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Foietta: l’Osservatorio è vivo e lotta in mezzo a noi

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L’Osservatorio Tecnico sulla Torino-Lione? Vive e lotta in mezzo a noi. A garantirlo è Paolo Foietta, appena “scaricato” dal governo gialloverde.
L’ex Commissario di Governo proprio non ci sta a mettere la parola fine a 12 anni di confronto istituzionale da cui sono scaturiti 13 Quaderni e il progetto per l’attraversamento ferroviario delle Alpi a Nord Ovest. “ Sono da sempre un uomo delle istituzioni, un servitore dello Stato e oggi interpreto questo ruolo passando dall’essere un ‘commissario di governo’ a un ‘commissario di lotta”. 
Chi lo conosce sa che Foietta è uno che ama scherzare ma lunedì 22 marzo davanti ai giornalisti, nella sede di Torino Incontra, è più serio che mai quando afferma che“ oggi l’Osservatorio ha tenuto la riunione numero 278”.
Una provocazione? “Nient’affatto – è la risposta – l’Osservatorio non è scaduto; semmai è scaduto il commissario dopo che il governo ha deciso di non confermarmi nell’incarico. Il 28 dicembre abbiamo scritto al premier per chiedere che procedesse alla nomina di un nuovo commissario, ma anche questa lettera non ha avuto risposta. Visto il silenzio del governo abbiamo deciso di autoconvocarci”. Così l’Osservatorio riparte e Foietta (riprendendo lo slang grillino) dice: “Non chiamatemi presidente; sarò un semplice portavoce”.
A Roma, intanto, tutto tace: “ Il governo gialloverde – dichiara il portavoce dell’Osservatorio .- non si è assunto la responsabilità di chiudere l’organismo ma, utilizzando qualche mezzuccio, lo ha messo nelle condizioni di non lavorare. I luoghi di confronto e dialogo si potenziano e non si chiudono, per produttivo e sindacale. Il programma? “ Faremo altre 3-4 riunioni nei prossimi due mesi”. Nonostante la struttura a zero budget garantita dalla Regione Piemonte, “ l’Osservatorio – ha spiegato Foietta che ha avuto da Chiamparino l’incarico di referente per le infrastrutture e la Tav – continuerà ad approfondire temi come l’analisi costi-benefici, le ricadute ambientali per sgombrare il campo dalle fake news e da troppe ipotesi avanzate in modo estemporaneo senza alcuna analisi. Un esempio? La mini Tav salviniana (ma io parlerei di AmeniTav) che tra Collegno e Grugliasco farebbe radere al suolo 130 case con la “deportazione” di 30 famiglie, tante quante dopo la catastrofe del Ponte Morandi”). Oppure il “tunnel Durbiano” lungo 20 km che non risolverebbe il problema delle pendenze della linea attuale. E poi parleremo di reti di interscambio e di opere compensative”.
Al tavolo con Foietta e l’assessore regionale ai trasporti Balocco anche il sindaco di Gravere Piero Nurisso: “ Siamo felici che l’Osservatorio vada avanti; ora speriamo che prosegua velocemente. Siamo invece dispiaciuti per i ritardi e per il tempo perso a dar retta a qualche migliaio di oppositori che non hanno prodotto nulla”.

Al termine due parole anche sulla Via della Seta riportata in auge dalla componente pentastellata del governo gialloverde con la visita del presidente cinese Xi Jinping in Italia. “ La ferrovia Torino- Lione è una maglia essenziale – ha commentato Foietta – ma al Governo c’è chi critica la Tav e poi propone di trasportare in aereo le arance da Palermo a Pechino (ogni riferimento a Di Maio è puramente voluto ndr). Ma forse il vicepremier pentastellato non sa che trasportare con l’ aereo una tonnellata di arance da Palermo a Pechino costa cinque volte in termini di produzione di CO2 di quello che è il peso della merce spostata”. Tradotto: “ Una tonnellata di arance caricata su un aereo ha un costo ambientale di più di 5 tonnellate di CO2 prodotta. Io – ha concluso Foietta sarei più prudente a dichiarare di essere contro il riscaldamento globale e poi fare proposte di questo tipo”.

Bruno Andolfatto

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