Vertek di Condove: 93 lavoratori tornano a sperare. Il Commissario Nardi: “Ci sono potenziali acquirenti. Entro fine marzo le offerte”. Ma non mancano preoccupazioni per il futuro e per il presente
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I lavoratori Vertek martedì a Torino |
Il gruppo Lucchini commissariato, incertezza sul futuro della Vertek”, titolava La Valsusa il 3 gennaio di due anni fa. Il 2013 era appena nato e sulle sorti dei 93 lavoratori dello stabilimento condovese che un tempo si chiamava Moncenisio c’era più di una preoccupazione. Martedì 10 febbraio 2015 qualche nuvola sembra essersi diradata.
E tra i volti dei lavoratori che si sono dati appuntamento davanti all’assessorato al lavoro della Regione, spunta qualche sorriso. Già, perché martedì il Commissario Straordinario della Lucchini Pietro Nardi, è salito nel capoluogo subalpino, sollecitato dagli assessori al Lavoro, Gianna Pentenero, e alle Attività produttive, Giuseppina De Santis.
Un incontro fino ad oggi negato, per un motivo semplice: non c’erano novità da comunicare. Così, fin dal primo mattino, tra i lavoratori Vertek affiorava qualche motivo di speranza: “Se Nardi si scomoda a venire a Torino – esclamava per tutti Davide Suppo – qualcosa da dire ce l’ha. Speriamo siano novità positive ma dobbiamo anche essere preparati al peggio”.
Verso mezzogiorno, Nardi arriva in assessorato. Incontra
prima i due assessori regionali. Poi la riunione viene aperta ai rappresentanti sindacali (ci sono anche Gianni Venturi, cordinatore nazionale del settore siderurgia della Fiom e il segretario torinese Federico Bellono) e ai sindaci di Condove Emanuela Sarti e di Vaie Enzo Merini.
La riunione va ben oltre le 14. Ma è a quel punto che filtra la prima indiscrezione. A comunicarla è uno della “vecchia guardia” della Fiom, Giuseppe Iacovella. Ed è la pagina Facebook de La Valsusa a lanciarla per prima. “ Nardi – dice Iacovella – si sarebbe dichiarato ottimista. Sul suo tavolo sarebbero pervenute alcune (non si sa quante) manifestazioni di interesse”. “In questi giorni – avrebbe detto il commissario – scriverò a quanti hanno dichiarato di essere interessati ad acquisire lo stabilimento di Condove invitandoli a formalizzare entro la fine di marzo la loro offerta”. A quel punto si aprirà la trattativa con chi avrà presentato l’offerta più consistente”.
Alle 16.15 di martedì la notizia è ufficiale. In un comunicato della Regione Piemonte viene scritto che il commissario straordinario ha spiegato che entro fine febbraio verranno inviate le lettere alle diverse aziende che hanno manifestato interesse per lo stabilimento di Condove, unico dei quattro del gruppo Lucchini a non essere ancora stato acquistato, in modo che possano eventualmente presentare le offerte vincolanti per l’acquisizione del sito”.
Nel frattempo la produzione a Condove proseguirà, ha assicurato Nardi, fino alla fine dell’anno, con la possibilità di continuare a usufruire, come già avviene ora, della cassa integrazione.
Insomma la certezza di una soluzione positiva non c’è ancora. Lo ammette lo stesso assessore Gianna Pentenero: “Ci sarebbe piaciuto trovarci di fronte a una strada già certa – dichiara – ma mi sembra ci siano i presupposti perché la situazione evolva positivamente. Dal canto nostro ribadiamo la disponibilità a mettere in campo tutti gli strumenti a disposizione per arrivare a una conclusione positiva per tutti i lavoratori”.
“Faremo una verifica con FinPiemonte – aggiunge l’assessore De Santis – per individuare eventuali agevolazioni, che possano essere offerte ai potenziali acquirenti, per rendere più appetibile lo stabilimento”.
Nel frattempo, sindacati e Regione chiederanno l’apertura di un tavolo di confronto presso il ministero del Lavoro.
E adesso?
Ceduto il polo di Piombino, risolta la questione degli altri stabilimenti Lucchini, sul tavolo del Commissario Pietro Nardi c’è solo più lo stabilimento di Condove, con i suoi 93 lavoratori.
“Un polo produttivo che, da quando è entrato nell’orbita Lucchini – spiega Giuseppe Iacovella, storico sindacalista Fiom – era di fatto diventato un reparto del grande stabilimento toscano”. Adesso la storia cambia. “Lo stabilimento di Condove – dice Iacovella – ha tutte le potenzialità per diventare autonomo”.
“Ma bisogna fare delle scelte immediate – fa eco Davide Suppo, instancabile animatore del blog “salviamolavertek”. “Perché la realtà – prosegue – ci dice che siamo legati alla casa madre, cioè a Lucchini, fino al 1° aprile. E ci vogliono certezze su come l’attività produttiva può continuare in attesa che arrivi il nuovo compratore. Ci sono aspetti logistici e organizzativi importanti da valutare. Non ultimo il fatto che, oggi, lo stabilimento funziona al 30 per cento delle sue potenzialità”. Insomma, il rischio che questi mesi di attesa si trasformino in una morte lenta è tutt’altro che superato. Anche se Nardi, martedì a Torino, ha dato precise garanzie. Ma si sa, a volte, tra il dire e il fare…
Sulla prospettiva ci sono poi i livelli occupazionali. Chi acquisirà la Vertek che intenzioni avrà? Far proseguire l’attività produttiva o trasformare il polo condovese in un gigantesco magazzino capace di dare lavoro a poche decine di persone? Su questo il sindacato è pronto a dare battaglia: “Il nostro obiettivo – rimarca Iacovella – è quello di non lasciare indietro nessuno. E, se proprio ci dovranno essere tagli, questi dovranno essere limitati e soprattutto bisognerà ricorrere a strumenti come la mobilità agganciata alla pensione”. Insomma, per la Vertek si è aperto qualche squarcio di azzurro nel cielo. Ma è bene avere sempre l’ombrello a portata di mano. Non si sa mai….
e adesso? …………. sintetico e preciso nella descrizione dell' immediato futuro dello stabilimento. Un quadro, purtroppo, ancora a tinte fosche.