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I grillini (e i No Tav) sfiduciano Plano

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Il progetto del Teatro Civico di  Susa

Vorrei ma non posso, potrei ma non voglio. E se proprio non potessi più? Tu chiamale se vuoi, compensazioni….
Dopo il consiglio comunale di Susa della scorsa settimana e le dichiarazioni del sindaco Sandro Plano, in città divampano le polemiche. Al centro dell’attenzione 1 milione e 200 mila euro di fondi Cipe (legati alla costruzione dell’alta velocità Torino-Lione) che sarebbero dovuti “piovere” sulla Città di Adelaide per far rinascere il Teatro Civico di Susa.
Un milione e 200 mila euro che , avrebbero dovuto costituire la quota del 20 per cento messa dal Comune per il restauro del vecchio teatro. L’altra parte (circa 3 milioni e 200 mila euro) , secondo i piani dei Fondi Europei Fers, erano già stati stanziati, attraverso la Regione Piemonte. Solo che mettere insieme 1.200.000 euro per un Comune come Susa non è cosa semplice. Ecco quindi il “Pronto Soccorso” del CIpe
Il problema? Che quei soldi a Susa finora non sono ancora arrivati e non si sa nemmeno se arriveranno. Il rischio? Che l’Europa rivoglia indietro i finanziamenti (3milioni e 200 mila euro) riconosciuti nel 2012.
Poi c’è l’altra storia. Che si scrive “Fondi Cipe” ma si legge “compensazioni Tav”, trattasi infatti di soldini che fanno esplicito riferimento alla realizzazione della linea ferroviaria Torino-Lione.
Un fatto che a suo tempo fece saltare la mosca al naso del movimento No Tav. Poi venne il giugno 2014 con le elezioni comunali. Gemma Amprino, presa di mira dai No Tav per aver accettato, pur ponendo precise condizioni, il passaggio della Torino-Lione sul territorio segusino, perse la partita per un pugno di voti. Sullo scranno del sindaco tornò nuovamente a sedersi Sandro Plano, da anni in rotta di collisione col suo partito proprio sulla questione tav. Nella sua compagine non mancavano esponenti vicini al Movimento No Tav, mentre il Movimento Cinque Stelle scelse la via della desistenza e, di fatto, favorì la vittoria di misura di Plano.
E adesso? L’intesa con i No Tav (e con i grillini) rischia di saltare proprio perché Plano, in consiglio, ha dichiarato: “Ci siamo impegnati affinchè i fondi compensazione Tav finalmente arrivino, così come contiamo sull’adesione a progetti legati a fondi europei”.
Ce n’è abbastanza per far andare su tutte le furie il senatore pentastellato Marco Scibona secondo cui le dichiarazioni di Plano “sulla necessità di ottenere le compensazioni del TAV per realizzare lavori pubblici, sono totalmente in contrasto con la visione politica che il movimento NoTav ha sempre avuto. Prendere soldi, anche per giusti fini, identificabili come compensazione alle avversate opere distruttive del TAV, è inaccettabile”. Di qui la richiesta: “L’ Amministrazione comunale di Susa riveda la propria posizione nei confronti delle compensazioni oppure, in alternativa, le componenti movimentiste e non politicizzate di quella Amministrazione non diano appoggio, con la propria presenza, a politiche che non rappresentino la loro natura No Tav”. Se non è una sfiducia, poco ci manca.

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