Appello di Virano agli oppositori della Tav: “De-radicalizziamo il confronto. Dite no alla violenza e avviamo un lavoro comune, ciascuno con le proprie convinzioni”
Lione a “de-radicalizzare il confronto”.
La presentazione di Telt a Roma |
A firmarlo é Telt (Tunnel Euralpin Lyon Turin) , la Società che dovrà dar corsi ai lavori della contrastata linea ferroviaira tra la Francia e l’Italia , il cui consiglio di amministrazione si è formalmente insediato lunedì 16 marzo a Roma- “Non chiediamo a chi è contrario di cambiare idea – dice il direttore della Società Mario Virano (che fino a qualche giorno fa ha rivestito il ruolo di presidente dell’Osservatorio Tecnico, commissario di Governo e co-presidente della Commissione Intergovernativa) – ma di esprimere ripulsa nei confronti della violenza e di prendere atto che le istituzioni nazionali ed europee hanno preso una precisa decisione per realizzare la Torino-Lione. Nessuna persona di buon senso può ritenere oggi che l’opera non si faccia. Stiamo per inviare un documento alle istituzioni locali e agli oppositori della Torino-Lione per vedere se ci sono le condizioni per avviare un lavoro comune che possa produrre risultati positivi per la comunità internazionale, nazionale e locale”.
“Rivolgiamo un messaggio di pacificazione – dice Virano –, chi è contrario all’opera può svolgere un prezioso ruolo di controllo nei nostri confronti. E poi siamo interessati e disponibili a cercare i modi affinché la realizzazione dell’opera generi ricadute positive sui territori interessati dalla Torino-Lione”
Un vero e proprio appello a sotterrare l’ascia di guerra.
Anche se, per i casi strani della vita, la prima riunione del consiglio di amministrazione di Telt si è svolta più o meno nelle stesse ore in cui scattavano le manette ai polsi di Ercole Incalza, dirigente dei lavori pubblici per sette governi, uno che sulla realizzazione della Tav in Italia ha giocato un ruolo importante.
Certo, la Torino-Lione nulla ha a che vedere con queste vicende. Tuttavia, il disco verde ai lavori della Torino-Lione , acceso ieri durante una conferenza stampa nella sede delle Ferrovie a Roma non capita proprio sotto una buona stella, anche se il direttore di Telt Mario Virano assicura: “Operiamo con una logica binazionale. C’è un unico soggetto che gestisce gli appalti, in Italia e in Francia; ci saranno le stesse regole e le stesse procedure, al di qua e al di là delle Alpi”. Di più: “A vigilare sull’intera opera ci saranno le Corti dei Conti italiana, francese ed europea”. Una vera e propria blindatura che dovrebbe preservare da infiltrazioni malavitose e dall’antico vizio della corruzione.
Per il resto, il blocco principale dei lavori per la realizzazione della linea ferroviaria, prenderà il via nel 2017, mentre nel 2016 Telt procederà con le attività preparatorie, come espropri ed eliminazione delle interferenze. L’impegno di spesa complessivo per l’opera è di 3,06 miliardi nel periodo 2014-2020: di cui 1,28 miliardi di co-finanziamento europeo. Ma l’orizzonte per il completamento è il 2030. A precisa domanda, Jan Brinkhorst, membro del Cda di Telt in rappresentanza della Ue assicura: “L’Unione Europea ha già deciso di finanziare l’opera al 40%. Adesso il progetto verrà studiato e una decisione definitiva è attesa entro l’estate”.
Lavori che di fatto sono già cominciati con i primi mesi del 2015. Nel cuore della montagna, in Francia, si stanno scavando i primi 9 km del tunnel dalla discenderia di St. Martin La Porte. Sempre sul lato francese gli scavi interesseranno in seguito St. Jean de Mauriene. Mentre in Italia, il fronte è cambiato, e sarà a Chiomonte in direzione Susa, per evitare ulteriori tensioni nel cuore della valle; qui verrà utilizzato il cunicolo esplorativo della Maddalena, che ha ormai superato i 2500 metri.