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Sacerdote da trent’anni, la corsa di don Luigi Chiampo continua

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‘Bentornato nella tua Chiesa’. E’ il saluto che domenica 29 luglio mons. Claudio Iovine ha rivolto a don Luigi Chiampo che ha festeggiato (con un po’ di anticipo) i 30 anni di ordinazione sacerdotale. 
Don Chiampo con la sindaca Sarti e il vice sindaco Suppo
‘Eravamo in tanti qui, 30 anni fa – ha ricordato mons. Iovine – per partecipare a un evento straordinario: accompagnare un giovane operaio e atleta che rispondeva alla chiamata del Signore e cambiava la sua corsa. Da quel giorno don Luigi non avrebbe più corso per il Giò 22 Rivera ma per il Vangelo e per la Chiesa’.
Sento dentro di me la stessa emozione di 30 anni fa’ , ha detto don Luigi Chiampo che ha presieduto la Messa solenne della festa di San Pietro in Vincoli, patrono di Condove. Nell’omelia il sacerdote ha invitato ‘a non etichettare le persone, soprattutto quelle fragili, che sbagliano’. 
Le etichette di ‘drogato’, ‘prostituta’, ‘disadattato’, ‘malato psichico’ sono facili da affibbiare ma ‘il nostro atteggiamento deve essere un altro. Quello di chi dive voglio aiutarti, salvarti, accoglierti anche se sbagli. Perchè non sei uno da escludere ma da accogliere e, se necessario da integrare’.
Parole vissute da don Luigi Chiampo nell’esperienza concreta di questi 30 anni, segnati dalle esperienze nella Casa dell’Amicizia di Almese, nella pastorale giovanile, nella Caritas diocesana, a Cascina Parisio, nella fondazione e nell’attività della Cooperativa Amico, nella creazione a Casa Budrola (la casa dei suoi genitori, sui monti di Condove, dove don Luigi ha trascorso la sua infanzia) di una Casa Famiglia per l’accoglienza di minori in difficoltà. E proprio per dare una mano concreta a Casa Budrola la comunità condovese ha raccolto 1.500 euro che sono stati consegnati a don Chiampo durante l’Offertorio.
Dopo la Messa, nel cortile della parrocchia, un rinfresco, accompagnato dalla Banda Musicale, oltre che da tanti abbracci e strette di mano. Auguri don Luigi, e che la tua corsa prosegua ancora per tanti anni. I traguardi da tagliare sono tanti.

30 anni di sacerdozio per il podista di Dio 

Atleta per 14 anni, da 30 anni sacerdote. E’ la vita di Luigi Chiampo, condovese, 59 anni da compiere il 16 settembre, che il 17 settembre (il giorno dopo il suo compleanno) taglierà un’importante traguardo: quello dei trentesimo anniversario di ordinazione sacerdotale.


‘La storia di don Luigi come atleta e come servo di Dio e degli uomini – si legge in una bella pubblicazione uscita in occasione del 40° del Giò 22 Rivera – inizia nel 1959. Alle case Budrola dove i suoi genitori conducevano la loro vita di contadini’. 

Proprio quelle Case Budrola che, da qualche anno, grazie alla determinazione e all’impegno di don Luigi e di un gruppo di volontari, sono diventate un luogo di accoglienza, una comunità che accoglie minori in difficoltà. 

 Negli anni della giovinezza, condivide con il fratello Piergiorgio le ore del lavoro in fabbrica e la passione per lo sport. Entrambi podisti, partecipano a gare di regolarità. 

Fino all’ingresso nel Giò 22 Rivera. Partecipa alla prima gara nel 1976 da allievo. Da lì in poi arrivano le vittorie, una dopo l’altra, che lo portano nella squadra della Fiat Iveco, la Sisport, considerata la Juventus dell’atletica leggera (tanto per non far nomi della società faceva parte anche un certo Pietro Mennea oltre a Sara Simeoni e Giorgio Damilano), che offre a Luigi (che aveva 19 anni) un nuovo posto di lavoro (alla Teksid di Terni) e un salto di qualità sportivo. 

 Nel 1978 arriva terzo ai campionati italiani di mezza maratona e partecipa a numerose gare in pista con atleti del calibro di Panetta, Cova, Bordin, Antibo e Mei
Ma la pista e quel modello di vita non facevano per lui: ‘Preferivo correre sulla strada, girare e rigirare sullo stesso percorso non mi piaceva’

Luigi vuol tornare a casa, in Valle di Susa, a Condove. Qui incontra il Gruppo Scout e si lascia coinvolgere nelle loro attività. Trova in don Daniele Giglioli, viceparroco e assistente spirituale carismatico e pieno di energia, un punto di riferimento prezioso.

 ‘Il 1979 e il 1980 – dirà – sono stati gli anni in cui la Provvidenza è entrata nella mia vita’.

Nel dicembre 1981 decide di riprendere a correre ritornando però, in quella ‘società di borgata’ chiamata Giò 22 Rivera. 

Arriva il 1983, l’anno della vocazione al sacerdozio. Luigi inizia il percorso in Seminario e gli viene concessa un po’ di libertà per allenarsi e partecipare alle gare.

Il 22 giugno 1985 vince, a sorpresa, la notturna internazionale di San Giovanni a Firenze, precedendo atleti di calibro internazionale

Sempre nel 1985 è tra i protagonisti del Giro dell’Umbria, una massacrante corsa podistica a tappe di ben 5 giorni. 
Alla fine si classifica al 4 posto vincendo la suggestiva tappa di Assisi.

Partecipa alla maratona di Stoccolma facendo fermare il cronometro sulle 2 ore e 15 minuti, alla mezza maratona di Londra (terzo posto), a tante gare sulla lunga distanza anche all’estero: a Carcassonne (sud della Francia), in Svizzera e in Polonia. E’ sesto alla Maratona di Carpi nel 1985. 

 La preparazione al sacerdozio prosegue e don Luigi inizia a prestare servizio nella parrocchia di Almese: conciliare gli studi, l’attività coi i giovani, gli allenamenti e le gare diventa quasi impossibile. Luigi decide di appendere le scarpe al chiodo, non prima però di trionfare nella Stratorino, tre mesi prima dell’ordinazione sacerdotale

Il ‘diacono volante‘ come lo definiva il brillante cronista sportivo de La Valsusa Gian Spagnolo è pronto per cambiare vita o, se vogliamo, per correre in un altro modo, a servizio di Dio e della Comunità. 
Una lunga corsa giunta al 30° anno, che ha visto don Luigi correre tantissime tappe e tagliare tanti traguardi.

Da viceparroco di Almese fonda la Casa dell’Amicizia che propone attività per i giovani e accoglie persone in difficoltà. 

Dal 1996 al 2003 è responsabile della Caritas diocesana e dal 1991 al 2003 è responsabile della pastorale giovanile.

Nel 1999 fonda la Cooperativa Amico, un’attività che si prefigge l’inserimento lavorativo di persone disagiate che stanno uscendo da problemi di alcolismo, tossicodipenza, patologie psichiatriche: grazie a questa iniziativa, ad oggi, sono una sessantina le persone che sono riuscite a inserirsi nel mondo del lavoro. 

Nel 2010 rimane ancora nella Valmessa partecipando alla sperimentazione di una unità pastorale con altri sacerdoti per la cura delle parrocchie di Villar Dora, Almese, Milanere e Rivera.

Dal 2006 al 2014 gestisce Cascina Parisio, luogo di accoglienza per persone in difficoltà, fondata dal compianto don Bruno Dolino.
Nel 2011 trasforma la casa nativa sui monti di Condove (Casa Budrola), comunità di accoglienza per minori in difficoltà.
Dal 2013 é arciprete di Bussoleno e si assume la cura pastorale anche delle comunità di Mattie, Foresto, Chianocco e Bruzolo. 

Un campione dello sport e un campione di una pastorale aperta ai problemi concreti dell’uomo, che non dimentica ma accoglie le sofferenze e le gioie delle persone. 

Questo è don Luigi, pronto a correre ancora la sua corsa di sacerdote attento a una pastorale aperta alle sofferenze, alle fragilità, alle gioie delle persone. Una corsa che ci e gli auguriamo duri ancora per molti anni.

BRUNO ANDOLFATTO
 
Le notizie sportive su don Luigi Chiampo sono tratte da ‘Giò 22 Rivera. 40 anni di atletica. Storie di campioni in valle di Susa” di Giorgio Jannon

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