Zamburlin, l’uomo che portò la televisione a Sant’Antonino
Piero Zamburlin in una foto di F.Pangrazi |
Tanti santantoninesi e valsusini, sabato 23 dicembre, hanno voluto dare l’ultimo saluto a Piero Zamburlin, in una chiesa parrocchiale gremita, a testimonianza della notorietà e della stima di cui godeva.
Notorietà e stima guadagnate in oltre quarant’anni di attività commerciale nel settore degli elettrodomestici e delle telecomunicazioni nel negozio che portava il suo nome in via Torino, all’ingresso del paese. Un’attività che Piero Zamburlin ha sempre svolto con scrupolo, passione e attenzione, nel rispetto di un’educazione morale cattolica sentita come prioritaria su tutto, anche sull’interesse economico.
Pietro (per tutti Piero) nasce a Sant’Antonino nel 1935.
La sua è famiglia laboriosa, tanto che gli anziani del paese ricordano ancora il papà che, per arrotondare lo stipendio, vendeva dolci e gelati nei giorni delle proiezioni nel Cinema di via Vaie, in occasione della festa del Cresto e di quella patronale.
Una laboriosità che contagia anche Piero che, nonostante l’occupazione alla Magnadyne, nel tempo libero si ingegna nelle riparazioni elettromeccaniche e lavora nella falegnameria Baroncini, il laboratorio Celso sulla piazza e nello stesso Cinema come tecnico operatore.
Autodidatta (la scuola media non era obbligatoria), Piero Zamburlin frequenta la Scuola Radio Elettra di formazione professionale per corrispondenza e, in questo modo, si costruisce una cultura tecnica.
Nel 1960 la svolta, con l’apertura del negozio che é tra i primi negozi ad esporre gli elettrodomestici e i televisori in vendita (la gran parte dei concorrenti vendevano ancora su catalogo) e ad avere un’insegna luminosa sulla via. L’inaugurazione é un evento pubblico, accolto con grande curiosità dalla popolazione. La prima sede è in via Torino- angolo piazza S. Antonio.
Dieci anni dopo l’attività si trasferisce nella sede, più spaziosa, all’inizio della stessa via. Coadiuvato dalla moglie Carla, sposata nel 1963, Piero conosce il successo, la stabilità economica e l’affetto della famiglia. Nel 1967 nasce la prima figlia, Roberta; Claudia arriva tre anni dopo. Sono gli anni in cui Piero Zamburlin si impegna nell’Associazione commercianti del paese che conosce, grazie alla sua caparbietà, anni di successo. I concorsi, molti partecipati e apprezzati, si susseguono. Intanto Piero segue con passione lo sviluppo tecnologico per essere all’altezza dell’obiettivo che si era prefissato. Nella metà degli anni ’70, partecipa alla fondazione della Pubblica Assistenza, associazione di volontari nata per acquistare e gestire un’ambulanza che per anni sarà a servizio di Sant’Antonino e dei paesi vicini.
Ma il 21 settembre1990, sulla famiglia di Piero e Carla Zamburlin si abbatte una tragedia tremenda. Entrambe le figlie, Roberta e Claudia, insieme ad una loro zia, muoiono in un incidente stradale. Il dolore è profondo e non basta il lavoro a lenirlo; la vita sociale si riduce di molto, c’è il tempo solo per qualche iniziativa di solidarietà e per la pratica religiosa.
Tre mesi fa, nel mese di settembre, un altro incidente stradale, questa volta sotto casa, segna la vita della famiglia. Piero Zamburlin viene investito in via Torino. Dopo l’incidente non riprenderà più piena coscienza e si spegnerà venerdì 15 dicembre. Le incombenze burocratiche da seguire in questi casi, tengono lontano Piero dai suoi cari ancora per una settimana, fino a venerdì 22 dicembre, quando la salma di Piero è a Sant’Antonino Casa Famiglia, dove lo attendono i famigliari e gli amici. Sabato 23, il funerale.