L’ultimo saluto a Ivan
Lunedì , alle 15, Villar Focchiardo, ha dato l’ultimo saluto a Ivan Versino. Accanto alla moglie e alla famiglia, c’era tutto il paese, le associazioni (tra cui Aib e Alpini), insegnanti e compagni di scuola dei due figli.
“Ivan – ha detto don Taccori nell’omelia – viveva come vocazione e missione la famiglia, l’amicizia, la comunione. Capiva che queste cose riempiono la vita. Al contrario il nostro sistema materialista ci fa credere che il benessere consista nel possesso delle cose”.
La sera prima del funerale, domenica, centinaia di persone si sono riunite alle 20.30 davanti alla chiesa di S.Antonino, per una fiaccolata “per la pace e contro la violenza” che è passata proprio davanti alla tabaccheria di Ivan Versino, ha attraversato la via centrale del paese per poi girare in via Vignassa e proseguire, lungo la Strada Antica di Francia, fino a Villar Focchiardo.
Quella di Ivan Versino è una famiglia avvolta da un dolore terribile per la morte incredibilmente violenta di un figlio, di un marito, di un papà. Ma che si è sentita ferita anche dalle voci, riportate dai giornali, su presunti debiti che lo stesso Ivan avrebbe avuto nei confronti di chi l’ha aggredito e ucciso. Ed ecco che, qualche giorno dopo, è la stessa famiglia a voler precisare come stanno davvero le cose, affidando al suo avvocato, Mauro Carena, il compito di trovare le parole giuste. “La famiglia Versino – dichiara il legale – ritiene che ci fossero rapporti economici nei confronti di chi ha aggredito e ucciso Ivan; ma precisa che questi rapporti erano di credito e non certo di debito”. Tanto che, aggiunge Carena, “la famiglia Versino aveva dato incarico a un avvocato per il recupero delle relative somme”.
Dopo di che, aggiunge Carena, “l’uccisione di Ivan Versino non può trovare alcuna giustificazione in una ragione economica, qualunque sia la prospettiva da cui la si guarda”.
A questo punto, dichiara ancora l’avvocato, “confidiamo nelle indagini condotte dal Pm, al quale stiamo fornendo tutti gli elementi, le indicazioni, le testimonianze perchè riteniamo che, in questa vicenda, ci sia ancora molto da capire.
E’ ancora da stabilire completamente la dinamica dei fatti, la premeditazione di chi ha ucciso, e anche il numero degli aggressori e le eventuali persone che possono aver concorso, non solo materialmente, all’omicidio”.