Buoni spesa dal Comune per le famiglie in difficoltà
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Qualcosa sta cambiando, le stime parlano di economia in ripresa. Peccato che in pochi se ne accorgano e la crisi continui a mordere. E allora come far fronte alla al numero crescente di persone e famiglie in difficoltà?
Fin dall’inizio della crisi (ma anche prima), su questo versante si muove la Parrocchia insieme ad altre realtà come Casa Famiglia, con azioni di sostegno mirate. Anche il Comune di S.Antonino fa la sua parte con un progetto di solidarietà alimentare rivolto alle fasce più deboli della popolazione di che hanno difficoltà a soddisfare i bisogni primari per il proprio sostentamento.
Così, all’inizio del 2016, la Giunta Comunale ha confermato la decisione di integrare (come avvenuto già nel 2014 e nel 2015) l’iniziativa della Parrocchia.
Il Comune, quindi, concederà un buono mensile per la fornitura di generi alimentari ai nuclei familiari che si trovano in condizioni di disagio a causa della mancanza o insufficienza di un reddito oppure in condizioni di salute precarie o di disabilità.
I buoni spesa consentiranno l’acquisto presso gli esercizi commerciali che aderiranno all’iniziativa di generi come lievito, farine, pelati, zucchero, sale, olio, aceto, carni, salumi e affettati, formaggi, latticini, uova, verdure fresche, surgelate o in scatola, pesce fresco, surgelato o in scatola, legumi freschi, surgelati o in scatola, frutta e confetture, pasta, riso, pane e suoi derivati.
L’ammontare del buono mensile per l’acquisto ammonta a 100 euro per i nuclei fino a quattro persone e in 150 euro per i nuclei superiori a 4 persone. Ad essere interessati saranno comunque nuclei segnalati e individuati dai servizi sociali che ne attesteranno l’effettivo e perdurante stato di bisogno.
Il Comune non verserà denaro alle famiglie ma pagherà direttamente gli esercizi commerciali dietro presentazione di fattura; ai beneficiari sarà consegnato un buono spendibile presso gli esercizi aderenti aderito al progetto.
La spesa presunta del progetto “Solidarietà alimentare”, per il 2016, sarà di 5 mila euro.