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Gli Amici della Montagna parlano di Unioni Montane, burocrazia, Fondi Ato e uffici postali

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Di  certo non sono quattro amici al bar, gli Amici della Montagna che si sono ritrovati venerdì 6 nella la Sala dei Presidenti di Palazzo Lascaris (sede della Regione). Alla riunione del gruppo trasversale che unisce consiglieri di regionali diu varia estrazione politica e partitica, hanno partecipato Silvana Accostato, Paolo Allemano, Massimo Berutti, Antonio Ferrentino, Raffaele Gallo, Walter Ottria, Domenico Ravetti, Elvio Ristagno, Gianluca Vignale e gli assessori Aldo Reschigna e Alberto Valmaggia. Hanno preso parte all’incontro anche Marco Balagna ed Elena Russo, dell’Assessorato alla Montagna.

Ad informare sui “temi in discussione” è il consigliere regionale PD Antonio Ferrentino, che presiede il Gruppo. “Si è parlato – informa – sull’attività residuale delle Comunità Montane e sull’entrata a regime delle Unioni Montane, in relazione ai temi legati a competenze, deleghe, funzioni associate, risorse, personale. Questi i nodi rilevanti che si dovranno affrontare per dare impulso ad una nuova fase del governo dei territori montani piemontesi.

Dal dibattito, informa Ferrentino “è emerso un cronoprogramma che prevede – entro l’inizio di marzo – il riconoscimento delle Unioni montane, il trasferimento a quest’ultime delle funzioni in via transitoria e l’obiettivo di chiudere la fase commissariale delle Comunità Montane entro tre/quattro mesi dopo la liquidazione.

E’ stato espresso anche l’auspicio che per l’anno in corso siano confermati gli importi dei trasferimenti alle Comunità Montane relativi al 2014 ( circa 13,5 milioni di euro).

Tra gli altri temi affrontati “le difficoltà riscontate da molti piccoli comuni sulle rigidità burocratiche (ad esempio,l’obbligo di procedere agli acquisti tramite MePA, il Mercato Elettronico della pubblica amministrazione), si è convenuto di elaborare una proposta di legge al Parlamento per snellire e semplificare le procedure amministrative per i piccoli comuni”.

A preoccupare il Gruppo, poi, è l’ipotesi, prospettata dall’ATO di Torino “di non assegnare la percentuale spettante per la manutenzione ordinaria del territorio e la prevenzione del dissesto idrogeologico alle realtà montane che non abbiamo rendicontato almeno l’80%, in violazione delle norme stabilite dalla legge regionale. Sul tema, , gli assessori Reschigna e Valmaggia hanno assunto l’impegno di una puntuale verifica e di un eventuale intervento”.

Ultimo argomento, le Poste. “Si è stabilito – informa Ferrentino – di promuovere un tavolo di confronto specifico con i dirigenti di Poste Italiane in merito al piano di razionalizzazione dei servizi sul territorio piemontese, al fine di evitare ulteriori penalizzazioni delle realtà montane e delle fasce più deboli, in particolare le persone anziane che risiedono nelle località montane”

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