Sacerdote da trent’anni, la corsa di don Luigi Chiampo continua
Don Chiampo con la sindaca Sarti e il vice sindaco Suppo |
30 anni di sacerdozio per il podista di Dio
Atleta per 14 anni, da 30 anni sacerdote. E’ la vita di Luigi Chiampo, condovese, 59 anni da compiere il 16 settembre, che il 17 settembre (il giorno dopo il suo compleanno) taglierà un’importante traguardo: quello dei trentesimo anniversario di ordinazione sacerdotale.
Proprio quelle Case Budrola che, da qualche anno, grazie alla determinazione e all’impegno di don Luigi e di un gruppo di volontari, sono diventate un luogo di accoglienza, una comunità che accoglie minori in difficoltà.
Negli anni della giovinezza, condivide con il fratello Piergiorgio le ore del lavoro in fabbrica e la passione per lo sport. Entrambi podisti, partecipano a gare di regolarità.
Fino all’ingresso nel Giò 22 Rivera. Partecipa alla prima gara nel 1976 da allievo. Da lì in poi arrivano le vittorie, una dopo l’altra, che lo portano nella squadra della Fiat Iveco, la Sisport, considerata la Juventus dell’atletica leggera (tanto per non far nomi della società faceva parte anche un certo Pietro Mennea oltre a Sara Simeoni e Giorgio Damilano), che offre a Luigi (che aveva 19 anni) un nuovo posto di lavoro (alla Teksid di Terni) e un salto di qualità sportivo.
Nel 1978 arriva terzo ai campionati italiani di mezza maratona e partecipa a numerose gare in pista con atleti del calibro di Panetta, Cova, Bordin, Antibo e Mei.
Ma la pista e quel modello di vita non facevano per lui: ‘Preferivo correre sulla strada, girare e rigirare sullo stesso percorso non mi piaceva’.
Luigi vuol tornare a casa, in Valle di Susa, a Condove. Qui incontra il Gruppo Scout e si lascia coinvolgere nelle loro attività. Trova in don Daniele Giglioli, viceparroco e assistente spirituale carismatico e pieno di energia, un punto di riferimento prezioso.
‘Il 1979 e il 1980 – dirà – sono stati gli anni in cui la Provvidenza è entrata nella mia vita’.
Arriva il 1983, l’anno della vocazione al sacerdozio. Luigi inizia il percorso in Seminario e gli viene concessa un po’ di libertà per allenarsi e partecipare alle gare.
Sempre nel 1985 è tra i protagonisti del Giro dell’Umbria, una massacrante corsa podistica a tappe di ben 5 giorni.
Alla fine si classifica al 4 posto vincendo la suggestiva tappa di Assisi.
La preparazione al sacerdozio prosegue e don Luigi inizia a prestare servizio nella parrocchia di Almese: conciliare gli studi, l’attività coi i giovani, gli allenamenti e le gare diventa quasi impossibile. Luigi decide di appendere le scarpe al chiodo, non prima però di trionfare nella Stratorino, tre mesi prima dell’ordinazione sacerdotale.
Il ‘diacono volante‘ come lo definiva il brillante cronista sportivo de La Valsusa Gian Spagnolo è pronto per cambiare vita o, se vogliamo, per correre in un altro modo, a servizio di Dio e della Comunità.
Una lunga corsa giunta al 30° anno, che ha visto don Luigi correre tantissime tappe e tagliare tanti traguardi.
Da viceparroco di Almese fonda la Casa dell’Amicizia che propone attività per i giovani e accoglie persone in difficoltà.
Dal 1996 al 2003 è responsabile della Caritas diocesana e dal 1991 al 2003 è responsabile della pastorale giovanile.
Nel 2010 rimane ancora nella Valmessa partecipando alla sperimentazione di una unità pastorale con altri sacerdoti per la cura delle parrocchie di Villar Dora, Almese, Milanere e Rivera.
Un campione dello sport e un campione di una pastorale aperta ai problemi concreti dell’uomo, che non dimentica ma accoglie le sofferenze e le gioie delle persone.
Questo è don Luigi, pronto a correre ancora la sua corsa di sacerdote attento a una pastorale aperta alle sofferenze, alle fragilità, alle gioie delle persone. Una corsa che ci e gli auguriamo duri ancora per molti anni.