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Ma sulla Torino-Lione tira una brutta aria

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Paolo Foietta, Commissario di Goveno per la To-Lione
Il Governo farà retromarcia sulla Torino-Lione? Quel che è certo  (è il Commissario di Governo Paolo Foietta a dirlo) è che finora, “il ministro delle infrastrutture Tonineli non si è ancora degnato di incontrarmi nonostante glielo abbia chiesto più volte. In compenso so che il suo entourage ha incontrato il prof. Angelo Tartaglia insieme a un leader della protesta No Tav francese”. 
Tutto mentre ieri, martedì 17 luglio, la sindaca di Torino Appendino è scesa a Roma per incontrare Toninelli e consegnargli un dossier dei No Tav sulla Torino-Lione. 
Insomma, per la nuova linea che dovrebbe vedere il primo treno passare sotto il tunnel nel gennaio 2030 tira davvero una brutta aria. Chi se ne occupa (“ricordo che sono stato nominato dal presidente della Repubblica e che sono in carica fino a tutto il 2018″, dice Foietta) viene apertamente snobbato mentre gli oppositori dell’opera hanno libero accesso ai palazzi governativi romani. 
Ma Foietta è pronto a vendere cara la pelle: “Mi è stato dato il mandato di realizzare la Torino-Lione nel migliore dei modi e, in mancanza di atti e indirizzi che non siano dei post su facebook o su twitter, proseguirò nel mio lavoro in rispetto delle leggi approvate dal Parlamento Italiano che hanno dato via libera alla realizzazione della linea”. Di più: “Affronteremo e completeremo l’iter di progettazione della tratta nazionale dell’opera”.
Più chiaro di così!
“Saranno poi altri – dice Foietta – a decidere eventualmente cose diverse e, magari, a vedersela con la Corte dei Conti”.
L’ex senatore Stefano Esposito la mette su un altro piano:
“Conosco bene Toninelli e vi assicuro che non conosce minimamente l’argomento di cui stiamo parlando”. 
E allora? “La strategia dei 5Stelle non è quello di chiudere tutto adesso ma di rallentare. Il loro vero traguardo sono le elezioni europee che ci saranno tra un anno. Ve la immaginate un’Europa e un Parlamento Europeo governato dai sovranisti e dai populisti? A quel punto sarebbe la tempesta perfetta. E tutto rischierebbe di venire azzerato”.
E la Lega? “Può sempre agire con la logica dello ‘scambiodichiara Silvia Fregolentin fondo a Salvini dello sviluppo del nord ovest importa poco visto che privilegia il nord est’.
Insomma, tutto resta di rimanere per un bel po’ a mezz’aria, sospeso; in attesa di cosa accadrà nel 2019, con le consultazioni europee.
Bruno Andolfatto

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