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Ucciso a coltellate in pieno giorno nel centro del paese

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La vittima, Ivan Versino, 35 anni

S.ANTONINO poco dopo mezzogiorno e mezzo, di solito, è un paese tranquillo, quasi semideserto, animato solo dal passaggio dei genitori che vanno a prendere i figli a scuola. Ma proprio verso quell’ora, mercoledì 9 aprile, si è scatenata una tragedia provocata dalla follia omicida. 
Vittima Ivan Versino, 35 anni, residente a Villar Focchiardo, titolare della tabaccheria Las Vegas a S.Antonino in via Torino, nei pressi della piazza centrale del paese.
Sono le 12 e 45 quando, secondo alcune ricostruzioni raccolte sul posto, Ivan Versino esce dalla tabaccheria diretto verso la sua auto. L’intenzione è quella di andare a scuola, per prendere i suoi due figli e tornare a casa. 
Ma appena uscito incontra Luca Genovese, 61 anni, che lo affronta, coltello in pugno. I due discutono. Ivan Versino di fronte alla minaccia cerca di scappare. Arriva sotto i portici sull’altro lato della strada, dove c’è l’ingresso di un supermercato. Ma qui viene raggiunto da una coltellata.  Ivan Versino tenta ancora la fuga ma riesce ad arrivare soltanto nei pressi di alcuni condomini di via Maisonetta, all’altezza del numero civico 17, dove però viene nuovamente raggiunto dall’aggressore che lo accoltella mortalmente, probabilmente alla gola. 


Quindi l’aggressore scappa verso i prati  della vicina via Giuseppe Verdi, inseguito però da un uomo in auto che ha assistito alla scena tremenda.
Secondo alcune ricostruzioni, l’aggressore sarebbe stato visto dirigersi al vicino parco giochi:  una donna che passava sulla via l’avrebbe visto sporco di sangue, con il coltello in mano che tentava di lavarlo in una fonanella; la stessa donna si sarebbe precipitata alle scuole per avvertire i vigili urbani. Subito scattano i soccorsi nei confronti di Ivan Versino. Sul luogo arriva anche l’elisoccorso del 118. I sanitari tentano invano di rianimare l’uomo che muore poco dopo.
Scatta anche la caccia all’aggressore. 

L’arresto dell’aggressore

Sui siti e dalle agenzie viene lanciata la notizia, poi rivelatasi falsa, che si tratterebbe di un maghrebino. L’uomo viene acciuffato dai carabinieri poco dopo, non lontano dal luogo del delitto. E’ in stato confusionale, c’è chi sostiene che il suo spavento sia eguale alla ferocia con cui, qualche minuto prima, si è avventato contro Ivan Versino.  I carabinieri devono proteggere l’aggressore dalla rabbia della folla accorsa nei dintorni.

Bruno Andolfatto
Mattia Davriù

Corriere della Sera

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