Dove si deve andare in caso di alluvione
Frane, alluvioni, terremoti. Non bastano gli scongiuri per evitarle. Meglio dotarsi di un piano di protezione civile e sapere cosa fare in caso di calamità.
Lo sanno bene i Comuni di Sant’Antonino e di Borgone che, da qualche tempo, hanno dato vita progetto “Rischio!!!”, un “laboratorio dinamico di educazione ambientale per prevenire e conoscere i rischi del territorio”, realizzato in collaborazione con la scuola, il distaccamento dei Vigili del Fuoco Volontari e i volontari di Protezione Civile.
L’ultima novità del progetto è stata l’installazione, nei giorni scorsi, di alcuni cartelli che segnalano le aree di emergenza in caso di calamità.
Perché sono stati installati questi cartelli? Per saperlo bisogna fare un passo indietro. Anche Sant’Antonino, come altri Comuni, ha un piano di Protezione Civile Comunale, di cui il sindaco è la prima autorità visto che ha la responsabilità di vigilare ed affrontare, con le risorse e gli uomini di cui dispone, le situazioni di emergenza. Il Comune dispone poi del cosiddetto “Coc” (Centro Operativo Comunale), un organismo che ha capacità operativa, frutto della migliore organizzazione delle risorse umane, strumentali ed economiche disponibili in ambito locale.
Negli ultimi anni, il sindaco Susanna Preacco e l’assessore delegato alla Protezione Civile Rocco Franco, con agli altri amministratori, hanno avuto modo di sperimentare l’apertura del Coc in almeno tre occasioni, impegnando in prima persona amministratori, struttura tecnica e, ultimi ma non ultimi, i volontari di Protezione Civile locali. “Il Piano – spiega Susanna Preacco – non è uno strumento esclusivamente dedicato agli specialisti, ma è rivolto a tutti i cittadini, che possono trovarvi informazioni utili e puntuali sulla propria sicurezza, sui comportamenti da adottare e sulle aree sicure del territorio comunale da utilizzare in caso di emergenza”.
I Comuni di Sant’Antonino di Susa e di Borgone, con un lavoro congiunto e coordinato, oltre ad aver individuato le aree di emergenza nel Piano Comunale di Protezione Civile, hanno avviato nel 2014, grazie al progetto “Rischio”, l’installazione di cartelli di segnalazione delle aree di emergenza. Si tratta di zone e strutture sicure del territorio comunale, individuate dal Piano di Protezione Civile, che vengono utilizzate in caso di calamità sia da parte delle forze impegnate nel soccorso sia dalla popolazione residente qualora fosse obbligata a lasciare le proprie abitazioni.
Esistono tre diversi tipi di aree di emergenza:
Aree di ammassamento, adibite a centri di raccolta di uomini e mezzi necessari alle operazioni di soccorso.
Aree di ricovero, strutture ricettive in ambito locale adatte a garantire gli insediamenti abitativi temporanei alle popolazioni evacuate dalle loro case.
Aree di attesa , in cui la popolazione evacuata dalle proprie abitazioni può trovare informazioni ed assistenza nella prima fase dei soccorsi, in attesa di essere trasferita nelle aree di ricovero.
Proprio le aree di attesa per i cittadini sono localizzate sul territorio santantoninese con appositi cartelli indicatori, posizionati e ben visibili in aree definite del territorio. “Quando , nelle loro passeggiate, i santantoninesi li noteranno – spiega il sindaco – potranno sapere esattamente di cosa si tratta”.
In caso di calamità naturale e di evacuazione delle abitazioni, ogni nucleo famigliare o singolo cittadino si dovrà recare nell’area di attesa più vicina alla propria abitazione, dove troverà i primi aiuti e le prime indicazioni per il superamento dell’emergenza.
Le aree di attesa si trovano nel parco pubblico dei Medagli, nei campi da tennis, in piazza della Pace, in piazza don Cantore, nel parcheggio di via Mario Celso, nei prati di via Rocciamelone.
“Il Piano di Protezione Civile di Sant’Antonino – informa l’assessore Rocco Franco – è visionabile sul sito alla sezione “Servizi ai cittadini – Ambiente” – e, come tutti i Piani, ha bisogno di essere costantemente aggiornato”.
BRUNO ANDOLFATTO