Stazioni abbandonate, stazioni recuperate
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La Stazione Ferroviaria di Sant’Antonino |
La voce metallica interagisce con i pendolari: “ Il treno regionale è in arrivo sul binario 2, allontanarsi dalla linea gialla”.
Aspettando che arrivi il treno, l’aria fredda di inizio gennaio sferza la faccia (la sala d’attesa è definitivamente chiusa dopo che i soliti ignoti l’hanno danneggiata) ed è davvero un sollievo salire in carrozza, al caldo.
Succede a Sant’Antonino e un po’ dappertutto in bassa valle.
Fanno eccezione le stazioni dove le biglietterie sono rimaste aperte (Bussoleno e Avigliana) mentre a Sant’Ambrogio la stazione ferroviaria è diventata, da un po’ di tempo, un vero e proprio centro di aggregazione giovanile.
La Stazione di Susa |
E Susa? La nobile decaduta tra le stazioni dove il treno si ferma e non prosegue (la linea ferroviaria Torino- Susa venne inaugurata il 22 maggio 1854 niente meno che dall’allora Re) accoglie nei locali prossimi ai binari le sedi di importanti associazioni e organizzazioni, tra cui la Croce Rossa.
Le cose vanno per il meglio a Bussoleno, da sempre importante polo ferroviario, dove la Stazione è stata di recente riportata agli onori del mondo con un’importante ristrutturazioni.
Le dolenti note si fanno sentire da Bruzolo in giù, dove le stazioni ferroviarie sono diventate contenitori abbandonati a sé stessi e dove neanche una sala d’aspetto è nelle condizioni di accogliere i pendolari infreddoliti.
La Stazione di Bruzolo |
Chi ci ha provato è il Comune di Sant’Antonino. Sala d’attesa (un po’ angusta per la verità) rimessa a nuovo e solennemente inaugurata nel 2013 ma ripetutamente vandalizzata, nonostante l’impianto di video sorveglianza.
Che cosa succedeva? Semplice. Che imbrattatori e guastatori per agire indisturbati nella loro azione incivile si coprivano il volto con un casco o con un cappuccio garantendosi così l’impunità. “ In realtà uno siamo riusciti a beccarlo – racconta l’ex sindaco e consigliere comunale Antonio Ferrentino – perché l’abbiamo riconosciuto dalla inequivocabile… andatura. Ma tutti gli altri l’hanno sempre fatta franca. E la cosa che più fa male è che, dalle case che guardano in faccia i binari nessuno ha mai visto o segnalato niente”.
Alla fine gli amministratori comunali hanno alzato le braccia e hanno restituito le chiavi alle Ferrovie. “ Non si poteva andare avanti così”, spiega Ferrentino. Altri Comuni non ci hanno nemmeno provato, sapendo fin dall’inizio come sarebbe andata a finire.
A Chiusa San Michele-Condove, ad esempio, come spiega il sindaco condovese Emanuela Sarti, “ la stazione si trova lontana dai centri dei due paesi e un’eventuale gestione della sala d’attesa sarebbe quanto mai problematica. Lo stesso vale per qualsiasi ipotesi di destinazione alternativa dei locali”.
La Stazione di Sant’Ambrogio |
Una soluzione, invece è stata trovata a Sant’Ambrogio dove, spiega il sindaco Dario Fracchia “ il Comune ha acquisito in comodato d’uso gratuito da RFI la Stazione nel 2017”.
Così, prosegue, “ per il momento stiamo utilizzando il piano terra dove a settembre del 2017 abbiamo inaugurato il centro giovanile “La Stazione dei Giovani” con il prezioso supporto della Fondazione Magnetto”.
Scopo del centro è quello di fornire per gli adolescenti uno spazio di tempo libero guidato grazie alla presenza per ogni apertura di due educatrici della Cooperativa Frassati: oltre ai classici giochi del biliardino e del ping pong , il centro propone iniziative diversificate e a spot per intrattenere i giovani.
Il centro è aperto due volte alla settimana per un totale di sei ore ed è mediamente frequentato da venti/ venticinque giovani per ogni volta.
Proprio dalla Stazione Ferroviaria “ sono partite altre iniziative in altre sedi come la possibilità di frequentare la scuola calcio presso il campo sportivo ed un corso di introduzione alle arti marziali presso la palestra delle scuole”.
Corollario della Stazione dei Giovani è il nuovo progetto sperimentale “Officine Sant’Ambrogio” proposta dal Conisa e dalla Cooperativa Frassati che, spiega Fracchia, “ partendo proprio dal centro giovanile, intende sperimentare un modello di coinvolgimento di tutte le associazioni del paese su un progetto di attività per i giovani che vedano la partecipazione diretta del mondo del volontariato in sinergia con il Comune e gli educatori professionali”.
Le prime iniziative, dopo una fase di incontri e di proposte, partiranno nel corso del 2019. Non solo. “ Nel prossimo mese di febbraio – spiega Fracchia – è previsto lo spostamento della Biblioteca Comunale nei locali della Stazione di fianco al centro giovanile: il piano terreno della Stazione sarà così interamente occupato da attività di tipo sociale molto importanti e significative”.
Che poi le cose vadano meglio nelle stazioni “presidiate”, con tanto di personale, biglietteria e sale d’attesa è tutto da dimostrare.
Lo dimostra Avigliana. Proprio un anno fa, più o meno in questi giorni, la Polizia Ferroviaria identificava 15 minorenni autori di atti di vandalismo e, più recentemente, poco prima di Natale la Stazione aviglianese è stata teatro di uno spiacevole episodio di razzismo violento ai danni di un giovane senegalese.
Insomma, anche le Stazioni ferroviarie più o meno abbandonate sono lo specchio del nostro livello di civiltà.
Giudicate voi.
BRUNO ANDOLFATTO