Ha cessato di battere il cuore di Teresina Bergamo
Teresina nel suo negozio negli anni ’70 |
Il cuore di Teresa Bergamo ha cessato di battere alle 8.45 di martedì 18 agosto, esattamente 87 anni e 5 mesi dopo la sua nascita, avvenuta il 18 marzo del 1928 a Romano d’Ezzelino, in provincia di Vicenza.
Molti in paese, la ricordano nelle vesti di negoziante di generi alimentari nel piccolo locale al fondo di via Torino. Un esercizio che Teresa Bergamo ha gestito dal 1961 fino alla metà degli anni ’80, in un punto del paese dove, in quegli anni, fiorivano negozi e attività commerciali: dai fiori di Corciarino, alle carni di Milanino, al bar di Remo, agli elettrodomestici di Zamburlin e ai mobili di Veglio. Decisamente altri anni, nei quali lei, per tutti, era “Teresina” oppure “la rossa” (per via del colore dei suoi capelli) o, ancora, “la veneta”.
Un’immagine recente di Teresina |
Già, perché Teresina Bergamo nella metà degli anni ’50 aveva lasciato – con il marito Sebastiano Andolfatto (scomparso nell’aprile del 2005) – la terra natìa per cercare lavoro e un po’ di fortuna in valle di Susa. Anni duri, difficili: con lui a fare il muratore e l’operaio in diverse fabbriche (Magnadyne, Castor, Fiat) prima di essere costretto a fermarsi a causa del progredire della silicosi, contratta negli anni precedenti nelle miniere del Trentino Alto Adige e della Francia. E con lei a fare prima la donna delle pulizie e poi a lanciarsi, con l’appoggio del marito, nella scommessa di gestire e far crescere il piccolo negozio di alimentari. Un luogo che, per quasi 25 anni, è stato molto più di un’attività commerciale. Chi ha vissuto quegli anni ricorda i clienti che, mentre facevano la spesa, impegnavano Teresina in lunghe chiacchierate durante le quali raccontavano le loro gioie, gli avvenimenti della vita e, a volte, confidavano le loro sofferenze. Teresina dava ascolto e, soprattutto, garantiva discrezione. Merci decisamente più rare di qualsiasi genere, alimentare e non.
Il negozio, la famiglia, l’impegno per far crescere i figli Vanni, Renzo e Bruno non le hanno impedito di partecipare alla vita del paese, nella parrocchia, nell’associazione commercianti, nei donatori di Sangue della Fidas, nell’Aido e, negli ultimi anni, nel Gruppo Anziani e Pensionati e nell’Unitre.
Quindi la meritata pensione, vissuta insieme al suo Sebastiano, circondata dai figli, dalle nuore, dai nipoti e dai pronipoti. Un periodo che le ha anche consentito di godersi qualche meritata gita organizzata dalle associazioni di cui faceva parte e dalla parrocchia.
Nell’omelia del funerale, giovedì 20 agosto, il parroco don Sergio Blandino ha ricordato la fede profonda e genuina di Teresa Bergamo citando gli esempi “di Santa Teresina di Lisieux e di Santa Teresa d’Avila” e poi “la sua devozione forte e radicata per Sant’Antonio da Padova”. “C’è da scommettere – ha aggiunto don Sergio Blandino – che, protetta da avvocati di questo calibro, Teresina Bergamo abbia subito preso il treno espresso per il paradiso”.
Ad accompagnarla nel suo ultimo viaggio i figli, le nuore a cui era molto legata, nipoti e pronipoti, tanti santantoninesi e anche sorelle, fratelli, cugini, nipoti e parenti provenienti dal Veneto.