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Il 3 maggio studenti in marcia per l’acqua

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 Vi ricordate la lunga fila di ragazzi con zainetti azzurri sulle spalle, in marcia verso Villar Focchiardo, carichi di bottiglie d’acqua, per raccogliere fondi per un progetto di solidarietà internazionale finalizzato alla costruzione di pozzi e di cisterne nei paesi poveri? E’ stata una delle tante “camminate per l’acqua nel mondo” che, nel 2013, hanno permesso l’installazione di 12 pompe a mano presso Itiati e Nanyuki e il via a 181 progetti idrici, con oltre 1020 pozzi realizzati nelle zone del sud del mondo.
La camminata si ripeterà anche quest’anno (data prevista sabato 3 maggio) ma  i lavori di preparazione sono già partiti nelle aule del  Comprensivo di S.Antonino , prima scuola in Italia ad aver aderito alprogetto internazionale.
Un’attività che, spiega il dirigente scolastico Susanna Tittonel, “ha consentito di costruire due pozzi a Namelok in Kenia che portano il nome “Istituto Comprensivo S.Antonino” e, alle nostre scuole, di entrare a far parte delle scuole affiliate all’Unesco per progetti di solidarietà e tutela del patrimonio umano ambientale artistico del pianeta. Intanto “prosegue l’impegno a fianco delle organizzazioni internazionali e alla Foundation Namelok che quest’anno guarda alla comunità di Ruai in Kenia perché anche lì possano esserci nuovi pozzi e cisterne”. 
Anche quest’anno, quindi,  centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo cammineranno per chiedere ai governi  l’accesso universale all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, cammineranno solidali con milioni di persone (soprattutto donne e bambini) costrette a camminare per accedere all’acqua, per bere, nutrirsi, lavarsi, coltivare.. 
Per preparare la marcia le aule di S.Antonino ,il 21 e 22 , hanno ospitato alcuni incontri dedicati al progetto  REDDSO, sviluppato da Francia e Italia nei confronti di paesi in via di sviluppo, e che mira a realizzare una piattaforma interregionale per condividere e sperimentare percorsi didattici sullo sviluppo sostenibile e la solidarietà internazionale.
Il primo incontro ha visto come protagonista Marco Davì (ex studente del Comprensivo, analista per il coordinamento e la programmazione strategica con UNDP in Albania ) che ha presentato agli studenti la funzione dell’ONU, la sua organizzazione, le attività delle diverse agenzie impegnate anche nella tutela dell’ambiente, dei diritti umani, dalla sanità all’istruzione, alla lotta alla povertà
Venerdì 21 marzo il Dr. Zara, medico rientrato da pochi giorni dalla Tanzania, ha portato ai ragazzi una testimonianza su una realtà dove concetti come “diritto all’acqua” e “diritto alla salute”  non sono slogan elettorali, ma questioni di sopravvivenza vera. I ragazzi hanno così scoperto quanto in Africa sia alto, ad esempio, il tasso di mortalità per diarrea oppure a causa della malaria. Si è parlato  naturalmente di acqua, di quanto sia difficile avere acqua igienicamente sicura: “L’acqua in Africa non serve per lavarsi, ma per bere” ha detto il dr. Zara. “Ma l’acqua da bere è quasi tutta contaminata a causa dell’assenza totale non solo di fognature, ma spesso anche di semplici latrine dove concentrare e depurare le deiezioni  umane, con tutto il loro carico infettivo che facilmente passa nelle falde acquifere” 
B.A.

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