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Presidenza Acsel (raccolta rifiuti in Valle di Susa): una telenovela

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Come ogni telenovela che si rispetti, quella che andrà in onda lunedì 21 a Susa sulla presidenza dell’Acsel potrebbe non essere l’ultima puntata. Già, perché la seduta dei soci (cioè dei Comuni della Valle di Susa) convocata in quella data per decidere chi sarà il presidente dell’azienda che si occupa della raccolta rifiuti potrebbe avere due trame alternative.

La prima. I comuni amministrati dalle Liste Civiche vicine al movimento No Tav votano Alessio Ciacci, di Lucca, presidente e lo fanno a maggioranza, visto che (occhio e croce) detengono una maggioranza delle quote della Spa che supera (sia pure di poco) il 50%.. Con tutti i rischi del caso, compreso quello che i comuni della Via Lattea se ne vadano sbattendo la porta .

Seconda trama. Si decide di azzerare tutto. Viene sgomberato il campo dalle candidature (Alessio Ciacci, Roberto Garbati, Mirco Tutino e Raphael Rossi), riprende la discussione e si valuta l’ipotesi di arrivare a un nuovo presidente attraverso un bando pubblico.

Difficile fare una previsione su come andrà a finire.

Soprattutto dopo la notizia filtrata sabato. Il lucchese ha ottenuto un incarico del tutto analogo a quello per cui è in corsa in valle di Susa, a Rieti, nel Lazio. Ciacci, infatti, è il nuovo presidente di Asm Spa.

Un incarico che si somma ai tanti già ottenuti da Ciacci. E’ un amministratore comunale valsusino a riferire che l’ecologista toscano risulta impegnato “a Rieti, Messina, Capannori, Bruxelles (ha un incarico presso la Ue) che ne fa un vero e proprio pendolare dei rifiuti”. La domanda è semplice. Dove troverà Ciacci il tempo e lo spazio per occuparsi della Valle di Susa?

Sul tappeto, poi, la questione dei compensi. Si ricorderà come, a fronte dell’impegno di uno dei concorrenti alla presidenza Acsel (l’ex Ad di Iren, il chiomontino Roberto Garbati) di non richiedere alcun onorario, l’ipotesi per Ciacci sia di riconoscergli un compenso di 20 mila euro annui più le spese.

Già, ma quali spese? Quelle dei trasferimenti da Lucca (o dagli altri luoghi in cui Ciacci riveste ruoli diversi) a Susa? C’è chi fa notare che risulterebbero piuttosto onerosi; in più qualche esperto in materia, in questi giorni, ha fatto sapere che questi riconoscimenti sarebbero soggetti a tassazione sia per l’interessato sia per la Società. Altro discorso, ovviamente, è quello che riguarda gli spostamenti dalla sede dell’Acsel in altre località per motivi attinenti la carica rivestita.

In più ci sono anche le normative vigenti, che impongono alle società controllate direttamente o indirettamente dagli enti locali, di prevedere una riduzione del 20% sugli emolumenti agli amministratori rispetto a quanto percepivano nel 2013. L’ipotesi Ciacci rischierebbe seriamente di oltrepassare i tetti previsti dalla legge.

Elementi che potrebbero superare addirittura la recente posizione Pd di Valle con la disponibilità ad appoggiare la presidenza Ciacci ad una condizione: che non costi un solo euro in più di quanto riconosciuto in passato al predecessore, Fabrizio Zandonatti: ventisettemila euro.

A questo punto, date le condizioni (e la presidenza dell’azienda di Rieti) non resta che attendere che cosa deciderà l’assemblea nell’assemblea di lunedì 21 settembre.

Bruno Andolfatto

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