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Spunta a Susa Alessio Ciacci, paga una sanzione alla Camera di Commercio e accetta la presidenza Acsel

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Alla fine tanto tuonò che … non piovve. Il lucchese Alessio Ciacci si è finalmente deciso a salire in sella all’Acsel assumendo la presidenza dell’azienda della raccolta rifiuti (era stato votato dai soci, cioè dai sindaci lo scorso 21 settembre).

Il dado è stato tratto nell’assemblea dei soci che si è tenuta giovedì

29 ottobre a Susa per dirimere la questione dei poteri da attribuire al neo presidente. Poche ore prima, tra l’altro, si era diffusa la notizia che la Camera di Commercio di Torino avrebbe bocciato la nomina di Alessio Ciacci perché il presidente non aveva formalmente firmato (e consegnato) entro i termini previsti l’accettazione dell’incarico.

La Camera di Commercio aveva quindi respinto l’istanza sulla

nomina del presidente ponendo due alternative: una nuova assemblea degli azionisti dei Comuni della Valle di Susa per rivotare il presidente oppure il pagamento di una sanzione di 206 euro per sanare la situazione.

Un po’ a sorpresa Alessio Ciacci, giovedì scorso, ha fatto la sua apparizione nell’aula consigliare segusina e, di fronte ai sindaci, ha detto di aver sistemato le cose, provvedendo a pagare la sanzione.

“Ho preferito, per rispetto istituzionale e garbo politico – è la dichiarazione che Ciacci ha anche riportato sul suo blog – firmare l’accettazione dopo la maturazione del dibattito tra i soci sull’indirizzo da dare al mio impegno; ora, con un quadro certo, accolgo con grande entusiasmo e con forte senso di responsabilità questo nuovo incarico.

Cercheró di contribuire al meglio per una maggiore qualità e sostenibilità dei servizi erogati e assieme al cda, ai lavoratori e ai cittadini dare più forza al territorio e alle sue grandi eccellenze. Per questo sarà indispensabile avviare anche un rapporto di reciproca lealtà e correttezza, in particolare con tutti gli interlocutori istituzionali e non, le forze politiche ed i media del territorio, al fine di stabilire un percorso virtuoso a difesa del bene comune e degli interessi della collettività”

Tutto a posto quindi? Non proprio. E’ stata Susanna Preacco, sindaco di S.Antonino, a esprimere alcune perplessità sul nuovo presidente: “Lei è di sicuro persona onesta e capace – ha detto – però, proprio per la trasparenza, ci dovrebbe spiegare qualcosa sul fatto che ci sarebbero due inchieste della Procura della Repubblica relative al periodo in cui lei era liquidatore di Messinambiente”.

E proprio sull’attività di Ciacci a Messina, nei giorni scorsi è iniziata un’ispezione della Regione Sicilia su presunte irregolarità . Ciacci sarebbe messo in discussione per non aver dato esaustiva risposta circa la documentazione giustificativa di alcune spese effettuate dal liquidatore e dallo staff di consulenti con riguardo ad una cena di rappresentanza per 499,50 euro e delle spese per mezzi di viaggio che, per il periodo marzo-novembre 2014, sarebbero ammontante 23.196,02 euro.

La discussione dell’assemblea si è poi spostata sulle deleghe da attribuire al nuovo presidente. I Comuni con a capo le liste civiche No Tav avrebbero voluto far votare un documento che attribuisce a Ciacci le deleghe della programmazione strategica, della trasparenza e della comunicazione.

Alla fine, però, il documento non è stato votato. Non sono mancati i sindaci, anche tra coloro che il 21 settembre hanno votato il nuovo presidente, che hanno rimarcato come “il nuovo presidente debba prima di tutto conoscere il territorio in cui si trova ad operare”.

Qualcun altro ha fatto notare come “sia quanto meno strano che il neo presidente si sia fatto vedere in valle 40 giorni dopo essere stato eletto”. Mentre un altro primo cittadino ha fatto notare che “la programmazione strategica dell’Acsel devono discuterla e stabilirla i sindaci. Tocca poi al Consiglio

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