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La ripresa c’è… e si inizia a sentire anche in Valle di Susa

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Le imprese vedono la luce in fondo al tunnel e la prima volta gli indicatori dell’attività produttiva fanno tutti registrare il segno “più”.

Succede in Italia, in Piemonte, in Provincia di Torino e anche in Valle di Susa. Aumenta la produzione, aumentano gli ordinativi, continua a “tirare” l’export ma dà segni di ripresa anche il mercato interno, crescono i consumi e il tasso di disoccupazione diminuisce.

A dirlo sono i dati del secondo trimestre del 2015 (periodo aprile-giugno) della congiuntura economica piemontese, resi noti lunedì 7 da Unioncamere Piemonte, Confindustria, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Un’indagine periodica che coinvolge 1201 imprese industriali piemontesi per un totale di 96.376 addetti e un valore pari a circa 50 miliardi di euro di fatturato. Ed eccola la notizia: nel secondo trimestre di quest’anno la produzione industriale regionale registra una crescita del 2,2% rispetto all’analogo periodo del 2014.

Di più: “Dopo tanto tempo – spiega Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte – è la prima volta che il segno più compare davanti a tutte le province della nostra regione (Torino registra +1,5%) e davanti alla produzione e agli ordinativi di tutti i settori”.

Una notizia che induce all’ottimismo.

“Anche il tasso di disoccupazione scende al 10% (superava l’11 nelle precedenti rilevazioni)”. Dati che, puntualizza Dardanello, “sono frutto del lavoro delle nostre imprese e che non sentono ancora gli effetti positivi delle scelte politiche compiute dal governo come le decontribuzioni e il Job Act”. Numeri che, commenta Gianfranco Carbonato, presidente di Confindustria Piemonte, “confermano che questo trend di moderata crescita è destinato ad assestarsi anche se non mancano segnali di tensione nei mercati internazionali”.

Il trend positivo sembra trovare conferme anche in valle di Susa e dintorni.

Lo conferma Oscar Bonù, amministratore delegato dell’Agla di Avigliana, nota impresa operante nell’automotive, produttrice di pulegge, mozzi, smorzatori e volàni. Tra i clienti di Agla figurano colossi dell’auto come Wolkswagen e Audi ma anche Fca (la “vecchia” Fiat) : “ Registriamo a fine giugno un incremento intorno al 25 per cento, aumenta l’export e anche i dipendenti sono in aumento visto che sono saliti a 177 dai 144 dello scorso anno”. Certo, “l’incremento è forte sul mercato estero mentre quello interno ha subìto una lieve flessione rispetto allo scorso anno. Ma c’è da dire – rileva Bonù – che nel 2014 avevamo avuto un vero e proprio boom legato alle commesse per la Maserati e che, col 2016, dovremmo riprendere a crescere con gli ordinativi legati all’entrata in produzione del Suv Levante, a Mirafiori”.

Proprio lunedì 7 (mentre l’Unioncamere rendeva noti i dati congiunturali) a Mirafiori capitava qualcosa di importante, con il rientro nello stabilimento Fca dei primi 300 lavoratori, da cinque anni in cassa integrazione, in vista dell’avvio della produzione del Suv Maserati Levante. I lavoratori hanno iniziato a seguire corsi di formazione e già questa settimana la forza lavoro dovrebbe salire a quota 1.500 persone. Nei piani di Fca, Mirafiori dovrà sfornare , con l’impianto a pieno regime, circa 25 mila auto all’anno: quantitativo che dovrebbe contribuire a fare lievitare, in fretta, la produzione della Maserati vicina alle 75mila unità previste per il 2018. Scenari destinati a produrre effetti interessanti anche sul piano locale.

Le imprese particolarmente attente ai destini di Mirafiori e dintorni non sono poche.

Tra queste la Map di Condove (che ha stabilimenti anche a Cosenza e in Brasile) che produce stampi in lamiera E’ l’amministratore delegato Fabrizio Audino a spiegare che “abbiamo ordinativi sicuri per Fca fino all’inizio del 2016. E verso maggio-giugno del prossimo anno dovrebbero arrivare altre commesse”. Di più: “Se Fca metterà in atto tutti i programmi che ha in mente non sarà semplice tenere il passo”. Insomma, il lavoro non dovrebbe proprio mancare.

Qualche luce positiva inizia ad accendersi anche sul fronte delle imprese artigiane. Enzo Gioberto, presidente di Cna di Susa, racconta che “alcuni nostri associati, che operano nel settore auto, hanno addirittura triplicato gli ordinativi nel giro di poco tempo”. Ma le ombre non mancano: “In sofferenza c’è tutto il settore dell’edilizia che non vede ancora segnali di ripresa” mentre tendenze positive si registrano “in settori decisivi per il territorio valsusino come quello del turismo”.

Bruno Andolfatto

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