa”.  che evidenzia “il grosso debito pro-capite del nostro paese, che è il risultato di una politica discutibile”. E’ il caso, si legge, “della struttura di piazza della pace”. Poi c’è “l’annoso problema della tassa rifiuti”, che deve coprire il 100 per 100 del servizio, aumentata senza che venisse “diminuita l’addizionale comunale” con il risultato “di un aumento delle imposte locali”. Ce n’è anche sul sociale su cui “bisogna superare l’assistenzialismo mettendo in atto strumenti capaci di ridare dignità alle persone, 
Laura Favro Bertrando, nel luglio scorso scriveva sul giornale comunale: “Malgrado non fossimo professionisti della politica, ma semplici cittadini, ci siamo tuffati in questa difficile avventura per tentare di fare una seria opposizione, presentando numerose interrogazioni.  
Purtroppo il nostro dialogo di persone semplici si scontra spesso con risposte in “politichese” quasi specchio di ciò che accade in Parlamento.
Le nostre insoddisfazioni, che presumibilmente sono le stesse di molti nostri concittadini, riguardano in particolare il degrado urbano del paese, negozi chiusi, case fatiscenti, cementificazione con la continua erosione del pochi spazi erbosi rimasti, viabilità problematica, strade e vie con buche ed avvallamenti pericolosi a volte tappate con rattoppi perlomeno discutibili”.


Nel 2009 andò così

Il 6 e 7 giugno 2009, nell’ultima tornata per le elezioni amministrative scesero in campo tre liste: Sant’Antonino per te che candidava sindaco il primo cittadino uscente, Antonio Ferrentino, lista civica di centrosinistra; l’Unione Democratica per Sant’Antonino, lista civica di centrodestra che presentava la candidata Donata Cappuccio ed infine Sant’Antonino lista indipendente, rappresentata da Fabio Cantore e che dava voce anche alla componente  no tav. 

Vinse  Antonio Ferrentino conquistando il suo secondo mandato ottenendo 1496 voti, il 56, 3%, piazza d’onore per Donata Cappuccio con 924 voti, il 34,8% e sul terzo gradino del podio Fabio Cantore con 236 voti, l’8,9%.



About Post Author

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *