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Un milione di Tir sotto il Frejus vi sembrano pochi?

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La seconda canna sarà aperta al traffico nel 2019

Il mese di aprile 2019 sembra lontano ma così non è. Da quella data il Traforo del Frejus avrà due gallerie, una per ciascuno dei due sensi di marcia, aperte al traffico dei mezzi leggeri e pesanti. C’è chi sostiene che questo non cambierà molto, che il traffico rimarrà invariato. 

Ma è la stessa Commissione Intergovernativa che si occupa del traforo ad averlo raccomandato: “Aprite pure al traffico anche la seconda canna ma, attenzione: che non venga superato il numero di 1.015.000 Tir all’anno, pari a 4.200 veicoli al giorno”. E se lo dice la Commissione Intergovernativa, significa che le attuali limitazioni (velocità massima 70 km/ora e distanza di sicurezza di 150 m. tra un veicolo e l’altro) potrebbero non bastare a contenere i Tir entro le cifre raccomandate. 
Verrebbe da pronunciare la fatidica frase: “Se un milione di Tir vi sembran pochi…”. Una frase che, nelle zone transalpine, sembra andare per la maggiore, al punto da aver spinto associazioni ambientaliste e sindaci della Maurienne ad organizzare sabato 7 una “catena umana” da St. Michele de Maurienne a St Martin La Porte per protestare contro il passaggio dei tir inquinanti nella vallata e contro l’apertura della seconda canna del Frejus. 
Al di qua delle Alpi invece, soprattutto in valle di Susa, la questione non sembra scaldare più di tanto le passioni che rimangono concentrate in prevalenza sull’opposizione al treno veloce. 
Anche se, va detto, il dibattito si è acceso anche oltre confine, tanto che alla manifestazione di sabato parteciperanno anche i No Tav francesi; decisione che non ha mancato di suscitare qualche perplessità tra i promotori. 
In valle di Susa, e in Piemonte, a insistere sull’argomento è il consigliere regionale del Pd Antonio Ferrentino che la scorsa settimana ha presentato un’interrogazione in Consiglio, beccandosi pure la reprimenda dei 5Stelle che vedono l’ex sindaco di S.Antonino come il fumo negli occhi: “Ferrentino – hanno dichiarato i penta stellati Federico Valetti e Francesca Frediani – grida allo scandalo e punta i piedi in Regione, ma si tratta di un atto di facciata. 
Obiezioni che non turbano più di tanto Ferrentino che, nei giorni scorsi, ha scritto ai parlamentari e ai vertici di Regione, Città Metropolitana e ai sindaci della valle di Susa. “Le risposte dell’assessore regionale e della Cig non mi soddisfano – dice Ferrentino – e si deve creare un fronte trasversale per ottenere un contingentamento reale dei mezzi pesanti sul Frejus. Non sfugge a nessuno che il transito al Frejus diventerà l’unico dell’intero arco alpino con un sistema di adduzione facilitato (tangenziale e autostrada a 4 corsie) e potrebbe essere interessato da notevole aumento di traffico. Serve quindi un’azione politica comune, forte ed efficace”. Difficile prevedere se l’operazione riuscirà o meno. Di certo, sulla questione, pesano le divisioni sull’alta velocità Torino- Lione. Intanto la vicina Maurienne manifesta. In valle di Susa se ne parla poco. 
A rompere il silenzio, in Regione, dopo le interrogazioni di Ferrentino è il Movimento 5Stelle che annuncia un Ordine del Giorno di Francesca Frediani in cui si afferma che “la seconda canna di sicurezza del Frejus non deve trasformarsi in tunnel di transito”.

Ma forse, per protestare, è un po’ tardi.

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